La sparizione – Andrea Fazioli

Titolo: La sparizione
Autore: Fazioli Andrea
Data di pubbl.: 2010
Casa Editrice: Guanda editore
Genere: Romanzo
Pagine: 340
Prezzo: 12.90
INTERVISTA ALL'AUTORE

 

La perdita della parola, ovvero l’afasia, è al centro di questo appassionante giallo dello scrittore elvetico Andrea Fazioli. Natalia, una ragazza colpita da un trauma fortissimo, scappa dai propri ricordi con questo involontario escamotage ed Elia Contini la trova sulla sua strada. Egli è il protagonista di tutti i gialli di Fazioli, ma in questo romanzo è diventato giornalista. Non dovrebbe interessarsi più ai delitti, ma cede suo malgrado (ne siamo sicuri?) alla passione per l’indagine. Egli sembra quasi inciampare nell’omicidio, nelle prove, negli indizi per uno strano scherzo del destino. Ciò rende lo sviluppo della trama avvincente ed originale perché il lettore conosce già cose che Contini non sa, ma ignora la conclusione che inesorabilmente si avvicina. Tutto ruota attorno allo scandaglio del lato oscuro di esseri umani irreprensibili, che vivono nella Svizzera perbenista e assieme libertina. L’ambiente infatti contrappone i celebri Night del Canton ticino ai paesi fantasma incastonati nelle sue montagne, dove si svolgono inseguimenti a vari livelli: la ragazza fugge, ma anche Contini lo fa…

Delizioso questo passaggio tutto dedicato alla Svizzera multietnica:

“Perché la Svizzera è una nazione? Ogni tanto Natalia se lo domandava. Gli Svizzeri non parlano la stessa lingua, non hanno la stessa religione e nemmeno la stessa cultura, non mangiano le stesse cose, non si vestono allo stesso modo. Perché hanno deciso di stare insieme?

Ci sono ragioni storiche, Natalia lo sapeva. Ma se incontrava uno svizzero tedesco, faticava a comprendere ciò che le diceva. E’ mai possibile che due compatrioti non possano comunicare? Del resto la stessa Natalia era un esempio perfetto del mistero elvetico. Era fiera del suo paese e non l’avrebbe cambiato con nessun altro, anche se aveva rinunciato a capire lo schwitzerdutsch. In fondo gli svizzeri hanno almeno il privilegio di poter andare all’estero restando in patria.”

Ho incontrato l’autore in occasione del Festival Letteraltura di Verbania a giugno e non ho potuto fare a meno di farmi incantare dalle sue doti di affabulatore. La scrittura mi è parsa più asciutta rispetto alla sua parola, ma altrettanto diretta e coinvolgente.

E’ un giallo a tratti classico, a tratti originale  che nel suo sviluppo tiene incollato il lettore su più fronti: la sorte della ragazza, la soluzione del mistero, le vicende personali di Contini: esse si intrecciano, ma di nessuna si perde mai la consapevolezza e la traccia. Delicati i ritratti di Natalia e dell’amico Giovanni, che regalano un tocco di poesia in una storia drammatica.

Ho solo un rimpianto dopo la lettura: non aver cominciato a conoscere Elia Contini dalle pagine del primo romanzo, “Chi muore si rivede” : vorrà dire che rimedierò al più presto.

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Milanese di nascita, ha vissuto nel Varesotto per poi trasferirsi a Domodossola. Insegnante di lettura e scrittura non smette mai di studiare i classici, ma ama farsi sorprendere da libri e autori sempre nuovi.

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