
Data di pubbl.: 2025
Traduttore: Giuseppe M. Brescia
Pagine: 288
Prezzo: € 16,00
Nathaniel Waymaker lavora nelle pompe funebri Blackmon del cugino Walt in Virginia, Queen County. Di poco sotto i quarant’anni, ha servito a lungo nei Marines prima di ritornare nella sua città natale dove, per due anni, è stato un poliziotto. Figlio di un bianco e di una bellissima donna di colore, ha scontato duramente l’essere un mulatto in una parte di America che solo in apparenza non è più razzista. Tanto che i suoi genitori sono morti in un incidente d’auto causato dal figlio del direttore della banca locale, il giovane e arrogante Steve Vandekellum, che non si è mai pentito, né ha pagato per il suo delitto ritenendo fosse giusto far fuori un amico dei negri e la sua puttana. Nathaniel, disgustato, ha lasciato la polizia, ma non ha mai perdonato lo sceriffo Laurent e il collega Victor Culler per aver protetto Steve. Troppa la loro paura di scontrarsi con Warren Vandekellum, il potente direttore della banca di Queen County. La stessa banca che, alla morte dei genitori, ha portato via la casa a Nat impossibilitato a pagare il mutuo. Vita grama per il povero Nat che si è ridotto a vivere in uno stanzino gentilmente offerto, all’interno delle pompe funebri, dal cugino Walt. Vita grama peggiorata dal fatto che Nat ha un grosso problema con la gestione della rabbia, un fenomeno che non riesce a controllare e che lo ha messo sovente nei guai. Nel suo lavoro, però, è bravo e la gente della cittadina, che ben conosce il suo passato, sembra compiangerlo per l’ingiustizia subita, ma anche stimarlo. Così, alla morte del discutibile reverendo Esau Watkins, meglio noto come E-Money per la capacità di arricchirsi oltre misura con la sua Chiesa Battista della Nuova Speranza, due fedelissime molto vicine a Esau, le signore Parrish e Sheer, chiedono a Nat di svolgere un’indagine privata sulle reali cause di quella morte visto che la polizia sta facendo ben poco. Suicidio o omicidio? Riluttante all’inizio, Nat infine accetta senza capire davvero in quale ginepraio si sta cacciando.
Costruito come un hard boiled vecchio stile dove non mancano scazzottate, dark ladies, pornostar dal cuore d’oro, cattivissimi, personaggi privi di scrupoli e avidi di denaro, killer spietati, nonché una giusta dose di sesso sfrenato, il libro è il racconto in prima persona di Nat. Un racconto ironico, scanzonato e a tratti sarcastico che viaggia, in modo impeccabile, tra presente e passato e narra di un’America ben lontana dall’accettare il diverso o intenzionata a ripianare le ingiustizie quando si tratta di persone di colore. Un mondo che pullula di neo create e sedicenti chiese salvifiche sull’assunto, non sempre, ma assai spesso vero, che siano un ottimo modo per arricchirsi dal momento che non devono pagare tasse o essere sottoposte a controlli fiscali.
Nathaniel Waymaker, nonostante i suoi difetti e l’occasionale mancanza di ‘politically correct’, ci trascina ogni volta dalla sua parte, forse perché è impossibile non amare un angelo sterminatore e non comprenderne il profondo desiderio di giustizia. Una giustizia personale e terrena, ma pur sempre tale.
Romanzo d’esordio del pluripremiato S.A. Cosby La mia più oscura preghiera è un vero ‘page turner’.
“Sta tutta qui, alla fine, la grande tragedia di questa cosa che chiamiamo vita, no? O nessuna delle nostre preghiere trova ascolto, oppure trovano ascolto tutte.
Persino quelle più oscure.” (p. 284)