La stanza di Osvaldo – Giuseppe Scaglione

Titolo: La stanza di Osvaldo
Data di pubbl.: 2023
Pagine: 190
Prezzo: €14,00

Ne La figlia, il primo romanzo di Giuseppe Scaglione, abbiamo lasciato l’avvocato Paolo Saliani in fin di vita dopo essere stato coinvolto in un’inchiesta per omicidio.

Lo scrittore pugliese torna al noir con La stanza di Osvaldo e ritroviamo Saliani quasi ristabilito   che ovviamente non riesce a tenere a bada il suo fiuto investigativo e si lascia travolgere da alcune vicende rocambolesche che hanno a che fare con un omicidio irrisolto.

Siamo a Iovia (l’autore ci dice che è un paese immaginario inventato di sana pianta per una precisa scelta, quella di farne quasi un personaggio, in altre parole quello di racchiudere in un unico contesto descrittivo dinamiche umane e sociali che in realtà si riferiscono al racconto di un’aria più ampia, la provincia meridionale con le sue luci e ombre),  cittadina dormiente e per niente ridente a trenta chilometri da Bari, un luogo di provincia che vive un pesante e irreversibile declino commerciale, economico, morale e politico.

Un città di provincia ambigua, corrotta e ipocrita dove i suoi abitanti (gli ioviesi) vengono chiamati giudei, perché sono spesso voltagabbana e traditori.

Paolo si trova in questo paesello poco limpido, ospite di un suo amico che gestisce un agriturismo, per trascorrere qualche giorno di vacanza.

Un anziano professore si rivolge a Saliani per parlargli della morte del figlio, assassinato tenta anni prima senza che abbiano trovato il colpevole.

Saliani prende a cuore il dolore del professore e si mette a lavoro per trovare nuove prove utili alla riapertura delle indagini.

L’avvocato inizia a indagare e grazie al suo fiuto subito si mette nella direzione giusta. Riesce a dimostrare che il giovane Osvaldo non era un drogato e che la droga che gli è stata trovata addosso e stata messa nelle sue tasche dall’assassino per depistare le indagini.

Scaglione anche in questo libro costruisce una trama ricca di colpi di scena e da profondo conoscitore del genere noir non risparmia colpi duri, scava dentro i vizi e le ipocrisie di una provincia addormentata e omertosa dove prevale sempre l’apparire e la menzogna.

Iovia nelle sue viscere viscide custodisce il segreto della morte di Osvaldo Losito. L’avvocato si avvicina presto alla verità e ancora una volta il vero assassino tenta di eliminarlo.

La stanza di Osvaldo è un romanzo nero ma è anche un romanzo duro. Scaglione mette al centro della narrazione un cold case e ancora una volta affida all’ intraprendenza di Paolo Saliani, personaggio che abbiamo imparato a amare, tutti i risvolti di un trama ricca di fermenti e contenuti in cui gli elementi polizieschi si coniugano con la grande letteratura.

Iovia con il suo declino da squallida terra desolata darà filo da torcere all’avvocato investigatore. Non sarà facile vincere la resistenza dei giudei.

Con un finale a sorpresa, degno di un noir di altissimo livello, Scaglione ci condurrà alla soluzione del torbido omicidio e finalmente a Iovia ( posto immaginario ma non troppo) trionferà la giustizia e grazie a Paolo Saliani finalmente l’assassino di Osvaldo avrà un nome e un volto.

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