ROMANZI
VI secolo a.C. I fratelli Aulus e Caelius Vibenna, due principi esiliati da Vulci, sono alla ricerca di un misterioso personaggio chiamato Macstarna; li accompagna un giovane indovino errante, di nome Cacu, che ha vaticinato l’avvento di un eroe in grado di mutare le sorti della penisola italica. L’etrusco Macstarna, ignaro del destino che lo attende, viene così messo a capo di un possente esercito che si appresta a marciare su Roma; nella capitale lo attende il re Tarquinius per conferirgli un compito i cui effetti andranno oltre le loro stesse vite. Nel lungo cammino attraverso un’Etruria governata da uomini scaltri e assetati di potere, egli stringerà con i Vibenna un legame d’amicizia fraterna destinato a non dissolversi mai. Ma quando il re Tarquinius viene improvvisamente assassinato in una congiura, la situazione precipita; Macstarna dovrà affrontare nuove e difficili prove, prima di assurgere al ruolo che il fato ha già scritto per lui.
“Vibenna” di Gerardo Lonardoni. Dal 29 novembre in libreria. Bietti Editore.
Questa è la storia reale di due esseri che vissero e si amarono, al di là delle parole, sopravvivendo con fatica, ma sempre con l’idea di crescere nel futuro, Anton, un Indio nato in una casa umile, ma con un’intelligenza straordinaria, e una forte volontà. Lotta per crearsi una professione ed entrare nel mondo degli affari in una società altamente razzista. I suoi sforzi per raggiungere il suo obiettivo e il desiderio di progresso “per coincidenza”, lo fanno incontrare con una donna che è il suo esatto opposto: una donna ricca, bianca, appartenente alla famiglia più influente della città. Karen è idealista, decisa, con il desiderio di violare i tabù di una società conservatrice. Appassionata della vita e dei suoi ideali, si innamora di lui abbandonando le ambizioni della famiglia, il razzismo dei genitori e la pressione di una società puritana. Le differenze economiche, sociale e razziali li separano, così entrambi iniziano a vivere in un mondo in cui tessono le loro passioni, affrontano delle rinunce, vivono con dolore la separazione fino al giorno in cui la soluzione definitiva segnerà il loro destino e il loro cammino per sempre.
L’autore ci fa vivere tutti i sentimenti umani che si sviluppano lungo le entusiasmanti pagine di questo libro. Attraverso la storia di Anton e Karen… entreremo nel tempio dell’amore eterno.
“L’amore non muore mai” di Hernán Huarache Mamani. Dal 29 novembre in libreria. Uno Editore
Può succedere perché la tua compagna ti lascia, e il cuore non regge. Può succedere perché perdi il lavoro, e prima c’è la benzina, poi la spesa, poi le bollette, infine l’affitto, e i soldi non bastano e, alla fine, resti senza. Può succedere perché un bicchiere tiene lontana la paura, ma, poi, la sola paura che ti rimane è quella di non bere. Può succedere perché hai corso per troppo, e a un certo punto hai dimenticato perché lo stavi facendo. Può succedere a te, al tuo migliore amico, alla persona che ti sta accanto. La paura peggiore dell’uomo moderno: ritrovarsi senza più nulla. È successo a Wainer Molteni: a trent’anni finisce per strada, a Milano. Conosce il freddo, la fame, lo sporco. Ci resta per otto anni, potrebbe passarci una vita. Reagisce, fonda Clochard alla Riscossa, il sindacato dei senza-casa. I barboni, dice, non sono parassiti, ma persone che hanno sogni e talenti da realizzare. Diventerà consulente della giunta Pisapia per il recupero sociale dei senzatetto. Una storia esemplare di speranza e solidarietà che ci tocca tutti.
“Io sono nessuno” di Wainer Molteni. Dal 27 novembre in libreria. Dalai editore.
La ricerca del grande amore. Quello vero, l’unico, il solo che ci sorprende e ci afferra proprio quando non ce l’aspettiamo. Angelinasi trova improvvisamente davanti l’amante perfetto. Un giorno, una porta, una mano che si posa sulla sua per aiutarla ad aprirla, un ascensore, due occhi scuri penetranti, un sorriso carezzevole e la vita cambia, ti spinge a «buttarti su di lui, a perderti nel suo calore, a mangiarlo». Ma quest’uomo così buono, così pronto ad amare, così palesemente innamorato, è davvero reale o si tratta invece dell’amante ideale, dell’eterno mito che tutte le donne sognano? In Lentamente fra le tue braccia, Katherine Pancol dichiara senza paura l’amore per l’amore. Talvolta può sgomentare oppure avvincere, ma, dopotutto, i romanzi d’amore sono fatti per questo.
“Lentamente tra le tue braccia” di Katherine Pancol. Dal 27 novembre in libreria. Dalai Editore.
GIALLO, NOIR, THRILLER
11 settembre 2001: fondamentalisti cristiani dirottano quattro aerei di linea. Due volano verso il Tigris & Euphrates World Trade Towers di Baghdad, il terzo verso il ministero della Difesa arabo di Riyadh. Il quarto aereo, che si crede sia diretto verso la Mecca, cade prima di giungere a destinazione. L’Unione Araba dichiara guerra al terrorismo: le truppe persiane invadono la costa orientale degli Stati Uniti e stabiliscono una zona verde a Washington. Ha inizio una nuova era…
Estate 2009: Arab Homeland interroga uno dei kamikaze catturati. Il prigioniero sostiene che il mondo che stanno vivendo in realtà è un miraggio: nel mondo reale l’America è una superpotenza, e l’Unione Araba solo un insieme di ‘arretrati paesi del terzo mondo’. Il ritrovamento di una copia del New York Times del 12 settembre 2001 sembra avvalorare questa ipotesi. Il presidente vuole delle risposte, ma presto si scopre che non è il solo…
Saddam Hussein e Osama bin Laden stanno conducendo le loro indagini, e non si fermeranno davanti a nulla per nascondere la verità.
“False verità” di Matt Ruff. Dal 29 novembre in libreria. Fanucci Editore.
Dopo un’epidemia, un grave attacco terroristico e il crollo di Wall Street, New York è in ginocchio. Mentre la città tentafaticosamente di risollevarsi, fa la sua comparsa un misterioso veterano senza nome e senza memoria, Dewey Decimal, che decide di vivere nella biblioteca pubblica sulla Quarantaduesima. Dopo aver scelto l’edificio come sua dimora, si è assunto l’incarico di archiviare l’intera collezione bibliografica, sprofondata nel caos in seguito al collasso della rete informatica. Un grande amore per la letteratura e una certa ossessività maniaco-compulsiva fanno sì che il più forte desiderio dell’uomo sia poter riorganizzare il magazzino della biblioteca. Il suo impegno nella catalogazione dei libri viene occasionalmente turbato da un procuratore corrotto, Rosenblatt, che lo contatta ogniqualvolta abbia del lavoro sporco da sbrigare. Ora la sua missione è uccidere Yakiv Shapsko, il leader della comunità ucraina a New York, ma Dewey verrà presto risucchiato in una spirale di crimini, tradimenti e antiche vendette che lo costringeranno ad affrontare il buco nero del suo passato e a fare i conti con la sua vera identità.
“Il bibliotecario di New York” di Nathan Larson. Dal 29 novembre in libreria. Fanucci Editore.
Nel 1972, Richard Forthrast, fuggito nella Columbia Britannica per evitare rogne giudiziarie, lavora come guida da accia specializzata, poi accumula una fortuna contrabbandando marijuana attraverso il confine tra Canada e Idaho. Passano gli anni, Richard torna negli Stati Uniti dopo l’amnistia concessa dal governo e investe la sua ricchezza in un vero e proprio impero. Crea anche T’Rain, un gioco di ruolo online di ambientazione fantasy con milioni di fan in tutto il mondo. Ma T’Rain è diverso dagli altri giochi del genere, perché l’oro virtuale che qui si scava e si conquista può essere trasformato in soldi nel mondo reale. Un gruppo di fanatici dell’informatica cerca di colpirlo creando Reamde, un virus che codifica tutti gli archivi elettronici e li conserva fino al pagamento di un riscatto. Si tratterebbe solo dell’ennesima truffa virtuale, se il virus non colpisse però le persone sbagliate: il ragazzo di Zula Forthrast, nipote di Richard, ha un passato da hacker, e ha appena concluso una transazione illegale vendendo dei numeri di carte di credito alla mafia russa. Quei dati sono stati resi inaccessibili da Reamde, perciò Zula e Peter vengono rapiti dai russi e portati nell’Estremo Oriente per aiutarli a rintracciare e colpire il fantomatico creatore di Reamde. Per la prima volta, il mondo virtuale rischia di scatenare una guerra senza esclusione di colpi: in palio c’è il destino del mondo reale.
“Gioco mortale”, di Neal Stephenson. Dal 29 novembre in libreria. Fanucci Editore.
Venerdì, le cinque del pomeriggio. Sei spari esplodono improvvisi in una cittadina di provincia dell’Indiana. Sei colpi di fucile suuna folla inerme, in una piazza del centro. Persone qualsiasi, gente che va a far spese o che sta tornando a casa per godersi il weekend. A terra cinque corpi senza vita: quattro uomini e una donna. Chi è stato? Perché? Domande che sembrano trovare risposta quando, poche ore dopo, viene arrestato un ex cecchino dell’esercito, James Barr. Le prove contro di lui sono schiaccianti, inequivocabili, eppure lui sostiene che abbiano preso la persona sbagliata, e chiede una sola cosa: «Trovatemi Jack Reacher». Ma Jack Reacher è un uomo molto difficile da trovare. Dal giorno del congedo, l’ex maggiore della polizia militare vagabonda per il paese, fedele solo a verità e giustizia. All’insaputa di tutti, però, dalle spiagge di Miami è già partito per l’Indiana: non tanto per aiutare James Barr, ma per onorare una promessa fatta quattordici anni prima e inchiodarlo definitivamente.
Un thriller teso e sottile, un puzzle intricato dove vecchie e nuove storie si uniscono a sfidare la sagacia investigativa e la forza di Jack Reacher. Un susseguirsi di colpi di scena che costringe a mettere continuamente in discussione ogni certezza.
“Lee child” di Jack Reacher. Dal 29 novembre in libreria. Longanesi Editore.
Un noir psicologico costruito intorno alla scomparsa di Leonora, una ragazzina ubbidiente e «preziosa» della quale un giorno, di ritorno da scuola, misteriosamente si perde ogni traccia. Forse Leonora ha infranto la regola più importante, ha rivolto la parola a uno sconosciuto. Accanto alla sua storia scorrono i destini di altri personaggi, immersi in un tempo sospeso che fluttua tra presente e passato. Paul fugge da una madre assente con l’ossessione di diventare una modella e si ritrova a fare il vagabondo; Thomas, infermiere in una clinica per aborti, è ossessionato da Goldie, la spia dalla finestra, non fa che pensare a lei; e poi Sam, che da bambino è scampato miracolosamente a un incidente provocato dalla madre; Louise, che si è andata a schiantare in macchina contro un treno uccidendo tutta la famiglia; Judith, una ragazza dall’animo scuro che sposa Sam, ha una figlia, ma non riesce a soffocare la sua indole ribelle che la fa sentire imprigionata in una normalità che le ha rubato i sogni. Anime disorientate, attratte dalla trasgressione e affamate di libertà, esistenze riflesse nello sguardo smarrito di Leonora che fa capolino dai manifesti che ne denunciano la scomparsa.
“Il dolce sollievo della scomparsa” di Sarah Braunstein. Dal 29 novembre in libreria. 66th And 2nd Editore.
Torna l’ineffabile commissario Jules Magrite, con i baffi, le maglie a righe, la passione per i cibi di qualità e i vini d’annata. Tornain Italia come turista. Al suo fianco il giudice Michelle Lapierre, conosciuta durante le indagini su un caso sanguinoso. Con lei vive una relazione di abbandono e pudore, di tenerezza e disincanto, che in questa vacanza potrebbe consumarsi o, chissà, diventare una vera storia d’amore. La loro permanenza a Ischia – o, come dicono i francesi, “Iscià” – è appena cominciata quando l’omicidio di un giovane romeno scuote la quiete dell’isola. Magrite non tarda a farsi coinvolgere, anche perché dal giorno del suo arrivo Peppe ’o Francese – meglio noto ai flic come Pépé le Couteau – lo riempie di racconti e confidenze, su di sé e i suoi compaesani, come se davvero non avesse aspettato altro. E oltre il sipario delle buganvillee, delle scogliere e dell’acqua verde-azzurra il commissario scopre ben presto corruzione, degrado, criminalità. Pépé le Couteau accompagna Magrite dentro l’inferno di uno dei più celebrati paradisi mediterranei. Fino a dove? E a che prezzo? Dopo Giallo su giallo, Gianni Mura si rivela un vero, grande narratore. Con Ischia scrive un noir civile intenso e appassionato.
“Ischia” di Gianni Mura. Dal 28 novembre in libreria. Feltrinelli Editore.
SAGGI
Vi siete mai sentiti degli emeriti ignoranti prendendo in mano un saggio storico, specie se scritto da autore d’acclarata fama? Niente paura, esorta l’autore: i libri di storia – invero i libri in genere – sono prodotti commerciali né più né meno della mortadella, da trattare alla stessa stregua. Con stile brillante e iconoclasta, Niccolò Capponi spiega come scrivere del passato in maniera godibile, proprio come l’insaccato del titolo, in un vademecum indispensabile per tutti coloro che volessero approfittare materialmente della musa Clio.
“Una pura questione di mortadelle” di Niccolò Capponi. Dal 29 novembre in libreria. Bietti Editore.
La cosmologia moderna è diventata una «grande scienza» – un edificio teorico supportato da fisica, matematica, da tecnologiecomplesse e costosissime che sembra schiuderci i segreti dell’Infinito. Ma le domande e le spiegazioni sull’origine e la natura dell’Universo sono vecchie quanto l’uomo. Ci riempie di meraviglia, oggi, scoprire come gli antichi astronomi, privi di qualunque strumento ma grazie a lunghe e attente osservazioni ad occhio nudo, riuscivano a determinare i movimenti di alcuni pianeti, a prevedere eclissi e allineare perfettamente i loro templi verso i solstizi. In tutte le civiltà del passato le conoscenze celesti si mescolavano a credenze mitologiche che spesso identificavano gli dèi con gli astri. I babilonesi consideravano i pianeti come «interpreti» del volere divino e quindi cercavano di predire i fenomeni celesti per proteggere i sovrani. I maya e gli aztechi, invece, usavano le posizioni del Sole o degli astri solo come strumenti per calcolare lunghi cicli temporali. Furono i Greci i primi a praticare un’astronomia geometrica come scienza a sé, senza risvolti astrologici. Con il Cristianesimo, per secoli gli astri sono stati espressione di Dio. E solo da Galileo ad oggi, la scienza ha faticosamente affrancato l’indagine sul Cosmo dai diktat della Religione. In ogni caso, dai miti più ingenui alle teorie scientifiche più ardite, quello dell’Universo resta il «racconto» più affascinante che ha accompagnato l’evoluzione culturale dell’uomo. Questo libro ripercorre le cosmologie delle grandi civiltà antiche – dai Sumeri agli Egizi, dai Maya ai Cinesi. E poi attraverso l’astronomia dell’Europa cristiana, arriva alle frontiere dell’astrofisica odierna e alla ricerca dell’intelligenza nell’Universo. Un’avventura della ragione che dura da seimila anni, un viaggio dal mito alla scienza non si interromperà mai finché il nostro sapere ci avvicinerà al mistero dell’origine del cosmo e della vita stessa.
“Il lungo racconto dell’origine” di Margherita Hack. Dal 27 novembre in libreria. Dalai Editore.
Questa non è una “storia” del Mossad nel senso proprio del termine, quanto piuttosto una galleria di “storie” del Mossad, una raccolta di episodi, ritratti e momenti chiave, che copre l’arco di tempo tra gli anni cinquanta e oggi. Il Mossad, sin dalla spettacolare cattura di Adolf Eichmann a Buenos Aires nel 1960, è considerato una delle organizzazioni di intelligence più efficaci al mondo. È ancora il servizio segreto più famoso, criticato, temuto e mitizzato. La maggior parte delle sue imprese restano ignote e la maggior parte dei suoi protagonisti senza nome. In quest’opera di giornalismo d’inchiesta viene in parte sollevato il fitto velo di segretezza che l’avvolge per osservare da dietro le quinte alcune delle sue principali missioni. Michael Bar-Zohar e Nissim Mishal, come in un autentico romanzo di spie, raccontano alcune delle operazioni più emblematiche (nomi in codice Camaleonte, Pigmalione, Diamante, Tigrotto…), rivelando particolari inediti e mostrando secondo quali logiche si muove e colpisce il servizio segreto israeliano. Senza seguire un ordine cronologico presentano una serie di casi e vicende più o meno sconosciuti della storia del Mossad, fondato assieme allo Stato di Israele nel 1948 e protagonista adesso nella crisi del nucleare iraniano. Si svelano le identità di alcuni degli agenti e capi del servizio segreto, la cui vita è indissolubilmente legata a quella dell’organizzazione e le cui personalità hanno influito sulle sue strategie. È una storia fatta di grandi successi e importanti risultati, ma anche di fallimenti e azioni di dubbia utilità, o controproducenti. Rientrano nella ricostruzione i vicini arabi, come Siria e Giordania, nemici vecchi e nuovi (dai nazisti a Hezbollah), ma anche i sovietici e Chruščëv, i falasha etiopi e l’Iran dei nostri giorni. È un racconto a chiaroscuri che si legge d’un fiato, quello dei due autori israeliani che non nascondono la loro simpatia per la missione del Mossad; un racconto che si rivolge tanto agli appassionati di storie di spie quanto a chi voglia scoprire qualcosa di più su come funziona un servizio segreto ancora attivo, per definizione imperscrutabile.
“Mossad” di Michael Bar-Zohar. Dal 28 novembre in libreria. Feltrinelli Editore.
In questi dieci reportage narrativi apparsi tra il 1962 e il 1966 sul settimanale “Polityka”, con l’occhio attento e la profondità digiudizio che gli sono propri Kapuściński descrive il periodo di rottura nella storia del continente: la nascita di nuovi Stati, i capi che li hanno guidati, la crisi dei primi sistemi politici e le storie della gente comune. Storico per formazione e per passione, Kapuściński ha osservato ogni cosa sul campo, rischiando talvolta la vita; e questo fa sì che, per quanto gli stessi eventi siano stati narrati da giornalisti di tutto il mondo, nessuno di loro abbia lasciato una testimonianza paragonabile. L’acutezza, la densità, la complessità delle analisi sono quelle che ritroviamo in Ebano e La prima guerra del football. Ma la cosa più straordinaria è che a distanza di quarant’anni questo libro continui a essere fondamentale per chiarire i problemi dell’Africa e, per varie ragioni, resti una delle più importanti testimonianze mondiali della decolonizzazione africana.
“Se tutta l’Africa” di Ryszard Kapuscinsky. Dal 28 novembre in libreria. Feltrinelli Editore.
Gli europei vorrebbero essere forti come se l’Europa fosse unita, ma senza cedere neanche una parte della propria sovranità nazionale, come se l’Europa unita non esistesse affatto. Questa contraddizione è diventata inaccettabile. Le derive della finanza e l’indebitamento sono solo un aspetto della crisi economica, che ha fatto emergere in tutta la loro ampiezza l’interdipendenza e le fratture che caratterizzano la democrazia in Europa. Anche per questo è istruttivo rileggere Tocqueville, autore di un’opera capitale sulla democrazia in America. Per Tocqueville, da secoli, il cammino verso l’uguaglianza è inarrestabile. È un processo che porta a costruire, per mezzo del libero concorso delle volontà, una democrazia che sia opera del popolo, in cui gli europei possano scegliere insieme i loro governanti, e al tempo stesso al servizio del popolo, cioè finalizzata al benessere di tutti. Questo libro invita ad anteporre la retta comprensione dei nostri interessi agli istinti più ciechi, a scoprire le profonde affinità che legano gli europei, a ritrovare la fiducia in noi stessi. Ricordando che per guidare l’Europa oltre la crisi occorre “guardare lontano”.
“La democrazia in Europa” di Mario Monti e Sylvie Goulard. Dal 28 novembre in libreria. Rizzoli Editore.
I posti di lavoro improduttivi “ostacolano la creazione di posti produttivi e perciò impediscono a molti giovani di trovare unimpiego”. La “solidarietà falsa” è quella “erogata con modalità che causano minori investimenti, maggiore inflazione, minore crescita, costi per le generazioni future”, mentre il Trattato di Maastricht “non pone limiti alla possibilità di erogare solidarietà vera: dare ad alcuni oggi togliendo ad altri oggi, non togliendo alle generazioni future”. “Se respingiamo l’idea di voler competere” con i Paesi più produttivi “perché non siamo disposti a inseguire troppo l’efficienza a scapito della solidarietà, senza volerlo prepariamo l’Italia a un futuro di disoccupazione”. Ma non occorre abbandonare i valori profondi della nostra società: “basta affidarne l’attuazione a strumenti che non ostacolino troppo l’efficienza del sistema produttivo”. Queste frasi provengono da articoli scritti da Mario Monti per il “Corriere della Sera” nel 1993, ma potrebbero essere utilizzate per spiegare la sua azione attuale di presidente del Consiglio. Derivano infatti da una visione generale – quella dell’“economia sociale di mercato” – che ha sempre guidato il pensiero e l’azione di Monti: da economista, da commissario europeo, da tecnico chiamato a fermare la corsa dell’Italia (e dell’Europa) verso l’abisso della crisi. Questo libro – che raccoglie gli interventi più significativi di Monti dal gennaio 1992 alla presentazione del decreto “salva-Italia” nel dicembre 2011, preceduti da un’intervista con Federico Fubini realizzata per l’occasione – mostra dunque le origini e le motivazioni di un pensiero economico e di un’azione di governo e ne presenta le linee guida: la flessibilità, la concorrenza sui mercati, la necessità di non finanziare con il debito le spese correnti, il dovere civile di pensare ai giovani, ai non tutelati, alle generazioni future. In più, dal crollo della lira nel 1992 all’esplosione della presente crisi mondiale, diventa una storia in diretta degli ultimi vent’anni, attraverso lo sguardo acutissimo di un osservatore d’eccezione.
“Le parole e i fatti” di Mario Monti. Dal 28 novembre in libreria. Rizzoli Editore.
VARI
Suggerimenti spiritosi per mettere un po’ di pepe nella vita sessuale delle tardone, perché il piacere non è affatto precluso alle ex ragazze. Sono l’amore e la passione ad accendere il desiderio non la bellezza o l’essere di primo pelo. Le tardone, nonostante le braccia a tendina o l’interno cosce alla bavarese, devono sapersi trasformare in fanciulle audaci, vamp tra le vampate, e in vecchie sagge che non fanno capricci né si fanno condizionare dal giudizio altrui. Solo questo consente di vivere pienamente il sesso e la vita stessa.
“Sesso per tardone” di Luana Valle. Dal 27 novembre in libreria. Dalai Editore.
Come si riconosce un Gemelli? Quali sono i posti preferiti di uno Scorpione? Come si fa a conquistare un Leone e, nel caso, cheamante sarà? Ma soprattutto: cosa succederà nel 2013 a questi segni e agli altri otto, ciascuno con i suoi ascendenti? Okay, non sarà un anno facile ma questo libro vi fornisce gli strumenti per affrontarlo al meglio, o almeno alla meno peggio. L’oroscopo. Amatelo oppure odiatelo, ma fateci caso. E leggete questo libro, che va oltre gli stereotipi astrologici: in un tempo in cui si cerca il senso della vita su Google e su Facebook, anche tra le stelle qualcosa è cambiato. Alessia De Luca lo dice chiaro e tondo, raccontando con ironia quel che forse neanche un analista vi svelerebbe (facendosi in ogni caso pagare molto di più). Non ci credete? E fate bene. Finché non proverete sulla vostra pelle che le sue previsioni erano esatte e, travolti da un inatteso destino, capirete cosa intendeva dire scrivendo che i Cancro sono stati rapiti dagli alieni, come Tom Cruise da Scientology.
“Oroscopo 2013” di Alessia De Luca. Dal 27 novembre in libreria. Dalai Editore.
Dopo aver esplorato il mondo dei libri e della lettura, Patrizia Traverso ha scelto un altro «argomento» per proseguire la sua indagine visiva, un argomento che ci unisce tutti e che per noi italiani ha un significato del tutto speciale: il cibo. Qual è il nostro rapporto con il cibo? Qual è l’immagine che ne abbiamo? Cosa succede quando la vista anticipa il gusto? Qual è il ruolo, lo spazio, degli alimenti, nel nostro paesaggio visivo? Lo sguardo della fotografa, sempre attento a cogliere indizi e momenti particolari, si unisce anche questa volta alle parole di poeti, narratori e filosofi, con in più, a fare da sfondo lungo tutto il volume, una serie di estratti dalla Scienza in cucina e l’arte di mangiar bene di Pellegrino Artusi, testo cruciale della cucina italiana e sempre piacevolissima lettura. Una felice combinazione per un volume, è il caso di dirlo… tutto da gustare.
“Lo sguardo e il gusto” di Patrizia traverso. Dal 29 novembre in libreria. TEA Editore.