Autore: Vazquez Juan
Genere: Romanzo
Traduttore: Silvia Sichel
Pagine: 169
Prezzo: 16.80 €
“L’età adulta porta la pericolosa illusione del controllo, e forse dipende da essa. Intendo dire che è il miraggio di dominio sulla nostra vita che ci permette di sentirci adulti, perché associamo l’essere adulti all’autonomia, il sacrosanto diritto di determinare ciò che ci succederà in seguito. La disillusione arriva presto o tardi, ma arriva, non manca all’appuntamento, non lo ha mai fatto”. (pag. 221)
Questi sono i sentimenti che pervadono la vita di Antonio Yamarra: una brillante laurea in giurisprudenza, il prestigioso incarico di più giovane titolare della cattedra di Introduzione al Diritto, l’inebriante ammirazione e il timore dei giovani che assistono alle sue lezioni, il fascino con cui riesce a sedurre le sue giovani allieve.
Una vita piena di opportunità, davanti a cui si spalancano grandi orizzonti, un futuro tutto da costruire eppure già nelle proprie mani. Una vita di diritto e giurisprudenza intervallata dalle partite di biliardo nelle fumose sale di calle 14, a Bogotà.
Proprio in queste sale incontra Ricardo Laverde, un uomo che a poco a poco, quasi controvoglia entra nella vita di Antonio e la scardina completamente. Di Ricardo Laverde Antonio sa poche cose: frequenta la sala da biliardo come unica forma di vita sociale e nel suo aspetto fragile e trascurato ogni scintilla di vita sembra spenta, si dice che sia colpa degli anni trascorsi in carcere anche se nessuno conosce il motivo della sua detenzione. Le loro vite si sfiorano fino a che un giorno come tanti altri Ricardo chiede ad Antonio dove sia possibile ascoltare una registrazione impressa su una audiocassetta nera. E’ l’ultimo giorno della vita di Ricardo Laverde e il giorno in cui quella di Antonio cambierà completamente: dopo aver ascoltato la registrazione Ricardo e Antonio non hanno nemmeno la possibilità di scambiarsi una parola. Ricardo viene assassinato e anche Antonio rimane gravemente ferito, nel corpo ma soprattutto nell’anima.
E’ soprattutto per trovare sollievo che Antonio inizia una ossessiva ricerca sulla morte e sulla vita di Ricardo, una ricerca che lo porterà dalle alture su cui sorge Bogotà alle afose rive del fiume Magdalena, in una tenuta, Las Acacias, dove rivivranno attraverso i ricordi custoditi in un bauletto di vimini le vite di Ricardo Laverde, un aviatore che sognava di compiere imprese eroiche e di sua moglie Elena: giovane volontaria americana dei Corpi di Pace, colma di ideali di speranza e di progresso. E’ la loro vita, legata a doppio filo con quella del loro paese, che si snoda nella Colombia degli anni Settanta, gli anni in cui gli stessi operatori di pace venuti a portare novità e progresso insegnano ai contadini impoveriti a coltivare la marijuana, innescando il processo che porterà all’ascesa del narcotraffico, alla violenza, a Pablo Escobar.
Vàsquez, nato nel 1973 ci accompagna con pagine incredibilmente poetiche e crude allo stesso tempo alla scoperta di un paese la cui storia ha segnato la vita e le scelte della sua generazione, alla continua ricerca della felicità o, almeno, nel tentativo di superare la paura che ha paralizzato per anni una intera nazione.