Il Taglio dell’Angelo- Claudio Coletta

Titolo: Il taglio dell'Angelo
Autore: Claudio Coletta
Data di pubbl.: 2021
Casa Editrice: Fazi editore
Genere: thriller
Pagine: 202
Prezzo: 16.00

È una notte come tante altre a Roma. Un uomo anziano passeggia senza sonno nel suo appartamento. È stata una giornata dura per lui e le notizie che ha ricevuto non sono state le migliori. Mentre è intento a prepararsi una tisana, qualcosa lo blocca. Cosa sarà mai? Si guarda attorno e sembra che tutto sia in ordine, non ci sono tracce di qualcosa di sbagliato nella casa. Però c’è qualcosa che lo attrae quando getta uno sguardo fuori dalla finestra. Cosa sarà mai?

Prende il binocolo e osserva. Ciò che vede gli gela il sangue nelle vene.

In un altro punto della città il primario Lorenzo Baroldi è impegnato ad affrontare alcuni problemi di carattere burocratico. Il suo reparto non soddisfa gli standard aziendali come se curare le persone fosse semplicemente far quadrare i conti e le situazioni ipotetiche che qualche mente lontana dal mondo della medicina ha stabilito a priori. Baroldi è un medico e vorrebbe tronare a fare quello, occuparsi di salvare vite come quella di quel giovane nigeriano, arrivato qualche giorno prima in ospedale che ora sta peggiorando a vista d’occhio. La morte fulminea e brutale del giovane nigeriano lascia il dottor Baroldi stupito e affranto. Come è iniziata, la malattia del giovane ha termine. Il suo corpo è devastato e i suoi organi interni sono ridotti in condizioni pietose. Si tratta forse di un nuovo virus che viene dall’Africa? Baroldi non lo sa e l’autopsia non riesce a dire nulla di più di quanto i medici già non sappiano. La faccenda potrebbe anche chiudersi qui, ma quando a Baroldi arrivano voci preoccupanti di casi simili qualcosa scatta in lui.  Non solo la voglia di scoprire cosa abbia stroncato una vita così giovane ma anche fare chiarezza su una minaccia che troppo stranamente colpisce persone simili al suo defunto paziente.

Anche il misterioso suicidio di un noto biologo impensierisce il dottore che trova in tutti questi inquietanti avvenimenti un filo conduttore. È giunto il tempo di chiedere aiuto al suo caro amico Nario Domenicucci, ufficiale di polizia con cui aveva già avuto a che fare in passato. E dalla collaborazione tra due menti geniali si arriva alla soluzione di un caso sorprendentemente complicato.

 

Il nuovo romanzo scritto dal medico-scrittore Claudio Coletta è stata una piacevole scoperta. Collocandosi anche lui nella scia di giallisti intenti a dare un nuovo volto alla narrativa di genere nel nostro paese, Coletta riesce a produrre uno scritto interessante sotto diversi punti di vista.

Il dottor Baroldi, grande protagonista del libro e novello dottor Watson, mostra un lato della figura del medico innovativa. Spesso nei gialli i medici presenti sulla scena (in genere medici legali o operatori stanchi e troppo indaffarati) sono dipinti come cinici operatori lontani dall’umanità. Come questo anno di pandemia ha potuto più volte dimostrare non è così e il dottor Baroldi ne è un fulgido esempio. Baroldi è un personaggio complesso che mescola intelligenza a una spiccata sensibilità e a un nobile senso della giustizia e del dovere (non è un caso se lo l’ho appellato “nuovo Watson”).

Ad accompagnare il protagonista c’è la sua immancabile controparte, l’ufficiale di polizia Domenicucci che non ha solo il compito (nella struttura letteraria) di colmare i mezzi che Bartoldi non possiede ma anche di affiancarlo (e farsi affiancare) nello scioglimento di una intricata matassa.

Coletta, con sguardo lucidamente critico affronta anche il tema della diversità e della povertà derivante dalla migrazione, riprendendo (forse) episodi e scene che si possono osservare nei servizi televisivi specializzati oppure da chi, come me, lavora nel sociale e ha a che fare con situazioni di assurdo disagio, dove la povertà ti costringe a terribili compromessi che, come in questo libro, possono risultare letali.

Il romanzo di Coletta, dunque, non è semplicemente un giallo (anzi, un bel giallo) ma un libro ricco e forte sia per i contenuti sia per l’abilità narrativa. Questo romanzo è molto piacevole da leggere e rimane una novità decisamente peculiare.

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Gabriele Scandolaro

Mi chiamo Gabriele e sono un lettore. Ho iniziato a leggere quando ero molto piccolo, complice una nonna molto speciale che invece delle classiche favole riempiva le mie giornate raccontandomi i capolavori teatrali di Shakespeare e di Manzoni. Erano talmente avvincenti le sue narrazioni che, appena mi è stato possibile, ho iniziato a leggere per conto mio. Ma terminato il mio primo libro ne ho iniziato subito un altro. Poi un altro. Da allora non riesco più a smettere di leggere. Quando non leggo o studio, lavoro come Educatore e suono il violino.

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