Autore: Didierlaurent Jean-Paul
Data di pubbl.: 2015
Casa Editrice: Rizzoli editore
Genere: Romanzo d'amore
Traduttore: Maurizia Balmelli
Pagine: 192
Prezzo: 15
Ogni mattina, seduto sul treno delle 6.27 che lo porterà al lavoro, Guylain Vignolles legge a voce alta qualche pagina, brani del tutto scollegati tra di loro: solitario, taciturno e timido, in quelle letture ad alta voce trova il conforto per la sua anima sensibile e la motivazione per affrontare una nuova giornata. Guylain lavora infatti in una fabbrica di riciclaggio al servizio di un infernale macchinario che tritura i libri invenduti, un’insaziabile macchina soprannominata la “Cosa” per la quale il giovane prova odio misto a terrore. La sua vita è scandita dal lavoro, pochissime le amicizie: Giuseppe, ex-collega che cerca di ritrovare le gambe perdute e Yvon, il custode della fabbrica che si esprime solo in versi alessandrini. Un’esistenza malinconica e solitaria nella quale il rituale della lettura mattutina, le “pelli vive” che Guylain ha salvato dalla Cosa e asciugato scrupolosamente nella carta velina, sembra essere l’unico rimedio per blandire la nausea che lo divora.
Un giorno, sul predellino arancione dove è solito sedersi, Guylain trova una chiavetta USB che contiene il diario di Julie, una ragazza che per vivere tira a lucido la toilette di un centro commerciale e che, con la stessa lucidità, sa mettere nero su bianco le sue emozioni, cogliendo con profondità tutte le sfumature della natura umana che frequenta la sua toilette. Pagine intense che il giovane non potrà far a meno di legge, cambiando per sempre il corso della propria vita.
Un amore di carta è una storia romantica e tenera che non manca certo di profondità. Il candore e l’innocenza di Guylain ne fanno un personaggio surreale che attraversa le pagine con una leggerezza che capace di lasciare il segno nei nostri cuori. Con quanta passione si dedica al recupero di quelle pagine stracciate, facendo del suo meglio per contrastare il sistema. Con quanto dedizione si applica alla lettura dei brani salvati, riuscendo a portare un tocco di poesia nelle grigia vita dei pendolari… “Poco importava il contenuto, per Guylain. Ai suoi occhi, l’unica cosa importante era leggere. Snocciolava i testi con zelo meticoloso. E ogni volta, la magia funzionava.” (p. 15)
E che dire di Julie? Con quanta ironia e sagacia sa analizzare le persone, con quanta saggezza osserva gli altri da quella postazione privilegiata che il suo lavoro le permette: nessuno nota la signora dei bagni, una figura che si dà per scontata e dalla quale non ci aspetterebbe tale acume. Eppure…tutti siamo uguali di fronte alle necessità primordiali, e questo un’osservatrice come Julie lo sa bene: “Mi succede di amarle, le persone, quando approdano qui, vulnerabili come sono nel loro desiderio di alleggerirsi la vescica o vuotarsi la pancia. E durante quel breve momento in cui spariscono alla mia vista dietro la porta dei gabinetti, qualunque sia la loro condizione o il loro status sociale, so che ritornano alla notte dei tempi, a quella situazione del mammifero che soddisfa un bisogno naturale.” (p.151)
Una storia d’amore non convenzionale, due anime ai margini della società ma destinate a sorprenderla, legate dalla passione per la scrittura: atmosfera sognante che risolleva il lettore dalla routine quotidiana dimostrando, ancora una volta, che le parole e le storie che esse raccontano sono in grado di cambiarci la vita.