
Autore: Bianchini Luca
Casa Editrice: Mondadori editore
Genere: Romanzo
Pagine: 192
Prezzo: 12.00 €
E’ il primo Natale dopo il matrimonio di Chiara e Damiano e le rispettive famiglie sono pronte a trascorrere insieme le feste e, soprattutto, a sfidarsi.
Matilde, mamma di Damiano, riceve dal marito Mimì un anello e, presa dall’euforia, decide di organizzare all’ultimo momento una cena a casa loro, il Petruzzelli di Polignano. Ninella, consuocera e primo vero (e forse unico?) amore di Mimì, decide di affrontare la sfida con una nuova tinta bionda e tutto il coraggio che possiede.
Così, intorno alla tavolata imbandita e ai gustosissimi piatti (rigorosamente preparati con il Bimby), si ritrovano i novelli sposi, i relativi genitori, il fratello gay dello sposo e la sorella adolescente e ossessionata della sposa, oltre alla zia Dora, trapiantata al nord e leghista. Ad una cena di Natale che si rispetti non possono mancare menù scritti a mano, servizi di piatti costosi, regali riciclati, equivoci e commenti acidi e sarcastici. Il fatto che Mimì e Ninella si siano seduti vicini, poi, non può che aggiungere un po’ di rischio al tutto…Questi sono gli ingredienti che condiscono una serata esilarante e vagamente malinconica, nella quale ogni commensale si ritrova a dover affrontare la realtà dei propri problemi, ma soprattutto l’intera famiglia riunita.
Dopo il matrimonio raccontato in “Io che amo solo te”, Bianchini ci regala un altro grande incontro delle due famiglie.
I personaggi di questa storia sono a dir poco esilaranti ed è facile immaginarseli nella realtà; non si può non affezionarsi, il legame è inevitabile. Ognuno ha una personalità precisa e simpatizzare con loro è quasi naturale.
Bellissimo il ritratto che emerge: quello di una famiglia fatta di persone costrette a stare insieme, che giocano sulle false apparenze e che nascondono intrighi, tradimenti e piccole e grandi ossessioni. La coppia Ninella-Mimì, poi, continua a stupire ed emozionare. Insomma, una storia, quella di Bianchini, che tra segreti, vecchi ricordi e nuovi problemi, ricorda un po’ “Mine vaganti” di Özpetek.
La cena di Natale è uno di quei libri che si legge volentieri, che si vuole assolutamente sapere come andrà a finire e che dispiace chiudere. Le risate accompagnano la lettura e, al termine, lasciano un gusto dolceamaro, quello di chi sa benissimo cosa vuol dire una cena di Natale in famiglia.
Chi ha già conosciuto Ninella, Mimì e gli altri protagonisti, non potrà perdersi l’occasione di ritrovarli uniti e, chi è la prima volta che li incontra, non vedrà l’ora di andare a recuperare il libro precedente per soddisfare tutte le sue curiosità. “Aveva di nuovo vent’anni. Tutte le cose imparate, tutti gli errori commessi, sembravano improvvisamente non servire a nulla. Voleva rivedere Mimì perché non avrebbe voluto più vederlo. Era quello l’amore, per Ninella: non ascoltare mai la testa ma solo la pancia.”
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