
Data di pubbl.: 2025
Pagine: 256
Prezzo: € 17,00
Bel poliziesco, ben calibrato per trama, linguaggio e scelte narrative, nonché ricco di umanità questo Una strana bambola di Paola Zaccheroni alla sua seconda prova letteraria. Siamo in una Bologna di periferia, lontana dal centro elegante popolato da turisti, studenti, edifici storici, ristoranti famosi. Case Rosse è un posto brutto e triste, un luogo degradato abitato da vite difficili, stremate, ma anche da gente che lavora con onestà come Tamara Martinelli, parrucchiera ed estetista. Onestà e gentilezza verso gli altri. È così che Tamara si occupa del suo vicino di alloggio, Teodoro Giordano, Oro, anima desolata – perfino il suo riflesso è scomparso dagli specchi – a quasi tre anni dalla morte della giovane compagna Ginevra, ex ballerina di danza classica dalla sfortunata carriera, finita a lavorare nello squallido bar/ritrovo Luxor di proprietà del losco Arturo Greco. Consumata dalle sconfitte e dalla droga, Ginevra si è impiccata, ma cosa nascondeva la sua esistenza? E poi c’è l’altro vicino di Tamara, quell’impiccione del Tagliavini, proprietario di un “Compro oro” di zona, sempre pronto a spettegolare, a chiamare la polizia per un rumore sospetto, un po’ di musica a volume troppo alto. Ad arrivare sono due ispettori del Commissariato Bolognina-Pontevecchio, Michele Venturi e Carmine Amadio, che più diversi non potrebbero essere. Michele, leale e convinto che le sue abilità investigative non vengano valorizzate dal commissario Urbani; Amadio, proveniente dal profondo Sud, in apparenza scansafatiche, ma in realtà vecchia volpe che di casi ne ha visti tanti e dal quale Michele avrebbe solo da imparare. Proprio questo accade quando, nel primo palazzo di Case Rosse, viene trovata morta per impiccagione la prostituta quarantaduenne Valeria Giacomini, in arte Silicon Valery per i tanti ritocchi di chirurgia estetica fatti. Un omicidio, come ben presto si scopre e partono le indagini. Naturalmente complicate. Non c’è movente e il mezzo è una corda nautica che si può comprare ovunque. In quanto all’opportunità, quei palazzi anonimi la forniscono a larghe mani. Basterà scavare un poco nella vita della morta perché qualcosa salti fuori: una scelta terribile, di rinuncia, ma nessun nemico. Eppure non è lì che si annida il male sebbene gli indizi su dove cercarlo ci siano tutti. Venturi e Amadio ci metteranno impegno e fatica a scoprirlo e soprattutto Venturi imparerà che investigatori non si nasce, né lo si diventa solo perché pieni di onestà e impegno. Ci vuole cervello, intuito e pazienza. Né ci si può innamorare di qualcuno senza la giusta capacità di comprenderne le scelte fatte e rispettarne gli spazi vitali e le amicizie.