Titolo: Il passaggio dell’orso
Editore: Salani
Genere: romanzo
Numero di pagine: 215
Anno di pubblicazione: 2013
Prezzo: euro 14,90
Il passaggio dell’orso, ambientato nel Parco Nazionale d’Abruzzo, racconta la storia di un orso “confidente” e del suo rapporto con gli uomini, o meglio la storia di uomini che operano nel Parco e il loro rapporto con gli orsi.
Due adolescenti, Viola, ragazzina studiosa e amante della natura, e Kevin, ragazzo assai poco studioso e amante della tecnologia, si ritrovano, con diverse motivazioni, a trascorrere un periodo di lavoro come volontari nel Parco. La loro storia si intreccia con quella di un orso rimasto orfano e poco avvezzo a cavarsela da solo, di un bracconiere e di un guardaparco coraggioso. E poiché qualcuno sta tramando per sterminare tutti gli orsi presenti, non solo i due giovani, ma anche alcuni adulti sono impegnati nella loro tutela. Così la storia dei vari protagonisti si intreccia a formare una narrazione tutt’altro che frammentata, dove il lettore diventa partecipe delle vicende e si ritrova a camminare per i sentieri del Parco in una continua scoperta di luoghi ed emozioni.
Il passaggio dell’orso vuol essere narrativa per ragazzi e sia. Possono conoscere la natura attraverso gli animali e scoprire attraverso i sensi tutto ciò che la connota: i colori, gli odori, i suoni, addirittura i sapori. Possono quasi toccare con mano ogni minima essenza. Magistralmente l’autore sa fondere in una lirica poetica tutti gli elementi che la compongono: “le foglie di faggio avevano acceso le montagne d’oro, per poi infiammarle di rubino. La brina del mattino incoronava le fronde cadute con diademi di spilli ghiacciati, i tronchi crepitavano gonfi di freddo e il suolo friggeva al passaggio dei camosci che discendevano dalle loro roccaforti montane. […] La pelliccia delle volpi si faceva di giorno in giorno più folta, mentre gli scoiattoli neri si affrettavano ad ammassare ghiande e noci nei loro magazzini segreti” (pag.33).
Festa è un vero artefice della parola, un affabulatore. Il suo romanzo dunque non può essere solo rivolto alle giovani generazioni, è una lettura per tutti: per coloro che già amano la natura, ma anche e soprattutto per coloro che la vivono ai margini, senza mai tangerne qualsivoglia elemento, affinché si interroghino sul rapporto uomo-natura. E addentrandosi nelle pagine di questo piccolo capolavoro di scrittura si compie un viaggio nei luoghi e nelle situazioni del Parco, affascinante percorso alla ricerca delle tracce dell’orso, o meglio, forse, delle nostre responsabilità nei confronti dei doni di Madre Natura.
Si legge tutto d’un fiato questo libro. E attraverso gli occhi dei protagonisti Festa racconta un’avventura estiva incredibile che tuttavia è stata ispirata in gran parte da fatti reali della sua esperienza di volontario. Racconta una storia dove gli esseri umani e gli animali sono anche in grado di scambiarsi le parti ed educarsi vicendevolmente.
Il passaggio dell’orso è un racconto dove le parole che narrano i fatti diventano musica.