Oggi facciamo la conoscenza di Simona Barugola, una scrittrice di libri fantasy per ragazzi. Dopo aver pubblicato nel 2010 L’ora di Middle Dawn con l’editrice EdiGiò, da luglio è nuovamente in libreria con Ritorno a Mondo Antico, dell’editore Di Marsico Libri.
Ci racconti qualcosa di lei, come è nata la sua passione per la scrittura e cosa vorrebbe che i nostri lettori sapessero prima di entrare in contatto con l’ultimo libro che ha scritto, Ritorno a mondo antico.
Mi chiamo Simona e sono nata a Vercelli nel 1969. Ho lavorato per molto tempo come programmatrice a tempo pieno, poi l’arrivo delle mie ragazze, “due meravigliose farfalle” dagli occhi a mandorla che io e mio marito abbiamo accolto nei nostri cuori in due tempi separati, mi ha scompigliato la vita. Ho sempre letto molto e dopo il loro arrivo ho continuato modificando i generi di letture. È stato un periodo molto bello dove ho alternato letture da grandi, ovvero romanzi, gialli e fantasy, a letture da piccoli: fiabe, filastrocche e ninne nanne. Un giorno mi è tornato in mente un commento che mi era stato fatto a scuola su un breve racconto che avevo scritto “Che bello! Perché non scrivi un libro?”. A quel tempo avevo riso all’idea di fare della scrittura qualcosa di serio, ma in quel momento ho deciso di provare a raccontare la mia storia così, prese carta e penna, ho iniziato a creare. D’allora non ho più smesso di scrivere perché è un’attività che mi appassiona molto. Intanto le mie ragazze hanno continuato a crescere circondate da libri e hanno raggiunto traguardi importanti che mi hanno confermato l’importanza della lettura. E proprio per la mia esperienza familiare quando metto su carta le mie storie immagino come lettore tipo il preadolescente. La preadolescenza è un periodo della vita molto delicato ed è difficile trovare letture adatte, né troppo strette né troppo grandi, perché ognuno ha i suoi tempi di crescita e le storie devono essere adeguate ad ogni esigenza. In seguito, con soddisfazione, ho scoperto che ciò che scrivo piace un po’ a tutte le età.
Ritorno a Mondo Antico è il mio secondo libro diventato ‘grande’, mentre nel mio cassetto si affollano tante altre storie. Ci sono dei libri che l’hanno ispirata nella scrittura di quest’opera? Qual è il suo rapporto con la lettura?
Quand’ero ragazzina vivevo male il mio rapporto con la lettura; i libri mi venivano imposti, poi scoprii che ne esistevano moltissimi altri. La possibilità di scegliere ha scatenato in me una vera passione. Ho letto e sperimentato un po’ tutti i generi, spaziando da Jonathan Swift, ai romanzi di Agatha Christie o di Conan Doyle, l’intramontabile Tolkien, e poi John Le Carrè, Sepulveda, Garcìa Màrquez, fino a Ken Follet, Patricia Cornwell e tanti altri. Ora sono attratta dalla lettura di libri appartenenti alla fascia young adults. La mia biblioteca trabocca di autori e generi, ma ogni libro deve essere letto nel momento giusto. Se dopo aver letto le prime pagine stento a proseguire chiudo il libro e lo lascio maturare perché so che in un altro momento lo leggerò tutto d’un fiato. Il primo libro non imposto ma che ho scelto, facendomi comprendere che leggere è bello, è stato“Cent’anni di solitudine” di Garcia Màrquez, dunque è quello a cui sono più affezionata. La lettura apre le porte su nuovi mondi fantastici e io amo soprattutto i libri che, dopo la parola fine, mi permettono di giocare con la storia e i personaggi dandomi la possibilità di immaginare nuove avventure e proseguire la trama con la mia fantasia. Quando ho immaginato la protagonista di Ritorno a Mondo Antico e la sua storia avevo appena terminato di leggere la trilogia di Philip Pullman, Queste oscure materie: La bussola d’oro, La lama sottile, Il cannocchiale d’ambra. È stata una lettura coinvolgente che mi ha stimolata nello sviluppo di alcune idee.
Anche il suo primo libro, L’ora di Middle Dawn, apparteneva allo stesso genere. Quali sono gli ingredienti indispensabili per un buon fantasy?
Quando scriviamo fantasy possiamo inventarci tutto, fino a immaginare mondi nuovi con regole nuove. In verità trovo che sia molto più complicato fare entrare eventi fantastici nella nostra quotidianità piuttosto che in un mondo creato appositamente. Scrivo storie fantasy perché amo quella parte magica che ci fa sognare. Ne L’ora di Middle Dawn ho inserito personaggi dotati di poteri magici, dicendo che effettuavano una magia e non come veniva effettuata, perché mi piace pensare a un lettore che forma nella sua testa l’immagine del personaggio intento a compiere un atto magico e che inventi un modo di compiere questo atto, stimolo della sua immaginazione. Ingredienti indispensabili per un buon fantasy? Come per ogni genere di letteratura, credo serva soprattutto avere idee chiare su come vogliamo che evolva la storia e su cosa intendiamo davvero raccontare prima di dichiarare finito un lavoro. Poi dobbiamo metterci nei panni del nostro lettore e chiederci cosa speriamo di trovare in quelle pagine e se riusciamo ad accontentare le sue aspettative. I temi da sviluppare, come hanno già studiato e analizzato in passato personaggi più accreditati di me, non sono molti, amore, guerra, tradimento, ma è fondamentale come decidiamo di svilupparli.
Se dovesse riassumere in poche righe la trama di Ritorno a Mondo Antico cosa direbbe?
Ritorno a Mondo Antico è la storia del viaggio della piccola Chiara verso casa, una casa dalla quale era stata allontanata per proteggerla da un pericoloso nemico. La ragazzina perderà ogni ricordo del suo passato e lentamente scoprirà di appartenere a un popolo dimenticato, uno dei sette popoli di Mondo Antico, e di possedere dei poteri molto speciali e molto pericolosi se dovessero finire nelle mani sbagliate. Durante il viaggio sarà accompagnata da un ragazzino di nome Roby, anche lui portatore di uno dei poteri dimenticati. Chiara e Roby si imbatteranno nella minaccia che li ha costretti lontani da casa: il Duca e i suoi Baroni. Ritorno a Mondo Antico è una storia di sfruttamento, guerra, sopravvivenza e sterminio. Proprio perché sono mali vissuti da numerosi Paesi non ho dato una connotazione precisa dei luoghi dove si articola il loro lungo viaggio.
Quale significato vorrebbe che il lettore cogliesse leggendo il romanzo? E secondo lei si possono affrontare temi importanti e delicati con un libro di questo genere letterario?
Come ho detto in precedenza, la preadolescenza è un periodo delicato. In Ritorno a Mondo Antico ho parlato di argomenti molto pesanti, ma in forma digeribile anche per un ragazzino. Ho parlato di sfruttamento dei minori, di illegalità, di dolore, di guerra e di sterminio. Certo è difficile parlarne in modo completo e preciso in poche pagine, ma è importante che nel lettore si formi la domanda “Questi mali esistono?”, e che siano pronti a riconoscerli.Possiamo parlare di argomenti importanti e delicati in ogni genere letterario, ma tutto dipende dalla rilevanza che questi hanno con la nostra storia, dal peso che vogliamo dare e dal modo in cui li esponiamo. Se scriviamo per dei giovani lettori che inorridiscono davanti a libri voluminosi dobbiamo concentrare le informazioni. Non serve descrivere a lungo come vengono maltrattati dei bambini in un’attività illegale, è sufficiente descrivere le lacrime che scendono dagli occhi della protagonista alla vista dei bambini maltrattati.
Ha anche un blog. Ce ne vuole parlare?
Con molto piacere. Ci sono diversi momenti della giornata in cui ci capita di leggere frasi di altri che ci ‘folgorano’, cioè accendono dentro di noi delle riflessioni, che possono concordare o meno con quello che abbiamo letto. Ho creato il blog “Folgorati da un pensiero” (http://folgoratidaunpensiero.blogspot.it ) proprio per avere uno spazio dove condividere le mie riflessioni con gli altri. Si tratta di pensieri di personaggi noti che scelgo di commentare secondo il mio modo di essere. Inoltre condivido brevi racconti che ho scritto e qualche episodio della mia professione di mamma. Ognuno è libero di aggiungere la propria riflessione perché ogni opinione ha diritto di essere condivisa, commentata, adottata o rifiutata.