Autore: Glattauer Daniel
Casa Editrice: Feltrinelli editore
Genere: Romanzo
Traduttore: Leonella Basiglini
Pagine: 285
Prezzo: 15,00
“Un regalo che non ti aspetti”, il titolo del nuovo romanzo di Daniel Glattauer, non potrebbe essere più azzeccato. L’intera storia, narrata da questo scrittore di origine viennese, classe 1960, già noto in Italia per “La settima onda” (Feltrinelli 2010), ruota infatti intorno a misteriose donazioni da parte di uno sconosciuto benefattore indirizzate ai giornali per cui lavora Gerold Plassek. Giornalista sempre squattrinato, con un ruolo marginale per un quotidiano di stampo conservatore, per non dire reazionario, Geri – come viene chiamato abitualmente – nutre più passione per il bar del suo amico Zoltan, dove va a rifugiarsi per affogare la noia nell’alcol, che per la cronaca locale di cui si occupa. La sua ex moglie, da cui ha avuto Florentine, si è risposata con un uomo ben più solido e danaroso di lui, Berthold, e da anni Geri ha rinunciato a un posto d’onore nel cuore della figlia.
A un tratto, dal passato spunta niente meno che una sua ex fidanzata a rivelargli che ha un figlio, Manuel, di quattordici anni. In partenza per l’Africa per lavoro, la donna gli chiede di prendersi cura del ragazzo, raccomandandosi di non svelargli il rapporto di parentela. Così, Geri si ritrova a condividere gran parte del tempo con un adolescente, impresa non facile per uno abituato a intense conversazioni solo con la bottiglia di whiskey. Come se non bastasse, dopo la prima ingente somma di denaro giunta in redazione in risposta a un suo articolo sui senzatetto, ne arrivano altre, sempre e solo in relazione ai pezzi che riportano la sua firma. Niente di male ci sarebbe in questo, se non fosse che Manuel inizia a supplicarlo di pubblicare un servizio sulla difficile situazione di un suo amico e compagno di squadra, di origini curde, la cui famiglia ha perso il diritto di rifugiati politici e da allora è costretta a nascondersi. Per non deluderlo, Geri si convince ma il giornale, dopo un’iniziale approvazione, fa improvvisamente dietro-front: non è nella sua linea editoriale esprimersi in difesa degli stranieri. E siccome – particolare non irrilevante – da sempre il protagonista si sente un padre fallito, stavolta lo smacco è troppo grande per resistere.
Così, per la prima volta nella vita, Gerald Plassek prende una decisione: molla il giornale, propone il servizio a un altro editore e riesce anche a vederlo pubblicato, ottenendo l’ammirazione di Manuel.
La sua esistenza cambia sempre di più e, anche se non mancano gli alti e bassi, prende una piega più positiva. Il benefattore non solo non scompare ma, inviando denaro a ogni nuovo articolo di Geri, indipendentemente dal giornale, diventa un vero e proprio enigma.
È proprio il desiderio di sciogliere il mistero a far tenere il fiato sospeso al lettore. La forza della storia, in fondo, sta proprio in questo: il generoso finanziatore, ci si chiede, sarà una vecchia fiamma della madre di Geri, come a un certo punto si viene indotti a pensare, una delle sue ex-fidanzate o, forse, un semplice sconosciuto con manie da filantropo?
Al personaggio di Plassek ci si affeziona e, se le digressioni sull’infatuazione di Geri per la dentista di Manuel conducono a scene a tratti un po’ monotone e scontate, non si può far a meno di sorridere per l’improvvisa stima con cui sua figlia Florentine – ormai adolescente – comincia a investirlo. “Sei l’unica persona autentica della famiglia”, dichiara in un pub dove gli confida di essersi innamorata di un tipo molto ‘figo’ ma non esattamente raccomandabile. Improvvisamente, l’anticonvenzionale Geri le appare molto meglio del buon vecchio Berthold. E il nostro protagonista, trionfante ma al tempo stesso preoccupato, finirà perfino per prometterle un viaggio verso una meta esotica in tre, pur di vegliare su di lei.
Una lettura coinvolgente, dunque, è questo “Un regalo che non ti aspetti”, in cui il vero dono non ha, ovviamente, solo a che fare con la generosità del finanziatore misterioso ma assume un senso più ampio nella vita del protagonista. Il finale, a sorpresa, è molto più ovvio di quello che si riesce a immaginare.