Titolo: Pantani è tornato. Il complotto, il delitto, l'onore Autore: De Zan Davide Casa Editrice: Piemme Pagine: 228 Prezzo: 16.90 €
“Sono i due luoghi del delitto.
A Campiglio hanno ucciso il campione. A Rimini l’uomo.
In quel maledetto 5 giugno è morto Pantani.
In quel residence se n’è andato Marco.
Un solo uomo ucciso due volte”
Il momento in cui mi sono avvicinato maggiormente a Marco Pantani è stato durante un’estate romagnola quando ho raggiunto la sua tomba a Cesenatico, in bicicletta e sotto il sole, un po’ nelle stesse condizioni sopportate e superata dal pirata durate la sua carriera. È stato un bel momento, indipendentemente dall’idea che ognuno si è fatto sul caso Pantani, ci si sente immersi in un’atmosfera quasi mistica e leggendo i messaggi dei pellegrini capisci quanto uno sportivo può segnare la vita di un tifoso.
In questo libro ho rivissuto quasi le stesse sensazioni, ho rivisto il professionista attraverso gli aneddoti raccontati da un De Zan molto coinvolgente ma soprattutto ho potuto approfondire le vicende che descrivono il calvario di Pantani dalla quasi vittoria al Giro d’Italia del ’99, alla tragica giornata di San Valentino del 2004.
Lo scopo principale di questo libro è cercare di far affiorare la verità sulla morte del pirata, archiviata troppo velocemente come causata da overdose ma che De Zan e la famiglia di Pantani non accettano. È impossibile che non sorga almeno il dubbio che sia stato un omicidio, e leggendo le prove, ufficiali e non, che l’autore mette a disposizione, è lecito dedurre che qualcosa di anomalo nell’inchiesta ci sia e che sia necessaria una verità per rispetto sia di Pantani che della sua famiglia.
Il libro è nel complesso interessante anche se alcune parti sono poche coinvolgenti, ma l’autore è riuscito comunque a rendere piacevole la narrazione. La grande passione di De Zan per il ciclismo e l’infinita amicizia nei confronti del pirata hanno di fatto permesso una realizzazione di un libro frizzante dove i fatti narrati sono delle novità che pochi lettori sanno e che incatenate ad altri segreti e vicende rendono palesemente inaccettabile la verità che ci hanno voluto far credere.
Oltre a raccontare fatti accaduti nel breve passato, De Zan si cala nei panni dell’investigatore e riesce a trovare prove e incongruenze clamorose ritenute fondamentali anche da coloro che hanno riaperto l’inchiesta e che vogliono far chiarezza sul caso.
E’ un libro adatto a tutti, sia per chi ama le due ruote e sia per chi come me non è un grande appassionato di ciclismo ma che ha voluto approfondire la storia, sebbene triste, di un grande campione.
Mi sono laureato presso Il Politecnico di Milano in Ingegneria Meccanica e ora mi sto specializzando in Ingegneria Gestionale. Tutta questa ingegneria mi ha somministrato una dose esagerata di numeri ed equazioni ed è per questo che, ormai esausto ed oberato da calcoli e teoremi, mi sono avvicinato al mondo della lettura, delle parole e dei libri. Per Gli Amanti dei Libri mi occupo di libri con tematiche legate allo sport.
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