Novità in uscita dal 21 al 28 aprile


 

Stanley è ancora un ragazzino, e si sente solo. Da quando il fratello è partito per la guerra, il padre non è più lo stesso. È freddo e distante. Eppure Stanley ha trovato un modo per essere di nuovo felice: prendersi cura dei suoi cani. Lui è l’unico che sa come comunicare con loro. Quando Soldier, un cucciolo dal pelo chiaro, sembra troppo fragile per sopravvivere, Stanley gli salva la vita. Qualcosa di speciale li unisce e i due diventano inseparabili. Ma il loro legame è destinato a spezzarsi: un giorno, all’improvviso, Soldier scompare. Per Stanley è una nuova ferita difficile da ricucire.  Non gli rimane che una scelta: vestire la divisa dell’esercito inglese e partire per il fronte. Partire alla ricerca del fratello e cercare di riunire la sua famiglia. Grazie alla sua rara abilità nel capire i cani, viene assegnato al servizio dei cani messaggeri. Nell’orrore delle trincee del primo conflitto mondiale, la lealtà e il coraggio di questi animali salvano vite umane. Sono loro che giorno dopo giorno insegnano a Stanley a essere forte e a sopportare la violenza della guerra. Eppure lui non riesce ad affezionarsi veramente: il ricordo di Soldier fa ancora troppo male. Fino a quando non gli viene affidato Pistol che, come lui, non  si fida più di nessuno. Grazie a questo cane Stanley rivive, per la prima volta, la forza dell’amicizia che lo legava a Soldier. Una sensazione che credeva di non riuscire più a provare. Pistol ha uno strano e immediato attaccamento per lui e i suoi occhi sembrano volergli dire qualcosa. Stanley deve scoprire se il suo cuore è ancora capace di ascoltare…

 

“Per te qualsiasi cosa” di Sam Angus. Dal 25 aprile in libreria. Garzanti editore.

 

 

Per Alex Woods la notte è un momento magico, l’unico momento in cui può gettarsi la paura alle spalle. Ogni notte si affaccia alla finestra per guardare le stelle. La stanza è invasa da libri di astronomia, la sua passione. Studiare le eterne e immutabili leggi che regolano l’universo è l’unico modo per fuggire dalla sua vita disordinata. Alex sa cosa significa essere strano. Non ha mai conosciuto suo padre, e sua madre è una lettrice di tarocchi che l’ha cresciuto in un negozio pieno di candele, incensi e pozioni. E da quando ha dieci anni soffre di attacchi epilettici che riesce a controllare solo ascoltando musica classica ed enumerando i nomi delle costellazioni. A scuola i bulli lo perseguitano senza tregua. Un giorno, mentre fugge dall’ennesimo pestaggio, Alex cade e rotola in un giardino, devastando la siepe. Quando apre gli occhi si trova la canna di un fucile piantata in faccia. A imbracciare l’arma è il signor Peterson, un bislacco e arcigno vedovo. Un uomo solo, con una ferita nel cuore che non ha intenzione di rivelare a nessuno. Fra i due nasce la più improbabile delle amicizie, fatta di coltivazione di sostanze stupefacenti e letture dei romanzi più dissacranti. Ma quando il signor Peterson scopre di avere una grave malattia, per Alex giunge il momento di sovvertire tutte le leggi dell’universo e intraprendere il più strambo dei viaggi… perché solo lui può salvarlo. Lo strano mondo di Alex Woods è un caso editoriale folgorante, venduto in tutto il mondo dopo aste infuocate. Gavin Extence, giovanissimo autore inglese, ci regala un debutto che rimarrà incastonato nel cuore di ogni lettore come una gemma preziosa. Un romanzo surreale e struggente, un’amicizia improbabile e profonda, un protagonista memorabile che, dopo l’ultima pagina, desidererete abbracciare e tenere per sempre con voi.

 

 “Lo strano mondo di Alex Woods” di Gavin Extence. Dal 25 aprile in libreria. Garzanti editore.

 

 

Don è un professore di genetica dell’Università di Melbourne e di recente ha fatto una scoperta incredibile: gli uomini sposati sono mediamente più felici di quelli single. E vivono più a lungo! Per questo ha deciso, da scienziato, di trasformare un problema – il fatto di non avere una compagna  – in un progetto: il Progetto Moglie. È semplice: basta un questionario di sedici pagine per valutare tutte le candidate e trovare finalmente la donna perfetta per lui, una che risponda a criteri rigorosi: non deve fumare né bere, e non deve mai arrivare in ritardo o in anticipo. Rosie Jarman ha tutti questi difetti. E altri ancora. Ma è anche bella, intelligente e sensibile. E ha anche lei un progetto, per il quale solo Don può essere d’aiuto. Grazie al Progetto Moglie, ma soprattutto grazie a Rosie, Don scoprirà che la lunghezza dei lobi delle orecchie non è un indicatore affidabile dell’attrazione sessuale. Che c’è una ragione per cui non ha avuto mai un secondo appuntamento con una donna. E che, nonostante un approccio estremamente scientifico al problema, non è così che si trova l’amore. Perché è l’amore a trovarti.

 

“L’amore è un difetto meraviglioso” di Graeme Simsion. Dal 29 aprile in libreria. Longanesi editore.

 

 

Nella vita, la concorrenza tra le specie e la capacità di adattamento sono tutto ciò che conta. È questo che insegna ai suoi alunni Inge Lohmark, professoressa di biologia vecchia maniera, in una sperduta cittadina dell’ex Repubblica Democratica Tedesca, che con il tasso di natalità a picco non ha piú nessuno che abiti le case né bambini da iscrivere a scuola. Intransigente e rigorosa, dà del lei a ragazzini ancora storditi dalla polluzione notturna, non incoraggia i piú lenti perché sono parassiti nel corpo della classe e non difende i piú deboli perché la selezione è un meccanismo aureo per l’evoluzione delle specie. Ma l’applicazione del darwinismo e delle leggi di natura alla realtà sarà destinata a infrangersi contro il sorgere di un sentimento, un desiderio di vicinanza illogico e ingiustificato nei confronti di un’alunna… Con ironia e scorrettezza, Judith Schalansky racconta la fine del mondo a partire da un punto di vista marginale: quello dell’uomo.

 

“Lo splendore casuale delle meduse” di Judith Schalansky. Dal 25 aprile in libreria. Nottetempo editore.

 

 

Iran, anni Ottanta: molti giovani che si erano battuti per cacciare lo Shah vengono perseguitati dal regime khomeinista. Così Azar partorisce in carcere una bambina che poi le viene sottratta; Leila si occupa dei figli delle due sorelle arrestate, e per non abbandonarli rinuncia a seguire Ahmad, l’amore della sua vita, che lascia per sempre l’Iran; Amir riceve in prigione le visite della moglie Maryam, e resiste alla disperazione intagliando un braccialetto di noccioli di datteri per la figlia che deve nascere, prima di essere impiccato in un’esecuzione di massa. I figli scopriranno molti anni dopo la verità sulle sofferenze dei genitori e i legami che li stringono. L’albero dei fiori viola è una storia che attraversa i decenni, i continenti e le generazioni: è un inno agli affetti e agli amori capaci di resistere alla violenza della storia, e la denuncia di un regime spietato.

 

“L’albero dei fiori viola” di Sahar Delijani. Dal 24 aprile in libreria. Rizzoli editore.

 

 

Quando nel 1969 John Schlesinger portò sul grande schermo la storia del giovane texano Joe Buck, aspirante cowboy che si trasferisce nella grande metropoli sperando di fare fortuna come gigolò, e del suo compagno, il vagabondo Rizzo che vive di espedienti, le interpretazioni indimenticabili di Jon Voight e Dustin Hoffman confermarono la straordinaria potenza del romanzo, uscito quattro anni prima, che aveva ispirato il film. Lo strepitoso successo della pellicola (vincitrice di tre premi Oscar, come miglior film, miglior regia e migliore sceneggiatura non originale – caso unico nella storia del cinema, per un’opera vietata ai minori di diciotto anni) ha trasformato il romanzo in un vero e proprio libro di culto.
Le disavventure rocambolesche e drammatiche dei due protagonisti si susseguono nella New York degli anni Sessanta fra gli alberghi squallidi e appartamenti lussuosi, ragazzi di vita e signore viziose, predicatori strampalati e pseudo artisti pop, ma soprattutto una galleria di personaggi lacerati più o meno consapevolmente da una solitudine feroce.
Il disperato desiderio di affermazione del giovane Joe, la sua ingenua vitalità, vengono violentemente sopraffatti dalla durezza della vita da marciapiede; solo nella forza dell’amicizia, in un finale dolceamaro, la sua umanità troverà riscatto.
La rappresentazione arguta e compassionevole di un mondo popolato di outsider si affianca a una penetrante e poetica comprensione del «grottesco umano», per la quale Herlihy è stato accostato ad autori come Sherwood Anderson, Nathanael West e J.D. Salinger.

 

“Un uomo da marciapiede” di James Leo Herlihy. Dal 25 aprile in libreria. Minimum editore.

 

 

I coniugi Falsini, che all’inizio degli anni ’90 devono capire come ristrutturare il loro appartamento, dodici anni prima erano soltanto Alberta e Flavio. Lei una studentessa affascinante, povera e testarda che si sta per laureare, lui un brillante e facoltoso professore di Estetica membro della commissione di laurea. Alberta cela dietro i ricattatori occhi turchini, la capacità di mettere in scacco le abitudini della vita, e trasforma la sua discussione in un teatro dell’assurdo con una scena muta volontaria. Sa di prendere un votaccio ma anche di aver sedotto per sempre Flavio, colui che nel giro di un anno si ritroverà a essere suo marito. Così per incanto o premeditazione, Alberta passa dalla vita di una comune di spiantati alla molleggiata pace borghese, dove tutto sembra una compiaciuta e terribile messa in scena.Ma Alberta ha un’arma in più, una specie di dono, un’irresistibile eccentricità in grado di far fibrillare il senso di qualunque abisso di noia. Se decide di tradire Flavio per conoscere di quali storie si nutre il mondo, gettandosi tra le braccia di Carsten, un giovane e sfuggente scrittore americano, è per dar forma a quello che nella sua testa è un fantastico romanzo d’amore.Eppure nulla è certo in questo romanzo, perché tradimento e complicità sono due facce della stessa delirante ambizione: trasformare la propria esistenza in una partita a carte in cui ogni avversario è convinto di essere un compagno di gioco.

 

“Tutte le feste di domani” di Veronica Raimo. Dal 25 aprile in libreria. Rizzoli editore.

 

 

Cathleen Harrington lascia l’Irlanda nel 1919 e si trasferisce in Sudafrica per sposare l’uomo che ama ma che non vede da cinque anni. Isolata e straniata in un ambiente così diverso da quello a cui era abituata, trova conforto nel suo diario e nell’amicizia con la governante  e con sua figlia  Ada. In lei trova quell’amore e quella comprensione che né il marito né la figlia sembrano poterle offrire. Sotto la guida di Cathleen, Ada diventa un’abile pianista e una lettrice vorace, anche di quel diario che Cathleen tiene gelosamente nascosto… E quando, suo malgrado, tradirà la fiducia di Cathleen e sarà costretta ad abbandonarne la casa, Cathleen farà di tutto per riavvicinarsi a lei nel nome di un’amicizia che oltrepassa il tempo, i rancori, lo status sociale. La bambina dagli occhi di cielo è il romanzo di due donne straordinarie che vivono in un paese meraviglioso e crudele.

 

“La bambina dagli occhi di cielo” di Barbara Mutch. Dal 29 aprile in libreria. Corbaccio editore.

 

 

Robert Grainier è un operaio che, all’alba del secolo, lavora alla costruzione della leggendaria ferrovia destinata ad attraversare l’America: un uomo ordinario in tempi straordinari. Quando torna da Washington però trova la sua casa ridotta in cenere, la sua famiglia sparita senza lasciare traccia, la sua vita definitivamente distrutta. Inizia allora il lento, epico, sforzo di costruirsi una nuova vita in un mondo che sta cambiando: una vita nel mezzo della natura preindustriale in un’America che pulsa del grande sforzo industriale. Con il dispiegarsi della storia, Denis Johnson racconta i drammi e le vittorie di un uomo che lotta da solo contro una natura potente e selvaggia, e insieme testimonia di uno dei momenti più epici della storia americana.

 

“Train dreams” di Denis Johnson. Dal 23 aprile in libreria. Mondadori editore.

 

 

 

 Saggi

 

Nel 2013 scade il mandato del presidente Napolitano e Giorgio Forattini gli dedica un libro. Il re dei vignettisti italiani ritrae con la sua matita arguta e graffiante il presidente della Repubblica, tracciando un profilo colmo di rispetto pur senza rinunciare alla sua inconfondibile tendenza allo sberleffo. Con le sue vignette Forattini fa un ritratto di Napolitano lungo i sette anni del suo mandato, riconoscendolo come l’unico punto fermo della politica italiana.

 

 “Napoleonitano” di Giorgio Forattini. Dal 23 aprile in libreria. Mondadori editore.

 

 

Hanno risolto il problema della casa. La loro, s’intende. E così, mentre gli italiani continuano a vivere con l’incubo del mutuo, si sono sistemati nei palazzi più belli. A prezzi d’occasione, naturalmente. Chi sono? Il potente, il ministro, l’ex ministro, l’insospettabile magistrato, l’alta carica istituzionale, la moglie dell’ex segretario di partito, i figli dell’onorevole, il sindaco, l’ex governatore, il sindacalista famoso, la star del cinema e quella della musica, l’alto burocrate, il grand commis di Stato e tanti, tantissimi altri. Hanno età diverse, formazioni culturali diverse, rivestono ruoli diversi e appartengono a partiti diversi, ma hanno in comune una cosa: la passione per la casa. Possibilmente comprata con lo sconto da un ente pubblico previdenziale. 30, 40, fino al 70-80 per cento in meno del valore di mercato, riduzioni, favori, cessioni privilegiate e affitti a canoni irrisori: ciò che si è verificato negli ultimi vent’anni in Italia è un vero e proprio saccheggio del nostro patrimonio immobiliare. E questo libro racconta, facendo nomi e cognomi, numeri e cifre precise, tirando fuori casi assolutamente inediti e documenti esclusivi, tutto quello che è successo davvero. E tutti quelli che ne hanno approfittato. Quasi sempre nel rispetto della legge, si capisce, ma sempre a danno dei cittadini.

 

 “Tutti a casa!” di Mario Giordano. Dal 23 aprile in libreria. Mondadori editore.

 

 

Questo libro racconta il dolore di cui meno si parla: la ferocia dell’amore più potente, quello fra una madre e una figlia. Lo fa attraverso storie quotidiane, eppure fortissime. Uniche, private, ma in cui ogni donna può scoprire un pezzo di sé. A narrarle sono le figlie, divenute adulte (a loro volta madri, oppure no). Svelano ferite tenute nascoste, e provano a curarle con il ricordo. A volte, non sempre, con il perdono. E’ la loro voce a trovare, finalmente, la strada per attraversare il buio dove sono cresciute. C’è la madre che ha scelto di morire e la figlia che ha cercato di dimenticarla, fino a oscurarne il viso. E che oggi ha paura della nostalgia. C’è quella che ha assistito per anni, in silenzio, all’abuso della sua bambina. E la figlia che è riuscita a perdonarla, per dare alla luce la propria bambina. C’è la madre spietata, pietrificata dalla perdita di un figlio, il primo, che le ha portato via tutto l’amore di cui era capace. E la figlia che non si sente abbastanza figlia per obbligarla a essere ancora madre. C’è  quella incapace di carezze, abituata a raggiungere sua figlia soltanto con lo sguardo: implacabile, giudicante. C’è la mamma prigioniera della depressione, diventata una “tigre indifferente”, incapace di vivere e insegnare la vita alla figlia, che sceglie di darsi un destino diverso. C’è la madre persa nell’alcol e quella che muore di cancro, allontanando la figlia dal dolore e dalla verità, negandole la possibilità di curarla, di accompagnarla alla fine, di volerle bene. Togliendole il diritto di avere paura. E c’è la figlia che prova ad attraversarla adesso quella paura. Sfidando il dolore, lasciandosi possedere dalla rabbia.

 

 “Che fine ha fatto il tuo cuore” di Stefania Rossotti. Dal 23 aprile in libreria. Mondadori editore.

 

 

 

Gialli, thriller e noir

 

È il rito di un fine settimana qualsiasi: l’ex marito che passa a prendere il figlio per portarlo in montagna. Dopo averli accompagnati all’ascensore, Carmen tira un sospiro di sollievo. Il divorzio burrascoso è alle spalle. Jorge ha quattordici anni, vien su bene; Carlos era un pessimo marito, ma tutto sommato è un buon padre. Di colpo vede su una sedia un dattiloscritto che prima non c’era. L’ha lasciato Carlos con un messaggio scritto a penna: voglio che tu lo legga. Bastano poche pagine per immergerla in un romanzo amaro, un noir pieno di violenza. Le parole dell’ex marito bruciano, scoperchiano ricordi difficili. Carmen tra le righe avverte una minaccia: è rivolta a lei? A suo figlio? Su un treno che sfreccia nella campagna, intanto, padre e figlio imbastiscono pacche e sorrisi, ma Jorge è nervoso da far paura e Carlos si attacca alla bottiglia. Fin dalle prime stazioni si sente aria di condanna. Carmen, a casa, legge pagina dopo pagina, sforzandosi di restare calma: è solo un romanzo, un intreccio di storie immaginarie, forse è lei che ci legge quello che non c’è scritto. In montagna soffia un vento umido e gelido, Carlos e Jorge hanno il ghiaccio nel cuore. È troppo ripido e instabile il crinale delle cose non dette. Cercano di uscirne, si vogliono bene. Potrebbero anche farcela, se fossero soli: un padre davanti a suo figlio. Ma non sono più soli. E i loro cellulari squillano a vuoto.

 

 “Quello che non c’è scritto” di Rafael Reig. Dal 24 aprile in libreria. Marcos y Marcos editore.

 

 

Un fuoristrada percorre ponte Vittorio Emanuele I, nel traffico compie un sorpasso molto azzardato, sbanda improvvisamente, urta un’auto spingendola contro il parapetto di ghisa. L’auto sfonda la balaustra e cade nel fiume, mentre il fuoristrada si allontana e sparisce nelle vie intorno alla Gran Madre. Quando vengono recuperati i corpi, si scopre che una delle due vittime è Leone Dalmazzo, proprietario di una delle più grosse industrie farmaceutiche italiane. Incidente provocato da un pirata della strada o omicidio? L’indomani, Zara Bosdaves, ex poliziotta e titolare di un’agenzia di investigazioni, riceve la visita della vedova Dalmazzo. Che però non le chiede di indagare sulla morte del marito, ma sulla scomparsa del figlio Filippo, erede dell’impero paterno… Con questo romanzo Enrico Pandiani passa dalle atmosfere francesi al fascino enigmatico e tormentato di Torino, confermando in questa nuova serie tutta italiana lo stile e il ritmo che l’hanno consacrato maestro del giallo.

 

“La donna di troppo” di Enrico Pandiani. Dal 24 aprile in libreria. Rizzoli editore.

 

 

Architetta precaria di giorno, giustiziera, anzi serial scarer, di notte. Ignazia è speciale sin dal nome: un nome difficile, che costringe chi lo porta a “diventare forte, pronta a sfidare le regole, il senso comune e la condanna della comunità”. È figlia di siciliani ma è nata vive a Milano, dove fa l’architetta precaria e, senza averlo cercato, si imbatte in un ginecologo simpatico e gentile, che fuma sigarette finte, tiene un diario segreto e la conquista in punta di piedi. Ma Ignazia ha una segreta, personalissima missione a nome di tutte le donne, lontana sia dall’ “impegno” dei cortei neofemministi sia dall’umorismo alla Sex & the City: leggendo la letteratura di ogni tempo si è resa conto di come qualsiasi forma di violenza sul corpo delle donne sia considerata più che normale, mentre l’equivalente ai danni di un maschio fa inorridire, al punto di essere tacciato di inverosimiglianza. È così che, in segreto, Ignazia riscrive grandi pagine letterarie di violenza sulle donne volgendole al maschile: a quel punto seduce e rapisce le sue vittime – perfetti prototipi di mascolinità bruta ed egocentrica – e le tortura leggendo loro le sue pagine fino a terrorizzarli, iniettandogli infine una potente dose di ossitocina, ormone che favorisce il rilassamento e la creazione di legami amorosi. Solo un evento del tutto inatteso, forse, potrà fermarla…

 

 “Esercizi di sevizia e seduzione” di Irene Chias. Dal 23 aprile in libreria. Mondadori editore.

 

 

1941: Georg von Bergheim, un ufficiale delle SS esperto di arte e di scienza dell’occulto, viene mandato in Francia da Himmler per ritrovare un dipinto di Giorgione chiamato “L’Astrologo”. Il quadro si trova nella casa di una famiglia ebrea alsaziana, ma la giovane figlia Sarah riesce a fuggire e a portarlo con sè a Parigi, dove entra a far parte della Resistenza. Oggi Ana Garcia è curatrice di un museo di arte contemporanea che  vive a Madrid con il suo migliore amico Teo, un eccentrico gay e il suo amico Antonio. Quando il suo fidanzato Konrad, un ricchissimo uomo d’affari tedesco amante dell’arte, la convince a investigare su di un quadro del Giorgione intitolato “l’Astrologo” sparito durante l’occupazione tedesca in Francia, Ana accetta l’incarico senza grande entusiasmo e il romanzo inizia a intrecciare presente e passato, l’indagine di Ana con il periodo nazista. Ana ha come unico punto di partenza una lettera scritta dal generale tedesco Georg von Bergheim a sua moglie, in cui si fa riferimento al suddetto quadro, di cui Ana non sospettava nemmeno l’esistenza. L’inizio dell’indagine porta Ana a Parigi dove incontra un professore di arte della Sorbona, il dottor Arnoux, il quale si offre di aiutarla nell’indagine. Ma le cose precipitano quando Ana comincia a ricevere minacce dallo stesso Georg von Bergheim, che si suppone sia morto.

 

“L’astrologo” di Carla Montero. Dal 23 aprile in libreria. Mondadori editore.

 

 

 

Fantasy

 

La Casa della Notte è salva! Dopo mesi durissimi, alla fine io e miei amici siamo riusciti a scacciare Neferet dalla nostra scuola. Tuttavia la città è ancora in grave pericolo. Accecata dalla rabbia, l’ex Somma Sacerdotessa sta facendo di tutto per scatenare il caos tra umani e vampiri: prima ha incendiato le stalle di Lenobia, la nostra insegnante di equitazione, e ora ha convinto i novizi rossi a seminare il panico tra la popolazione inerme… Per fortuna, il Consiglio Supremo dei vampiri ha promesso di intervenire. Ma ormai Neferet è troppo potente perfino per i loro valorosi Guerrieri. E anch’io, Zoey Redbird, prima Somma Sacerdotessa novizia della Storia, avrei ben poche speranze di sopravvivere a uno scontro con lei. Per un crudele scherzo del destino, l’unico in grado di sconfiggerla è proprio Aurox, una creatura bellissima e letale, costretta da un incantesimo a eseguire ogni ordine di Neferet. Io però so che in fondo al cuore Aurox è buono, che non è solo uno Strumento privo di volontà. Lui vorrebbe davvero aiutarci. Quindi il mio obiettivo adesso è trovare un modo per liberarlo dal giogo di Neferet, sempre che non sia troppo tardi…

 

“Hidden” di P.C. & Kristin Cast. Dal 25 aprile in libreria. Nord editore.

 

 

 

 Ragazzi

 

 

Kenji, un ragazzo contadino nella terra di Sumer, sogna di diventare scriba. Il suo destino, però, sembra segnato, finché un giorno salva un funzionario del palazzo reale.

 

“Le parole magiche di Kenji il pensieroso” di Paolo Lanzotti. Dal 23 in libreria. Piemme editore.

 

 

 In un villaggio dell’antico Egitto i genitori di Kamosè vengono espropriati delle loro terre. Il ragazzo decide di andare a Tebe, alla corte del Faraone, per avere giustizia.

 

“Il ragazzo che sfidò Ramses il grande” di Christian Jacq. Dal 23 in libreria. Piemme editore.

 

 

Veio, una delle più importanti città etrusche, è assediata dall’esercito di Roma ormai da dieci anni. La fine è vicina: quando la città viene messa a ferro e fuoco dal comandante romano, Tarconte riesce a portare in salvo i suoi amici attraverso i cunicoli segreti sotto la città. In una terra sconosciuta e piena di pericoli non sarà facile difendersi dalle insidie e trovare la strada verso una nuova vita…

 

“Ragazzo etrusco” di Teresa Buongiorno. Dal 23 in libreria. Piemme editore.

 

 

È una bella fortuna per Didio essere il nipote del celebre inventore Archimede: ogni volta che si trova nei guai, lo zio gli viene in soccorso con le sue idee geniali… Un giorno, infatti, lo scienziato salva insieme al nipote una misteriosa ragazza caduta in un precipizio. Didio vuole scoprire l’identità della fanciulla e si mette a indagare. Ma questa volta Archimede non può aiutarlo, perché i Romani, con la loro potente flotta, stanno per attaccare Siracusa…

 

“Il fuoco di Archimede” di Ave Gagliardi. Dal 23 in libreria. Piemme editore.

 

 

Chu è un cucciolo di panda, morbido e curioso, ma ahimé, il suo naso è molto sensibile e le conseguenze dei suoi starnuti sono pari a quelle di un tornado.”Non starai per starnutire, Chu!” chiede la mamma appena si accorge che in biblioteca c’è un po’ di polvere. “Ricordati di avvertire, caro.” Ma proprio all’ultimo istante riesce a trattenersi. Anche il papà lo guarda con apprensione appena vede qualcuno usare il pepe al ristorante: però anche questa volta, Chu riesce a mandar via lo starnuto. Peccato che proprio allo spettacolo del circo siano tutti troppo presi per dargli retta, perché. lo starnuto scappa fuori e del tendone del circo rimarrà ben poco! Ma il piccolo Chu non è affatto preoccupato e, tornato a casa, si addormenta felice e soddisfatto nel suo lettino: quello sì che era uno starnuto!

 

 “Ciù e il giorno del grande starnuto” di Neil Gaiman. Dal 23 aprile in libreria. Mondadori editore.

 

 

 

Varia

 

Paul Morphy, figlio di una facoltosa famiglia di New Orleans, rivela un precocissimo talento: a otto anni è già considerato il migliore giocatore di scacchi americano. Qualche anno dopo batte l’ungherese Loewenthal e, all’età di vent’anni, viene invitato al primo Congresso Scacchistico Americano dove affronta tutti i più noti campioni statunitensi, sbaragliandoli. La straordinaria dote di Morphy però è assecondata solo dallo zio paterno, e Adele, di cui Paul è innamorato fin da ragazzino, preferisce troncare la loro relazione proprio nel momento in cui il giovane prodigio ha deciso di andare in Europa per sfidare il più grande scacchista al mondo, l’inglese Howard Staunton. Morphy va in Inghilterra con un giornalista, Frederick Milnes Edge che assume un ruolo a metà tra il segretario e l’agente. A Londra, Paul è accolto con tutti gli onori, ma Staunton accampa per mesi diverse scuse per non affrontarlo. La situazione si protrae così a lungo che sviluppa una polemica giornalistica sul caso Staunton, che trova qualunque mezzo per evitare il confronto e addossare la colpa all’avversario, fino a che Morphy scopre la verità: una volta Edge ha fatto in modo che non potessero arrivare in tempo per disputare un torneo, accondiscendendo a una richiesta segreta di Staunton e finendo così per fornire a quest’ultimo un alibi per giustificare i suoi temporeggiamenti. Morphy decide di scaricare Edge e di tornare in America. Qui viene accolto come un eroe nazionale, ma ormai è stanco degli scacchi; vorrebbe ritrovare Adele, ma scopre che è morta poco dopo la sua partenza per l’Europa. Negli ultimi anni di vita Morphy è sempre più spaesato, sia a causa della sua forma mentis di uomo del Sud, che fatica ad accettare l’abolizione della schiavitù, sia a causa dei problemi psichici che lo affliggono. Poco dopo aver incontrato in casa della madre una giovane donna che gli riporta alla mente Adele perché suona al piano il cavallo di battaglia di quest’ultima, Morphy esce per una passeggiata; quando rientra, chiede di poter fare un bagno, ed è proprio durante il bagno – apprendiamo dall’ultima secca frase apposta dopo il memoriale – che gli viene il colpo per cui muore, a meno di cinquant’anni.

 

“L’arcangelo degli scacchi” in Paolo Maurensig. Dal 23 aprile in libreria. Mondadori editore.

 

 

Triste constatarlo, ma l’Italia, patria del «bel canto», sta strapazzando da tempo la musica e la sua promozione tra i giovani. Gli autori di questo manuale, musicisti ed educatori musicali con percorsi diversi ma obiettivi comuni, si sono a lungo interrogati su cos’è la musica e come la vivono i ragazzi oggi, su cosa significhi fare musica, sugli obiettivi dell’educazione musicale e gli effettivi risultati. Ne è nato questo manuale articolato in tre sezioni: “Ascoltare” è una guida ragionata all’ascolto di brani di generi diversi, per scoprirne caratteristiche tecniche e contesto culturale. “Fare” offre ragionamenti e proposte sulle attività pratiche da condurre a scuola. “Conoscere” analizza le tante possibilità della musica come strumento di conoscenza e di educazione alla cittadinanza attiva. Arricchiscono la guida Percorsi (itinerari di ascolto legati all’argomento trattato) ed Esperienze (attività condotte nelle scuole), per abitare la musica. Questi punti offrono un’ottima partenza per un viaggio la cui destinazione sia amare la musica in tutte le sue forme. Per costruirsi la propria «playlist» senza regole precostituite, basata su un percorso personale, ma costruito insieme agli altri.

 

“Musica, maestra! Ascoltare, fare, conoscere e abitare la musica” di Roberto Beccaria, Francesco Bertone, Maria Teresa Milano. Dal 25  aprile. Sonda editore.

 

 

è una città piena di contrasti, caratterizzata da una storia complessa. Come complessi sono i suoi abitanti. Trieste sta cambiando. I triestini no. O forse sì. Magari a loro insaputa. Perché costretti dalla storia, dalle circostanze e dalla geografia, che li colloca nel punto più nordorientale dell’Italia, proprio al confine con la ex Jugoslavia, oggi Repubblica di Slovenia. Ma in loro alberga sempre quel fiero triestin pride, «perché la sa, come Trieste no xe nisun posto», e una loro frequente affermazione è: «Mi son triestin patoco». Ovvero «Io sono un autentico triestino », un nostrano DOC, la cui autenticità risiede più in una serie di peculiari atteggiamenti mentali che nella purezza delle sue origini. Primo fra tutti, la regola del nosepol, «non si può». Cosa non si può? Tutto. Punto e basta. Trieste, città della scienza; Trieste, amata e vissuta da Svevo, Saba, Joyce; Trieste, spazzata dalla bora: a tutti coloro che di Trieste e della triestinità ancora non riescono a capire tante cose, e mai forse le capiranno, è dedicata questa guida, ampliata e aggiornata in occasione della quarta edizione.

 

“Triestini. Guida ai migliori difetti e alle peggiori virtù” di Lucia Cosmetico, Claudia Mitri. Dal 25  aprile. Sonda editore.

 

 

Tante sono le regnanti che nel corso della storia si sono distinte per la loro malvagità. Come Fredegonda, la spietata regina dei Franchi, che per mantenere il potere non avrebbe esitato a sacrificare il marito e i figli. O Isabella di Castiglia, la regina dell’Inquisizione e dei roghi, o Maria Tudor, “la sanguinaria”. Come l’astuta madame de Montespan, potentissima amante del Re Sole; o ancora, nella lontana Russia, la crudele Anna I Romanova. Dal Medioevo a oggi, ecco una carrellata delle più perfide donne reali, tra vizi, nefandezze e curiosità. Pochi sanno ad esempio che la regina Vittoria d’Inghilterra ebbe una madre crudele, capace di trasformare in inferno l’infanzia e l’adolescenza della futura sovrana, e che neppure un grande amore poté redimere Wallis Simpson, la spregiudicata americana che avrebbe tanto desiderato diventare regina.


 

 “Le regine e le principesse piu’ malvagie della storia” di Marina Minelli. Dal 24 aprile in libreria. Newton Compton editore.

 

 

 

 

 

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