Il Mostro dell’hinterland – Matteo Ferrario

Titolo: Il mostro dell'hinterland
Autore: Matteo Ferrario
Data di pubbl.: 2015
Casa Editrice: fernandel editore
Genere: thriller psicologico
Pagine: 173
Prezzo: 14.00

Seguì una manfrina di qualche minuto che ritengo sia il caso di risparmiarvi, anche perchè nemmeno la tenacia di una delle intervistatrici più spietate della storia della Rai, una donna che con la fissità implacabile del suo sguardo e la sua lingua barocca da laureata in lettere aveva ridotto alle lacrime un pezzo da novanta come Sonia Caleffi, o messo alle corde l’assassino del Cireo, era bastata per cavarmi la verità su quella scelta. (Riccardo Berio pag 85)

Le giornate in carcere scorrono lente e inesorabili. Diventa difficile stabilire se un giorno è diverso dai mille altri che si stanno scontando a meno che non accada un evento davvero particolare. Riccardo Berio, detenuto in regime di massima sicurezza ed isolamento, sa che quello è il giorno in cui la villetta bifamiliare, situata nell’hinterland milanese, nella quale viveva, verrà messa all’asta. L’ultimo pezzo della sua vita precedente sarà perduto per sempre. Ma che differenza fa, visto che forse Riccardo la propria vita, la propria libertà, non la riconquisterà mai più? Difficile uscire dal carcere quando la pena da scontare è l’ergastolo. Un piccolo moto di ribellione scatta nel nostro protagonista. Così, partendo da quella notizia, Riccardo Berio inizia a scrivere una lunga confessione, che forse nessuno leggerà mai, ma dalla quale si potrà ricostruire quale sia la verità dietro quella pesante condanna. La verità dell’innocenza.

Basta poco per essere giudicati, meno ancora per essere condannati. È questa la terribile verità che ci racconta la penna di Matteo Ferrario che, usando come “trampolino di lancio” un vecchio articolo di cronaca nera costruisce un giallo che via via assume un aspetto sempre più terribile nella sua drammaticità. Un senso di claustrofobia attanaglia la gola del lettore, il quale sarà costretto a vivere in prima persona una vicenda ingiusta che si conclude con il graduale annientamento della personalità e della vita di un innocente accusato solo perché non esiste altro capro espiatorio. Ma non è solo l’errore giudiziario la cosa più terribile, quanto la disumanità generale, pronta a trasformare una vicenda, che già di per sé, se fosse vera, sarebbe terribile, in puro spettacolo per la massa.

Un libro davvero notevole per la sua originalità, in grado di essere terribile e splendido allo stesso tempo. Un fiore raro per gli appassionati del mondo del thriller. Uno spunto a riflettere per tutti noi. Ottimo lavoro Matteo.

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Gabriele Scandolaro

Mi chiamo Gabriele e sono un lettore. Ho iniziato a leggere quando ero molto piccolo, complice una nonna molto speciale che invece delle classiche favole riempiva le mie giornate raccontandomi i capolavori teatrali di Shakespeare e di Manzoni. Erano talmente avvincenti le sue narrazioni che, appena mi è stato possibile, ho iniziato a leggere per conto mio. Ma terminato il mio primo libro ne ho iniziato subito un altro. Poi un altro. Da allora non riesco più a smettere di leggere. Quando non leggo o studio, lavoro come Educatore e suono il violino.

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