Il Salone Internazionale del Libro di Torino è praticamente alle porte, tutto è pronto: stand, incontri e soprattutto il tema centrale sul quale tutto ruota, il bene. Con un tema così forte e così importante, soprattutto in questo momento storico, il paese ospite non poteva che essere la Città del Vaticano.
Le radici dell’editoria vaticana sono molto profonde, risalgono ben al 1587 quando papa Sisto V volle una sua tipografia vaticana, nel 1927 grazie a Pio IX apre i suoi stand al Lingotto formando una vera e propria casa editrice: la Libreria Editrice Vaticana.
Ma la LEV non è una casa editrice come le altre, vanta di avere uno scrittore formidabile: il Papa. Ciononostante deve comportarsi come tutte le case editrici. Pubblicano 140 – 150 volte all’anno solo in Italiano per questo deve cercare di non sovrapporsi all’importante editoria cattolica del nostro paese.
In passato erano Mondadori e Rizzoli a contendersi i pontefici attraverso una concorrenza spietata. Oggi invece è la LEV a definirsi l’agente letterario del Papa, perché è vero che stampa soprattutto Bibbie e Vangeli ma il loro compito primario è quello di promuovere il Magistero del Pontefice.
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