Appennino atto d’amore – Paolo Piacentini

Titolo: Appennino atto d'amore
Autore: Piacentini Paolo
Data di pubbl.: 2018
Casa Editrice: Terre di Mezzo
Genere: Diario di viaggio
Pagine: 135
Prezzo: 14,00

Paolo Piacentini, fondatore e guida dell’ente di promozione sociale Federtrek, in Appennino atto d’amore racconta il suo viaggio a piedi dalla Liguria al Lazio, un diario di un appassionante cammino di  900 chilometri, una traversata lungo la spina dorsale d’Italia tra “terre alte” e territori marginali, con la prefazione di Paolo Rumiz.

Rimasto chiuso in un cassetto per molti anni perché il cammino di Paolo (e del suo amico Peppe) è avvenuto nel 2009, ora l’editrice Terre di Mezzo lo ha dato alle stampe. L’amore per queste montagne è così smisurato da far dichiarare all’autore che:“Se qualcuno, in questo momento storico, mi dovesse chiedere a quale partito o area politica appartengo, gli risponderei che appartengo all’Appennino. Paolo Piacentini è un grande camminatore e vive l’escursionismo anche e soprattutto come gesto di impegno civile. Infatti il diario non solo racconta le varie tappe percorse, ma mette l’accento sulla fatica e la forza  della gente che vive in queste terre appenniniche. Il lettore trova luoghi che si spopolano ma anche gente straordinaria che alla montagna sta tornando per avviare coraggiosamente aziende agricole bio piuttosto che trattorie in frazioni ormai disabitate o bed and breakfast. C’è chi dà vita a piccole cooperative e chi si dedica all’ospitalità lungo i cammini religiosi. Si veicola il messaggio che anche queste terre possono avere un futuro e se risorgono loro può risorgere il Paese perché “Sono montagne da cui dipende la vita di tutti, anche di chi è in città”, tant’è che il sottotitolo recita “La montagna a cui tutti apparteniamo”.

“Chi decide di conoscere un territorio con la forza delle gambe, del cuore e della mente si connette con la parte più profonda degli elementi naturali: entra in empatia con se stesso e il mondo. Quando calpestiamo per giorni il suolo, sospesi tra terra e cielo, non possiamo aver voglia di distruggere quello che vediamo ma disponiamo l’animo all’accoglienza dell’infinito.[…] dietro l’apparente fisicità inerte del territorio pulsa una vita straordinaria, patrimonio di biodiversità animale e vegetale di cui siamo semplici custodi. Il territorio va trattato con amore […] e va conservato per le future generazioni “ (pagg.17-18). La fuga temporanea dell’autore dalla routine per attingere forza dal cammino diventa motivo di riflessione. Partiti i due con lo scopo primario di fuggire dal caos della città si ritrovano a godere di straordinari incontri che nascono sui sentieri e che sbucano tra faggi e pini. Solo un viaggio a piedi, in autonomia e con zaino in spalla, baciati dal sole dei crinali, stremati dalla pioggia o dalla calura del giorno può essere l’occasione per conoscere nel più profondo luoghi e terre, persone tenaci che vivono e lavorano in angoli autentici, ancora selvaggi o poco antropizzati dell’Appennino, senza dimenticare le terre e la gente provata dal sisma di questi anni cui il libro fa riferimento. Piacentini calca il suolo di paesi di cui si è persa memoria, di luoghi arroccati tra i monti, di terre strappate all’incuria dal duro lavoro di boscaioli, pastori e contadini che hanno saputo trovare un equilibrio tra uomo e natura.

Leggere questo libro significa ascoltare un appassionato grido d’amore (ma anche di allarme) per la montagna. L’autore suggerisce alcuni modi per riscoprire questi paesaggi e farci riamare queste montagne troppo poco valorizzate da un turismo mordi e fuggi. Purtroppo la rete di cammini e sentieri disegnata sull’Appennino è molto lontana dai modelli di Santiago e del Nord Europa perché lo sviluppo della cultura dell’ospitalità low cost in Italia è ancora acerba. La montagna si può salvare con una nuova cultura – dice Piacentini – capace di portare beneficio e con una governance intelligente di sistema che possa valorizzare le nostre montagne senza stravolgerle. Noi, intanto, da parte nostra possiamo dare diffusione a questo diario che sfiora tanti cammini, molti dei quali quasi sconosciuti, con la speranza che la lettura faccia nascere lo stimolo a percorrerne qualcuno e riesca a farci innamorare di questo lembo di nostra Italia.

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