Sembrava fosse finita, dopo le notizie della chiusura di quattro librerie a Venezia e l’annuncio di contratti di solidarietà ai dipendenti della Feltrinelli, ma la grave crisi che colpisce le librerie ha colpito ancora: le storiche librerie Flaccovio di Palermo hanno annunciato la loro chiusura.
La notizia ha iniziato a circolare giovedì scorso, quando l’amministratore delegato e legale rappresentante Sergio Flaccovio ha annunciato ai 27 dipendenti della libreria Flaccovio, in via Ruggero Settimo, e della Libreria Dante in via Maqueda che presto l’attività sarebbe cessata.
La libreria Flaccovio aveva aperto i battenti nel 1938, diventando subito un punto di riferimento per tutto il mondo culturale di Palermo e non sono, anche per la sua natura aperta, che permetteva a tutti di entrare e leggere senza limitazioni; in quella libreria erano entrati e avevano partecipato a degli incontri scrittori del calibro di Indro Montanelli, Cesare Zavattini e Mario Soldati. La libreria aveva continuato a espandersi, arrivando ad adibire un’ala dell’edificio a galleria d’arte; negli anni Settanta, poi, era stata acquistata anche la Libreria Dante, la libreria più antica della città, riuscendo così a salvare un patrimonio culturale di Palermo.
I primi problemi sono iniziati nel 2008, quando la libreria ha registrato, per la prima volta, un calo del fatturato del 6% e, da quell’anno, le cifre sono andate peggiorando. «Assistiamo ormai da anni a una rivoluzione nel mondo dell’editoria e del libro – ha dichiarato Sergio Flaccovio a “La Repubblica” di Palermo – con l’avvento degli e-book e l’informatizzazione della lettura. Anche il libro scolastico sta scomparendo e certamente non hanno aiutato lo sbarco in centro di grandi gruppi come Mondadori e Feltrinelli. Ecco perché questo è un passaggio doloroso ma obbligato per rilanciare gli utili e scommettere sulle nuove tecnologie. Siamo alla terza generazione e vogliamo continuare a fare cultura a Palermo».