
Data di pubbl.: 2025
Pagine: 352
Prezzo: € 18,00
Eccoli di nuovo i quattro latitanti più ricercati di Francia: Max Ventura, Abdel, Sanda e Vittoria in una nuova, travolgente avventura a Torino e dintorni. Un’avventura nella quale li trascina, ancora una volta, Numero Uno, capo dell’agenzia investigativa BEST per la quale i nostri sono costretti a lavorare, pena il disvelamento delle loro reali identità. Già, perché nei lunghi anni italiani trascorsi dalla fuga rocambolesca, ciascuno di loro è riuscito a ricostruirsi una vita, a trovare degli amori, a sviluppare fiorenti attività come nel caso di Max, proprietario insieme alla compagna Federica, del ristorante l’Évêché, amatissimo in città e punto di ritrovo per il gruppo.
Max, Abdel, Sanda e Vittoria si sono a malapena ripresi dall’ultima fatica legata al battello affondato nel Lago Maggiore, quando Numero Uno li coinvolge in una nuova indagine che appare una missione impossibile. E lo fa, con l’astuzia che lo contraddistingue, chiamando in causa Sanda ben sapendo che, se al centro dell’inchiesta c’è una donna che non ha avuto giustizia, Sanda non si tirerà indietro. Però lei rilutta e gli altri pure. Non ne possono più della spada di Damocle che Numero Uno agita sulle loro teste. Stanchi loro, e stanchi i loro compagni di preoccuparsi per l’incolumità dei quattro amici, ma che fare? Il caso, stavolta, è molto cold: nel 2008, durante la ristrutturazione di un locale in Corso Brescia – locale che era stato un night piuttosto equivoco, il Motown, fino al 1998 e poi una lavanderia – viene ritrovato prima il teschio e poi il corpo di una donna. Il cadavere è stato murato insieme ad alcuni oggetti che ne consentono la datazione intorno alla fine degli anni ‘90. La donna ha fatto una fine orribile, incaprettata. Solo nel 2022 si saprà chi è. Nella notte di Capodanno, infatti, muore investita da un autocarro e poi derubata Alessandra Gilli. Sarà grazie a un solerte tecnico di laboratorio, che ha ereditato il caso della donna murata, che si riuscirà a scoprirne l’identità grazie a una comparazione del DNA: si tratta di Teresa Fissore, nipote di Alessandra, sparita proprio alla fine degli anni ‘90. Nessuno però, all’epoca, ne aveva denunciato la scomparsa. Perché? E cosa si cela dietro l’omicidio di Teresa e quello, recente, della zia? Una famiglia sfortunata, quella dei Fissore – marito, moglie e tre figli – come presto scoprono i nostri. L’unico sopravvissuto – in apparenza – è il padre Antonio ricoverato in una RSA per incipiente demenza senile. Ricorderà ancora qualcosa della figlia Teresa? E che dire di un nuovo delitto, identico a quello di Alessandra Gilli, avvenuto pochi mesi dopo quando un cittadino olandese, tale Jacob van Fortuyn, è stato travolto da un furgoncino e poi derubato? Nel caso di Alessandra come in quello dell’olandese, accanto ai corpi un flebile indizio: un cartoncino con una scritta enigmatica ‘quello alto’. Sembra impossibile scoprire i collegamenti fra queste morti. Qualcuno o qualcuna ha voluto chiudere la bocca a queste persone? Di nuovo, perché? È quello che i nostri dovranno scoprire, ma per farlo rischieranno la vita e in più faranno il loro ingresso in un mondo che Sanda, grazie alla sua vita di un tempo, conosce molto bene: quello degli strip club e dei locali per scambisti di ogni tipo, un mondo oscuro e violento, rutilante di luci e affollato di ombre, di perversioni e sesso sfrenato.
Come sempre abilissimo a destreggiarsi in trame complesse, Enrico Pandiani dimostra anche questa volta la sua grande abilità di narratore portandoci in un universo sconosciuto ai più, senza mai dimenticare di farci incontrare, lungo il cammino di questo avvincente giallo, gli ultimi e i dimenticati, coloro che non hanno voce. Conosciamo così la storia della terribile vita di Sanda, i rimorsi che ancora l’assalgono al pensiero della madre perduta per sempre, la fatica e il dolore patiti per riscattarsi da un inferno senza nome. Sarà lei il punto di svolta in questa ennesima ricerca della verità per i quattro latitanti più ricercati di Francia.