Autore: Edith Bruck
Genere: campi di concentramento, Il pane perduto, Olocausto, Shoah, Ungheria
Pagine: 253
Prezzo: 15,20 euro
Siamo nel 1944, in un villaggio ungherese una ragazzina di 13 anni, di famiglia ebraica, viene con tutti i suoi cari trascinata di forza via da casa. Lei e la sua famiglia e migliaia di altri ebrei vengono ammassati su un treno merci e portati nei campi di concentramento nazisti. I ragazzi vengono brutalmente strappati ai genitori, i quali andranno ben presto a morire nelle camere a gas. La bambina, Edith, comincia con la sorella maggiore una peregrinazione terribile nei campi di Auschwitz, Dachau, Birkenau, Bergen-Belsen. La sofferenza è atroce: le ragazze sono denutrite, affamate, umiliate: vedono una loro amica, antica compagna di giochi al villaggio, suicidarsi disperata gettandosi contro la recinzione elettrificata. Edith vede in azione il male: lei e gli altri prigionieri devono anche assistere da vicino alle impiccagioni di giovani compagni di prigionia, colpevoli di tentate ribellioni. Questa tragedia viene narrata, 75 anni dopo, con precisione lucida, da quella ragazzina: perché Edith quasi per miracolo alla fine ce la fa a scampare con la sorella.
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