Atlante Occidentale – Daniele Del Giudice

Titolo: Atlante Occidentale
Autore: Daniele Del Giudice
Data di pubbl.: 2019
Casa Editrice: Einaudi
Genere: Narrativa
Pagine: 230
Prezzo: € 20,00

Gli anni Ottanta per la narrativa italiana sono stati davvero unici. In quel periodo si assiste all’emergere di una nuova generazione di scrittori destinata a tracciare il perimetro di una stagione irripetibile.

Tra questi spicca il nome di Daniele Del Giudice che nel 1983 pubblicò Lo stadio di Wimbledon, il suo romanzo d’esordio.

Italo Calvino nella quarta di copertina scrisse: «Cosa ci annuncia questo insolito libro? La ripresa del romanzo d’iniziazione di un giovane scrittore? O un nuovo approccio alla rappresentazione del racconto, secondo un nuovo sistema di coordinate?».

Due anni dopo Del Giudice dette alle stampe Atlante Occidentale. La storia di un’amicizia tra un giovane fisico e un vecchio scrittore alla ricerca di una diversa percezione delle cose.

Un romanzo che confermò la nascita di uno scrittore singolare e riconoscibile che contribuì con la sua scrittura a rivoluzionare la storia del romanzo novecentesco.

A trentaquattro anni dalla sua uscita, Einaudi ripropone Atlante Occidentale in un nuova edizione. Il libro è arricchito dal diario inedito che Del Giudice scrisse durante i giorni del sopralluogo al Cern di Ginevra prima di dedicarsi al romanzo.

Taccuino di Ginevra viene pubblicato per la prima volta e in certo senso contiene l’ossatura del romanzo.

Del Giudice è un narratore pensante, analitico, ha riflettuto sulla scienza, la tecnologia, sui mutamenti antropologici della contemporaneità, Dentro i labirinti del suo pensiero ci sono narrazioni infinite che spiegano le contraddizioni del nostro tempo.

Atlante Occidentale è per questo uno dei vertici assoluti della narrativa italiana.

È l’incontro tra due esploratori del divenire: lo scrittore che si insinua negli angoli più intimi della coscienza, il fisico occupato a indagare i misteri della materia.

Due mondi che sembrano distanti ma che si incontrano spesso. Sia il fisico che lo scrittore sono impegnati sul fronte comune del conoscere con i loro rispettivi metodi di indagine.

Piero Brahe e Ira Epstein nelle loro conversazioni mettono a confronto i punti di vista, dialogano con proficua reciprocità e tutto nel loro dire si rovescia: la materia tocca la scrittura e viceversa.

Il risultato è uno specchio che contemporaneamente riflette la finzione letteraria e le forme inafferrabili delle particelle.

Lo scrittore e il fisico, due mondi diversi che vanno nella stessa direzione, Scienza e letteratura al servizio della conoscenza per costruire un atlante che disegna le mappe della cultura occidentale.Il discorso è ancora aperto.

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