NARRATIVA
Ho nascosto la mia voce di Parinoush Saniee
Garzanti
Iran. Shahab adora guardare la luna, che se ne sta nel cielo, silenziosa. Come lui. Perché Shahab ha quattro anni, ma non ha ancora fatto sentire la sua voce. Non c’è niente in lui che non vada. Ha solo deciso che non è il momento di iniziare a parlare. Quando gli altri lo prendono in giro per questa sua stranezza, lui si chiude nel suo mondo con i suoi amici immaginari, Babi e Asi. Per tutti è un bambino difficile, problematico, forse meno sveglio rispetto ai suoi coetanei. Questo è quello che pensa anche suo padre Naser che non ha il tempo né la voglia di comprendere il figlio e i suoi silenzi. Per lui esiste solo suo fratello maggiore, che lo rende orgoglioso, ed è il primo in ogni cosa. Mentre Shahab combina sempre qualcosa di sbagliato. C’è un’unica persona pronta ad ascoltare le sue parole non dette, a capire che ha solamente bisogno di tempo per cominciare a parlare: sua madre Mariam. Perché anche lei sa cosa vuol dire sentirsi diversi, in una realtà in cui una donna laureata deve rinunciare alla sua carriera per occuparsi della famiglia. Perché lei sa che il silenzio del bambino in realtà è un’arma contro l’indifferenza di Naser. È una richiesta di attenzioni e di affetto. Tutto quello che l’uomo non gli ha mai dato. Grazie a lei Shahab scopre giorno dopo giorno che a volte la strada che porta al cuore delle persone è lunga e piena di ostacoli. Ma quando l’obiettivo è davvero importante si trova sempre un modo di far sentire la propria voce e rompere il silenzio.
Un semplice gesto di tenerezza di Akli Tadjer
Garzanti
Ci sono mattine in cui ci si sveglia felici. Bastano poche cose, come un raggio di sole che solletica gli occhi e una tazza di caffè fumante che aspetta in cucina. Queste sono lemattine in cui Adèle Reverdy adora girare per Parigi tra i vicoli stretti pieni di botteghe e bistrot. Eppure sente che nella sua vita c’è qualcosa che le manca. O meglio qualcuno. Qualcuno con cui passeggiare lungo la Senna abbracciati. Qualcuno con cui condividere tanta bellezza. Per lei non è mai stato facile trovare un fidanzato. Un po’ perché è timida e imbranata e un po’ perché il suo è un lavoro piuttosto imbarazzante: lavora nell’agenzia di pompe funebri della sua famiglia. Ma alla festa del suo trentesimo compleanno, mentre il tramonto incendia Montmartre, inaspettatamente incontra il sorriso di Léo. E si sente come se una luce nuova le avesse finalmente trapassato il cuore. Léo è un ex artista di strada che a causa di un incidente ha perso la vista. Ed è per questo che ha una sensibilità speciale, che va oltre la superficie, dove si nascondono i sentimenti più profondi. Lui riesce a capirla come nessun altro. Ogni suo gesto, ogni sua carezza le raccontano qualcosa della sua anima e della tenerezza di un abbraccio. Con Léo, Adéle si sente forte come non lo è mai stata. Tanto forte da lottare per tutto quello che ha conquistato. Perché anche l’amore più vero e profondo deve superare degli ostacoli. Deve dimostrare al mondo la sua unicità. Deve essere protetto come la cosa più rara e preziosa che ci sia. Un semplice gesto di tenerezza è la sorpresa della stagione letteraria francese. Adorato dalla stampa, è stato un fenomeno del passaparola grazie ai librai che ne sono rimasti affascinati. Un romanzo dolce pieno di amore per la vita. Una storia che insegna come a volte basti poco per essere felici: una carezza, un piccolo gesto, un sorriso. Perché la magia di un nuovo giorno e sempre dietro l’angolo.
XXI Secolo di Paolo Zardi
NEO edizioni
In un imprecisato futuro del ventunesimo secolo, un uomo percorre le strade di un’Europa assediata dalla crisi e dalla povertà.Vende depuratori d’acqua porta a porta fissando appuntamenti da desolati centri commerciali. Ogni giorno svolge il proprio lavoro con dedizione e rigore avendo come unica ragione di vita sua moglie e i suoi due figli. Che sia un’intera società ad essersi illusa o un singolo individuo, la forza d’urto di una certezza che crolla dipende da ciò che si è costruito sopra. Guardando dritto negli occhi un Occidente in declino, Paolo Zardi racconta il tentativo struggente di un marito di capire quali verità possano nascondersi sotto le macerie delle proprie certezze, lo sforzo commovente di un padre di proteggere la sua famiglia quando tutto sembra franare.
Il viaggio di Sammy di Sammy Basso
Rizzoli
Il regalo più bello è stato quello di un nome navajo tutto suo: Chaànaàgahiì, che vuol dire “Uomo che ha ancora tanta strada da fare”. Perché per Sammy il viaggio è proprio una dimensione di vita. Il primo aereo l’ha preso che era piccolissimo ma il suo sogno è sempre stato quello di attraversare gli Stati Uniti lungo la mitica Route 66. Questo sogno si è realizzato l’estate dopo la sua maturità in un viaggio coast to coast lungo il quale ha conosciuto le tante facce dell’America, dalle distese deserte dei bikers alle brulicanti metropoli dei grattacieli, dall’antica quiete degli amish alle luci sfavillanti di Las Vegas, dagli alieni sbarcati a Roswell a quelli (molto più plausibili) creati a Hollywood. Sammy è riuscito a incontrare i suoi miti: James Cameron, il regista di Avatar, e Matt Groening, l’inventore dei Simpson. Ha avuto l’onore del lancio d’inizio nella partita di baseball dei Saint Louis Cardinals contro i Milwaukee Brewers, ha cantato in una messa gospel e ha scoperto la bellezza dei cieli sconfinati e delle innumerevoli sfumature delle rocce della foresta pietrificata. In una sola estate, Sammy ha vissuto quello che molti ragazzi non riescono a immaginare neanche in una vita intera e in queste pagine ripercorre i ricordi più significativi della sua straordinaria esperienza. «Ogni occasione per essere felici dovrebbe essere accolta con tutto l’entusiasmo che abbiamo in corpo», perché noi tutti, come Sammy, non abbiamo tempo da perdere.
Tutto il resto non conta di Lodovica Comello
Rizzoli
Lodo è una bambina come tante con, in più, un’irresistibile passione per il canto, la musica e la danza, e un grande sogno, diventare una star! Una passione che la proietta dal Friuli a Milano, dove si forma al MAS, un centro per giovani talenti, e di lì a poco… nel cast di Violetta, la serie Disney di fama planetaria. In men che non si dica, il sogno diventa realtà! E questo è soltanto l’inizio: seguono tre anni trascorsi a Buenos Aires, tre serie televisive, diversi tour mondiali, due album di successo… Ma non solo, perché alla vita da star si affianca quella di ragazza “normale”, fatta di riunioni di famiglia (anche via Skype), code al supermercato, pomeriggi di shopping selvaggio, cene con gli amici, un grande amore e l’emozione di diventare zia. Tutto il resto non conta racconta questo periodo intenso e super emozionante – con qualche tuffo nel passato – attraverso le pagine del diario di Lodo: colorate, divertenti e ricchissime di curiosità, consigli, foto di famiglia e scatti dietro le quinte, mai visti prima.
I giorni non si scavalcano di Giorgio Archetti
Rizzoli
Leonard Bundu ha sempre combattuto, ancora prima di mettere piede sul ring. Nato in Sierra Leone da madre italiana, a otto anni si ritrova orfano di padre e cresce in un Paese perennemente sull’orlo della guerra civile, in cui vivere è molto rischioso se non sei capace di stare al tuo posto, figurarsi se il tuo posto non sai quale sia. Per questo viene spedito a Firenze, dove incontra la boxe e Alessandro Boncinelli, maestro di pugilato e di vita. Leonard è un talento naturale ma grezzo, allergico alla disciplina, che la sera tira pugni a un sacco più per sentirsi come il suo eroe Bruce Lee che in cerca di vera gloria. Incontro dopo incontro, però, a ventidue anni sembra aver trovato la strada: entra nella Nazionale guidata da Patrizio Oliva, nel 2000 arriva alle Olimpiadi di Sidney. Ma Leonard sui binari non ci sa stare, e all’ennesimo rovescio della vita crolla al tappeto: invece di rialzarsi sprofonda sempre più in basso, fino a perdere tutto. Poi, a trent’anni compiuti, incontra Giuliana: la donna giusta, quella con cui ricominciare da capo, costruire una famiglia e raggiungere traguardi che prima sembravano lontanissimi. Dopo aver danzato con i suoi demoni Leonard trova il proprio equilibrio e non si ferma più, arrivando fino al titolo di campione europeo dei pesi Welter e, nel 2014, al ring di Las Vegas per la sfida al titolo mondiale. I giorni non si scavalcano è un romanzo teso e dritto come un pugno, una storia d’amore e di sudore, di pace e di guerra: la storia di un ragazzo che ha dovuto affrontare tante prove e che ha lottato coraggiosamente per risalire le pareti del pozzo, rivedere la luce e diventare un uomo.
Il mondo di Bertie di Alexander McCall Smith
Guanda
Bentornati al numero 44 di Scotland Street, indirizzo del condominio di Edimburgo dove si intrecciano storie, amori e colpi di scena al ritmo irresistibile del sassofono del talentuoso Bertie, giovane inquilino: Domenica, di ritorno da un lungo viaggio di lavoro, inizia con Antonia una sottile guerra a suon di caustiche battute a causa della scomparsa di una preziosa tazza da tè; l’affascinante Bruce è tornato da Londra senza un soldo e si rifugia tra le braccia della ricca ereditiera Julia Donald ficcandosi in guai più grandi di lui; Big Lou sembra invece aver trovato finalmente un nuovo amore. Il piccolo Bertie, da parte sua, continua a cercare di sfuggire all’incontenibile invadenza della madre, alle insopportabili lezioni di yoga e alla prepotente presenza del neonato fratellino Ulysses, protagonista nel suo piccolo di incredibili disavventure. Pat e Matthew, il romantico senza speranza, sembrano aver trovato un buon equilibrio nel loro rapporto, ma sono sul punto di commettere il più grande errore della loro vita e ancora non se ne rendono conto… Un godibilissimo romanzo corale di Alexander McCall Smith che, con il consueto tocco leggero e una grande maestria nel presentare situazioni quotidiane e personaggi sotto una luce originale e divertente, ci riporta tra i vicoli, le strade e le storie di una città molto amata.
Tutto cominciò con Tiffany di Christoph Marzi
Tre60
Certe storie sono come melodie. Come si può dimenticare una frase simile? Di certo non ci riesce Faye, giovane commessa in una libreria nel cuore di Brooklyn, dopo che l’affascinante Alex l’ha pronunciata mentre acquistava una copia di Colazione da Tiffany. Alex è uscito dal negozio con il libro sottobraccio, ma ha dimenticato sul bancone un taccuino di disegni. È un caso? Forse. Ed è un altro caso che il nickname di Faye su Facebook sia proprio Holly, il nome della protagonista del romanzo di Truman Capote? Quell’incontro prelude a qualcosa di speciale, Faye ne è convinta. Qualcosa che la condurrà molto lontano. Per questo deve ritrovare Alex, a qualunque costo. Grazie al nome scritto sul taccuino, Faye lo rintraccia e iniziano a scriversi su Facebook. Finché Faye non si accorge che qualcosa non torna in ciò che Alex le ha raccontato. Non quadrano alcune date e nemmeno i tempi…
Love & the city di Lidia di Simone
Mondadori
Amanda, detta Maddie, non ha ancora trent’anni e ha un corpo da atleta. Lo era davvero, fino a pochi anni fa, quando un SUV l’ha investita, una sera, mentre si allenava, mettendo fine alla sua carriera. Maddie era l’astro nascente delle Olimpiadi di Londra, dove secondo tutti i pronostici sarebbe arrivata sul podio più alto: purtroppo, invece di correre gli 800 come una gazzella, ha dovuto prendere in mano la sua vita e giocare una nuova mano con le carte che il destino le ha riservato. Si è laureata in architettura e adesso sta per iniziare una nuova carriera – anche se per ora solo come stagista – in un prestigioso studio londinese (che somiglia molto a quello di Norman Foster, affacciato sul Tamigi). Qui Maddie incontra due persone che cambieranno il suo destino: la cinese Eli Ching, che commissiona agli architetti inglesi un nuovo quartiere da costruire a Shanghai, e il superboss dello studio, archistar acclamata, scozzese burbero almeno quanto affascinante: il suo nome è Alistair Wolf, Mr Wolf… Maddie ancora non sa quante sorprese le riserva la sorte, quali emozioni possano palpitare dietro le pareti di cristallo dello studio Wolf, quanto il lavoro e i sentimenti somiglino alla corsa: devi allenarti, e crederci davvero, per arrivare alla meta. Dalla timidezza nascosta sotto i suoi jeans da brava ragazza a un tailleur di Gucci mozzafiato, dall’incredibile incontro al buio al 68° piano di un grattacielo in costruzione, alla Cina, Maddie entra in un turbine di emozioni difficili da controllare. Solo allontanarsi può chiarirle le idee. E sarà a Milano che Maddie approda, nella città dove fervono i lavori per l’imminente Expo 2015, alla ricerca delle proprie radici italiane e di un nuovo equilibrio. Ma con Mr Wolf è sempre come stare su una trave sospesa nel vuoto, e senza nemmeno il casco da cantiere… Le emozioni fortissime di un’attrazione pericolosa si uniscono alla fiaba di una ragazza coraggiosa, che non si arrende anche quando tutto sembra perduto.
E adesso ci sei tu di Samantha Young
Mondadori
Nonostante il suo carattere estroverso, Olivia è sempre stata molto insicura nel rapporto con l’altro sesso. Il trasferimento in una nuova città, Edimburgo, è però l’occasione per ricominciare da capo. Così, quando prende una cotta per uno studente che frequenta la biblioteca in cui lavora, Olivia decide che è tempo di mettere da parte le proprie paure e si rivolge al suo amico Nate, incorreggibile playboy, perché la aiuti a conquistare l’uomo dei suoi sogni. Ben presto, quelle amichevoli “lezioni di seduzione” si trasformano in una storia travolgente. Ma anche Nate ha le proprie insicurezze e non riesce ad abbandonarsi completamente a Olivia, lasciandola con il cuore spezzato. Non ci vorrà molto prima che Nate si renda conto di aver commesso il più grande errore della sua vita. E dovrà impegnarsi più di quanto abbia mai fatto per convincere la sua migliore amica a innamorarsi di nuovo di lui. O rischierà di perderla per sempre… Samantha Young ritorna con un nuovo romanzo, romanticissimo e appassionante, in cui ritroviamo i personaggi di Sei bellissima stasera e Così come sei.
Il mondo secondo Bob di James Bowen
Sperling & Kupfer
A volte un incontro può cambiarti la vita. Lo sa bene James, musicista di strada dal passato difficile che ha raggiunto la popolarità grazie al suo amico Bob, un irresistibile gatto rosso, che un giorno ha bussato alla sua porta e non ha più voluto andare via. Bob si è dimostrato un impareggiabile compagno di vita, e il racconto di questa inaspettata e incredibile amicizia è diventato un bestseller internazionale. Così, dopo il successo di A spasso con Bob, James torna a scrivere delle loro avventure e di tutte quelle volte che Bob si è rivelato un prezioso angelo custode, aprendogli gli occhi sull’amore, l’amicizia, la lealtà e sul vero significato della felicità.
La bastarda degli Sforza di Carla Maria Russo
Edizioni Piemme
1463. In una Milano splendida e in subbuglio dopo l’ascesa al potere di Galeazzo Maria Sforza, tiranno crudele e spietato ma anche amante delle arti e della musica, nasce Caterina, figlia illegittima di Galeazzo, la quale fin da bambina dimostra qualità non comuni e uno spirito ribelle: impossibile imbrigliarla nell’educazione che sarebbe appropriata per una femmina, ama la caccia, la spada, la lotta. Una sola regola sua nonna Bianca Maria riesce a inculcarle nell’animo: la necessità, per una nobildonna, di pagare il privilegio della sua nascita accettando il proprio destino, qualunque esso sia, per il bene del casato cui appartiene, anche a costo di tradire la propria natura. Per questo, quando è costretta a nozze forzate per salvare il ducato da una pericolosa guerra scatenata dal papa Sisto IV,Caterina subisce il matrimonio e, con esso, gli orrori perpetrati dal marito, che si rivela tanto violento quanto pavido e imbelle. Quando però, dopo la morte improvvisa di Sisto IV, loro protettore, si troverà coinvolta in una serie di feroci scontri tra gruppi di potere e opposte fazioni, il suo palazzo assalito e distrutto, la vita sua e dei figli in gravissimo pericolo, ritroverà lo spirito battagliero e il coraggio indomabile di un tempo e combatterà come e meglio di un uomo, lasciando un segno così indelebile nella vita di chi la ama e di chi la odia da guadagnarsi l’appellativo di Tygre. Sulla scia de La sposa normanna, il ritratto di una donna forte, guerriera e padrona del suo destino, l’affresco della Milano quattrocentesca negli anni dell’ascesa di Ludovico il Moro, la storia di un mondo del passato che ha inciso profondamente nel presente.
THRILLER
La luce nera della paura di Massimo Rossi
Scrittura&Scrittore
Tra la laguna di Venezia e Bolzano si susseguono strani accadimenti: un uomo muore in un incidente in mare, un altro precipita da una scarpata, una donna viene aggredita e minacciata di morte. C’è un filo a collegare i fatti o questi sono solo frutto di coincidenze? No, le coincidenze non esistono. Almeno così la pensa Rollo Weber, scanzonato commissario che da quando è stato trasferito alla questura di Bolzano ancora non ha avviato un’indagine seria. Forse ora avrà l’opportunità di dimostrare tutta la sua capacità investigativa. L’incontro con la psicologa Helena Ziegler, ex poliziotta dal passato pieno di ombre, gli farà scoprire dettagli importanti per far luce su oscuri scenari. Le intricate vicende arriveranno a increspare le acque della laguna e scolorire la variopinta isola di Burano, dove una verità terribile affiorerà a sconvolgerne l’afosa quiete. Tra misteriosi intrighi, sensi di colpa e giochi di potere, Massimo Rossi ci immerge in una storia in cui thriller, noir e spy story si fondono in una trama dal ritmo incalzante.
BIOGRAFIE
Leonardo: il genio che inventò Milano di Marina Migliavacca
Garzanti
Nel 1482 Leonardo da Vinci entra per la prima volta a Milano. Ha trent’anni, poca esperienza del mondo e tra le mani solamente una spavalda lettera di presentazione per il signore della città, l’ambizioso Ludovico il Moro, in cui si descrive capace ed esperto in ogni campo, dall’arte della guerra all’edilizia. Vuole fare fortuna, è giovane e ha tanta voglia di mettersi gioco. Riuscirà perfettamente nel suo intento, perché quando partirà dopo quasi tre decenni alla volta della corte francese di Francesco i, lascerà una città profondamente mutata, una metropoli moderna e all’avanguardia, fiera delle proprie tradizioni ma già orientata verso l’Europa. Gran parte di questa trasformazione è merito suo: alla corte sforzesca Leonardo ha infatti potuto sviluppare ed esercitare tutte le sue abilità, dall’architettura all’ingegneria idraulica, dalla pittura dei celeberrimi ritratti alla scenografia di spettacoli teatrali con effetti speciali mai visti prima. Milano, con la vivacità e lo spirito dinamico che la contraddistinguono, è il luogo perfetto per permettere al suo genio eclettico di spaziare senza limiti, lasciando segni che restano ancora visibili a distanza di cinque secoli. In questo libro Marina Migliavacca accompagna il lettore in un itinerario avvincente tra luoghi ricchi di fascino e storia, raccontando con precisione e gusto l’avventuroso rapporto tra il più grande genio italiano e la città che gli ha dato la fama.
L’imperatore della Cina di Joachim Bouvet
Guanda
Il Portrait historique de l’empereur de la Chine, pubblicato per la prima volta a Parigi nel 1697, è la biografia dell’imperatore cinese Kangxi scritta dal gesuita-matematico Joachim Bouvet. Bouvet giunse in Cina nel 1685 tra i componenti della cosiddetta missione dei matematici del Re, la prima spedizione finanziata dal Re Sole e sotto il patronage dell’Accademia Reale delle Scienze. Arrivato a Pechino, il gesuita divenne il maestro di Kangxi, ed elaborò per il pubblico europeo un ritratto dell’imperatore colto nella sua vita privata. Attraverso continui parallelismi tra la corte cinese e Versailles, Bouvet raccontò in toni apologetici una Cina molto diversa da quella dispotica che avrebbero descritto gli illuministi. Il Portrait historique, anche grazie all’interesse di Leibniz che lo tradusse in latino, giocò un ruolo di primo piano nell’intenso dibattito sulla natura dei riti cinesi che proprio in quegli anni era tornato di grande attualità, e contribuì a difendere la validità della missione cinese e la reputazione stessa della Compagnia di Gesù, dopo la condanna della Sorbona di alcuni libri scritti da gesuiti. Il libro di Bouvet – che presentiamo in questa nuova traduzione italiana, la prima dopo il 1710 – restituisce insieme la civiltà cinese del XVII secolo, la straordinaria avventura dei missionari gesuiti in Oriente e una stagione in cui la monarchia francese si apriva verso il mondo.
LIBRI PER BAMBINI
Robin Hood di Geronimo Stilton
Piemme
I classici più belli di tutti i tempi liberamente adattati da Geronimo Stilton per i più piccoli. Robin Hood: un racconto emozionante sulla necessità di impegnarsi in prima persona per cercare di migliorare il mondo in cui viviamo.
Cappucetto Rosso di Geronimo Stilton
Piemme
I classici più belli di tutti i tempi liberamente adattati da Geronimo Stilton per i più piccoli. Cappuccetto Rosso: una fiaba che insegna ai bambini l’importanza di affidarsi alla guida e al consiglio di mamma e papà.
Cenerentola di Geronimo Stilton
Piemme
I classici più belli di tutti i tempi liberamente adattati da Geronimo Stilton per i più piccoli. Cenerentola: una fiaba che ci ricorda che la bontà e la gentilezza sono più importanti della ricchezza e della vanità
RICETTARI
Alla ricerca del gusto di Stefano Callegaro
Rizzoli
Il vincitore della 4ª edizione di MasterChef Italia ha raccolto più di 60 ricette genuine ma raffinate, sorprendenti da assaggiare ma adatte a tutti i livelli di esperienza in cucina e a tutte le esigenze (ci sono quelle per chi è vegetariano, per chi ha solo 20 minuti da dedicare ai fornelli e per chi vuole spendere poco ma fare bella figura). Attraverso questi suoi piatti, Stefano ci accompagna in un percorso intimo e avvincente, dove la vita e la cucina si intrecciano in una bellissima storia d’amore e di passione. E grazie alla quale anche noi, seduti a tavola con parenti e amici, possiamo gustarci uno splendido lieto fine.
POESIA
Canzoniere di Michelangelo
Guanda
Verso la metà del Cinquecento Michelangelo lavora a comporre un Canzoniere selezionandone i testi all’interno della sua già consistente produzione poetica. Pur non essendo giunto a una forma definitiva, tale Canzoniere rivela quindi, nel suo organico complesso, una precisa volontà d’autore: esclusi i componimenti di matrice realistica, viene prediletta la forma del madrigale (anche del sonetto, ma in misura molto minore) e ammessa soltanto l’ispirazione amorosa. Forza positiva e negativa allo stesso tempo, Amore non solo petrarchescamente «arde et agghiaccia», ma salva e condanna: le antitesi e le contraddizioni, che Michelangelo trovava in Petrarca ricomposte per mezzo della parola poetica, permangono invece in queste rime con tutta la loro drammatica radicalità. La poesia michelangiolesca riduce al minimo il lessico e lo sottopone a un intenso processo di tipo sperimentale: il ritorno quasi ossessivo sugli stessi temi è il tentativo di saggiare le molteplici potenzialità semantiche del sintagma o della singola parola. Michelangelo recupera materiali della tradizione lirica e li piega alle proprie esigenze fino a renderli irriconoscibili, di fatto stravolgendo, attraverso il filtro della propria irrequieta e tormentata sensibilità, il codice linguistico che gli proviene da Petrarca e dal petrarchismo. In questa chiave va interpretata, e valutata, anche l’oscurità di tanti componimenti, che è la spia linguistica del labirinto in cui l’io si trova costretto, fra contraddizioni e ripensamenti: l’irregolarità stilistica (analizzata con precisione e ricchezza di rimandi nel commento a piè di pagina) è essa stessa espressione delle tensioni che lacerano il soggetto, un inestricabile groviglio di sentimenti e pensieri che non si scioglie mai nell’equilibrio desiderato. E in tal modo questo progetto di Canzoniere amoroso illumina di nuova luce l’intera poesia di Michelangelo, nata dentro il petrarchismo, ma allo stesso tempo nuova e diversa, tradizionale ed eccentrica e per questo anche così modernamente intensa.
SAGGISTICA
Mangia con il pane di Oscar Farinetti
Mondadori
«La vita è un film a lieto fine, basta restare onesti e non mollare mai» amava ripetere Paolo Farinetti, il «comandante Paolo» che, a capo della XXI brigata Matteotti «Fratelli Ambrogio», combatté i nazifascisti sulle colline delle Langhe durante la Resistenza. E infatti, lui non ha mai mollato, né allora né dopo. Perché Paolo, quella scelta di battersi per la giustizia e per la libertà l’ha fatta una volta per tutte. Nato da poverissimi contadini su quelle colline della «malora» rese celebri da Fenoglio, il ventenne Paolo, colpito da una brutta peritonite, alla fine del 1943 rifiuta di tornare sotto le armi e sceglie di diventare un «ribelle» e di «salire in montagna». Dove l’iniziale avversione per la retorica guerrafondaia del fascismo matura presto in una coscienza politica chiarissima: lui e i compagni che hanno condiviso la sua scelta sono lì perché vogliono un’Italia diversa, più libera e giusta. Dapprima inquadrato nelle formazioni autonome del comandante «azzurro» Mauri, Paolo, con un’intuizione decisiva, sposta il teatro operativo del suo gruppo dalla montagna alle più familiari colline albesi e alla bassa Langa, dove può contare non solo sulla conoscenza del territorio ma soprattutto sul sostegno della «sua» gente pronta a offrirgli collaborazione, riparo, cibo, abiti, informazioni. Diventato il carismatico «comandante Paolo» grazie alla capacità di conciliare il coraggio indomito con la prudenza e l’umanità, compie gesta tanto spericolate ed eclatanti da suscitare presto intorno a lui e alla sua brigata un alone di leggenda. Anche perché usa la forza solo se necessario, preferendo catturare prigionieri da scambiare piuttosto che uccidere. Sono imprese giudicate quasi impossibili, come i sabotaggi alla linea ferroviaria che porta ad Asti, o che hanno il sapore della beffa, come la liberazione dal carcere del capoluogo langhese di una dozzina di partigiani condannati a morte, messa a segno senza sparare un solo colpo. E poi, nell’ottobre 1944, la partecipazione alla prima occupazione di Alba, durata solo ventitré giorni, ai quali seguirono i rastrellamenti a tappeto e le ritorsioni dei nazifasciti in un autunno e un inverno durissimi. Fino al successivo tentativo di riprendere la città, azione durante la quale una sventagliata di mitra lo colpisce a una gamba. E proprio da ferito, su una scalcinata ambulanza, entrerà in Alba, definitivamente liberata il 26 aprile 1945. La sua epopea rivive oggi nel racconto appassionato e appassionante che ne fa il figlio Oscar, che per la prima volta dà voce ai ricordi di quei mesi, ascoltati dalla viva voce del padre, rivelando alcuni particolari inediti del «tesoro della IV armata» e del controverso episodio della rapina del ’46 in cui lui fu ingiustamente coinvolto. Quel padre che partigiano lo è stato per sempre, le cui regole di vita erano semplici ma inderogabili: le persone sono più importanti delle cose, i dubbi sono meglio delle certezze e le critiche meglio dell’adulazione, distingui tra il difficile e l’impossibile e sappi individuare le priorità, non mollare mai. Regole riassumibili in quel «mangia con il pane», il mantra che Oscar si è sentito ripetere spesso dalla nonna paterna Teresa, vero filo rosso di una filosofia di vita che attraversa le generazioni della famiglia Farinetti.
Fossi in te io insisterei di Carlo G. Gabardini
Mondadori
«Ciao papà, non so se ti spedirò mai questa lettera, ma intanto la scrivo. Ti devo dire delle cose perché qua la vita si fa complessa ed è sempre più difficile capire, restare lucidi, trovare un senso, interrogarsi sulla felicità.» Inizia così la lettera di Carlo G. Gabardini al padre. Una lettera che è il dialogo a lungo rimandato fra un figlio diventato adulto e un padre troppo esemplare e troppo amato a cui, chi scrive, deve dire addio per affrontare la vita ancora da vivere. Alternando ciò che è stato e ciò che è, Gabardini dà voce a un «romanzo famigliare» che prende avvio nella Milano degli anni Settanta-Ottanta in un appartamento nel quale i protagonisti – un padre, una madre e cinque figli, fra maschi e femmine – consumano cene «politicamente scorrette», si confrontano e si contano per scegliere la nuova auto da acquistare o il luogo dove trascorrere uno specialissimo compleanno, giocano partite di Trivial Pursuit, si danno appuntamento in cucina per tè notturni che diventano il momento più atteso e più intimo della loro quotidianità. È lì che Carlo deve imparare a poco a poco a districarsi fra le inquietudini, i sogni e le delusioni prima di bambino e poi di adolescente: le spavalderie infantili, le insicurezze liceali, la decisione di fare l’attore tradendo le aspettative di chi già lo immagina avvocato, i primi innamoramenti e turbamenti sessuali. E poi la morte del padre, inaccettata e inelaborabile, che scandisce il passaggio lacerante a una maturità a cui si sente impreparato. Allora non resta che ingolfarsi di lavoro (il teatro, il cinema, la televisione, la radio) e stordirsi di ogni possibile eccesso, togliendo spazio ad amori e affetti, ma soprattutto a se stesso. Fino a quel 31 ottobre 2013 quando il suicidio di un ragazzo omosessuale lo spinge a scrivere alla «Repubblica» una lettera in cui dichiara con fermezza che essere gay è bellissimo. Fossi in te io insisterei è un racconto intimo e coraggioso, ironico e struggente, in cui è impossibile non riconoscersi perché, come scrive Gabardini, «il coming- out non è un’esclusiva degli omosessuali, ma di tutti. Perché “venir fuori”, mostrarsi per chi si è realmente, urlare cosa si desidera per la propria esistenza, non concerne solo la sfera sessuale, riguarda il nostro senso di stare al mondo. Fare coming-out significa cominciare a vivere». Un libro che è un invito a non aver paura, a uscire allo scoperto, a rivelare agli altri (e prima ancora a noi stessi) chi siamo realmente e cosa vogliamo per la nostra vita. Un invito a non mollare. A insistere. Perché solo così possiamo riprendere in mano il filo della nostra esistenza.
Un canto, cento canti di Yiwu Liao
Mondadori
La notte fra il 3 e il 4 giugno 1989 i carri armati entravano in piazza Tienanmen per porre fine a quella che il Partito comunista cinese aveva definito una «sommossa controrivoluzionaria». Migliaia di studenti, intellettuali, operai e semplici cittadini, che per settimane, con le loro manifestazioni pacifiche, avevano inneggiato alla libertà e alla democrazia galvanizzando il paese e tenendo il mondo intero con il fiato sospeso, venivano massacrati dalle truppe dell’Esercito popolare di liberazione. Sfioriva così, in un bagno di sangue, la «primavera di Pechino». In quelle stesse ore Liao Yiwu, giovane poeta «individualista e indifferente alla politica», sconvolto dalle notizie provenienti dalla capitale, componeva un breve poema intitolato Massacro. Non poteva certo immaginare che quei versi – il suo j’accuse contro un regime omicida – lo avrebbero precipitato per quattro anni nell’incubo delle carceri della Repubblica popolare cinese. Un canto, cento canti è il resoconto di quell’incubo, un viaggio nell’orrore di un sistema penitenziario disumano, scandito dalle tappe di una vera e propria discesa agli inferi. Dai riti di iniziazione agli abusi sessuali, dagli interrogatori estenuanti alle torture fisiche e psicologiche, Liao Yiwu descrive, con un linguaggio vorticoso, lirico e al tempo stesso concreto e sensoriale, un universo brutale fatto di corpi martoriati, di arbitrio e di violenza, di regole e punizioni inflitte al solo scopo di umiliare i detenuti. Un universo dove il tempo sembra essersi fermato e le ore interminabili si consumano in occupazioni inutili e assurde. Dove un evento inatteso e fugace come un tiepido raggio di sole primaverile, un temporale improvviso o le note struggenti di un flauto, può riaccendere la speranza o al contrario ucciderla per sempre. E dove, nonostante i piccoli gesti di solidarietà e gli istanti di vera gioia – una lettera da casa, una doccia calda, un libro da leggere nel silenzio della notte –, la perdita della dignità umana sembra essere l’unico modo per riuscire a sopravvivere. Riscritto più volte, sequestrato dalle autorità di polizia, uscito clandestinamente dal paese e pubblicato dapprima a Taiwan e poi in Germania – dove l’autore vive attualmente, dopo una rocambolesca fuga attraverso il Vietnam –, Un canto, cento canti non è solo una raggelante testimonianza proveniente dal sistema carcerario cinese. È prima di tutto l’occasione per guardare negli occhi la Cina di oggi, «un regime» come scrive Herta Müller nella Prefazione «che amministra le sue prigioni e i suoi campi di lavoro sul modello del Gulag, una reliquia maoista travestita da miracolo economico, dove a pagare è la gente, con la privazione dei diritti e la repressione».
Storia del gol di Mario Sconcerti
Mondadori
Il calcio come lo intendiamo oggi ha la sua origine verso la fine dell’Ottocento, quando lo scopo del gioco non è più semplicemente strappare il pallone agli avversari, ma indirizzarlo in una zona ben precisa e delimitata del campo, che assume la forma di una porta. È la nascita del gol, che di questo sport incarna l’essenza. Eppure, nonostante chiunque ne avverta quasi naturalmente il fascino e il valore incomparabile, il gol è sempre stato inteso solo come mezzo per il raggiungimento di un risultato finale, la vittoria. Mario Sconcerti, una delle firme più note e prestigiose del nostro giornalismo sportivo, è il primo ad aver studiato il gol come gesto tecnico puro, come costruzione ed evoluzione del gioco, ripercorrendone la storia dai tempi pionieristici degli scudetti del Genoa e del Milan all’inizio del secolo scorso al calcio superprofessionistico e televisivo di oggi. Da quando, cent’anni fa, i campi erano senza erba, fangosi o duri come l’asfalto, e i palloni, tutt’altro che sferici, andavano dove volevano e diventavano pesantissimi con la pioggia, difficili da colpire di testa: fattore che, unito all’altezza media degli italiani, all’epoca di un metro e sessantacinque, produceva da noi un gol veloce, un po’ avventuroso, costruito con la palla a terra. A quando, quarant’anni dopo, finita la seconda guerra mondiale, siamo stati invasi da giovani giganti svedesi e danesi (Nordahl, Præst, Liedholm, Jeppson, i fratelli Hansen) che chiedono, invece, la palla alta. Sarà poi la volta di argentini e brasiliani, che ci insegnano il gol leggero, vellutato, quasi danzato. Finché, per osmosi, i più bravi diventiamo improvvisamente noi, con i nostri fantasisti (Baggio, Mancini, Del Piero, Totti), perfetta sintesi dei fuoriclasse europei e sudamericani. E poi si cambia di nuovo: segnare diventa espressione tattica, vittoria atletica, perfetto equilibrio di forza e tecnica. Il gol, quindi, è il manifesto di un’epoca. Non è mai uguale, ha sempre un passato e un futuro, è sempre la tappa di un’evoluzione. Studiarne la storia significa mettere insieme grandi uomini e il loro modo di costruire calcio e sentimenti. E significa anche azzardare un giudizio finale, accettare la sfida impossibile di una classifica tra leggende. Era meglio Valentino Mazzola o Boniperti? Meglio Piola o Riva? Meglio Meazza o Rivera? Meglio Pelé o Maradona? Per finire con la domanda delle domande: chi è stato il migliore di tutti? Al gol l’ardua sentenza. Mario Sconcerti, fiorentino, da molti anni commenta i grandi avvenimenti del calcio per il «Corriere della Sera» e per il network televisivo Sky. Vive a Roma. Questo è il suo ottavo libro.
L’ultima battaglia di Padre Livio
Edizioni Piemme
La presenza del demonio attraversa tutta la Bibbia. La storia dell’umanità comincia con la sua vittoria, che lo incorona “principe di questo mondo”, e termina con la sua sconfitta definitiva. L’epicentro di questa battaglia è testimoniato dal vangelo, quando Gesù annuncia il Regno di Dio e lo realizza distruggendo le opere del demonio. Gesù è “il forte” che scaccia l’usurpatore. La sua vittoria sull’impero delle tenebre è già totale e definitiva. Grazie alla croce l’umanità è stata salvata e liberata. Tuttavia al “mistero di iniquità” è stato concesso di agire fino alla fine del mondo, perché la Chiesa possa continuare la battaglia di Gesù e rivivere, di generazione in generazione, la sua lotta e la sua vittoria. Questo libro passa in rassegna la “madre di tutte le guerre”, quella fra l’Onnipotente e il suo avversario. È fondamentale scoprire la presenza del serpente antico nella vita e nella storia degli uomini, perché la sua arte di nascondersi è insuperabile. Mai come oggi, quando anche nella Chiesa non mancano quelli che negano la sua esistenza, il demonio è sul punto di sostituirsi a Dio e di chiedere per sé l’adorazione di un mondo immerso nelle tenebre della menzogna e della morte. La lunga presenza in mezzo a noi di Colei che, per divina disposizione, gli schiaccerà la testa, è il segno che viviamo tempi inediti di lotta e di tribolazione, che porteranno a una nuova umiliazione di satana e della sua volontà di rivincita.
VARIE
Dove ti porta il calcio di Massimo Marianella
Mondadori
La prima guida turistica ai 43 principali stadi europei per viaggiare con la scusa del calcio
Come essere una parigina di Sophie Mas, Audrey Diwan, Caroline De Maigret, Anne Berest
Mondadori
In tutto il mondo le domande che fioccano sulle parigine sono sempre le stesse, da sempre: “Ma da dove viene la loro nonchalance, quel modo di essere chic con l’aria di chi non ha fatto il minimo sforzo?”, “Come ottengono quello stile spettinato così originale?”, “Come riescono ad affascinare l’immaginario maschile pur pretendendo dagli uomini la parità dei sessi?” e molte altre simili, accomunate da stupore e un pizzico di invidia. Le risposte – finalmente! – sono scritte nero su bianco in queste pagine da Anne Berest, Audrey Diwan, Caroline de Maigret e Sophie Mas, quattro amiche di lunga data che abitano a Parigi, hanno vite e caratteri molto diversi, ma sono unite da quel gusto tutto francese di trasformare la propria esistenza in un romanzo. Riuscendoci perfettamente. Dalla loro diretta esperienza ecco un brillante e imperdibile manuale che svela tutti i segreti per essere una parigina in qualunque momento e in qualunque città: dall’abbigliamento che deve essere presente nell’armadio a come ci si sbronza con classe, come e cosa è elegante mangiare e cosa no, come conquistare un uomo e, all’occorrenza, come abbandonarlo al suo destino, e tanto altro ancora sempre secondo gli eleganti codici non scritti dell’essenza parigina. Questo libro ha anche il merito di smontare alcuni fastidiosi luoghi comuni. Per esempio, non è affatto vero che le parigine hanno il gene della magrezza nel Dna. Così come non è affatto vero che sia sempre facile avere a che fare con loro. La verità è che sono imperfette, pasticcione, approssimative e in malafede perché hanno tutte ereditato un po’ di arte di vivere alla francese. Ed è proprio per questo che piacciono tanto. Come essere una parigina ovunque tu sia è un libro allegro, sfacciato e autoironico, in cui le quattro autrici si divertono ad aggiornare ai tempi correnti il mito della donna francese.
Mi fido di te: Lavorare, viaggiare, mangiare, divertirsi. Un nuovo modo di vivere con gli altri e salvarsi di Gae Scancarello
Chiarelettere
Una rivoluzione è possibile. Per vivere meglio. A partire da noi stessi, dalle nostre abitudini. Questo libro lo dimostra. Gea viaggia molto per lavoro, ma ha abolito gli alberghi. La mattina si sveglia in casa di sconosciuti, prende il caffè con loro e poi esce per lavorare. Ringraziandoli con una stretta di mano. Adesso ha amici in tutto il mondo. Renato è un siciliano doc, vive a Milano, ama cucinare e chiacchierare. Una volta al mese trasforma casa sua in un ristorante per sei fortunati. Entrano sconosciuti, escono sorridenti e con la promessa di rivedersi. A fine cena Renato ha qualche piatto da lavare e il portafoglio gonfio. Poi c’è Nicola, ex manager, che ripara elettrodomestici in cambio di ripetizioni per il figlio. Rodrigo dà passaggi a sconosciuti per abbattere le spese di viaggio. Ed Eloisa, che all’estero noleggia l’auto direttamente dai privati. Si chiama “sharing economy” ed è l’economia della condivisione che sta rivoluzionando il mondo. Nel pieno della crisi, contribuisce a ripensare al capitalismo in una logica redistributiva: le voci di costo si trasformano in risorse. E le persone possono riappropriarsi di occasioni sociali. Infatti sono cooperazione, fiducia, generosità, gratuità a generare valore. È collegata a queste condizioni morali la ripresa, non al Pil, e la crescita sarebbe immediata e duratura, e porterebbe benessere reale, non solo economico, se solo qualcuno oltre un’élite l’avesse capito e lo stesse vivendo. Gea Scancarello ha provato in prima persona. E oggi non tornerebbe più indietro.
La dieta turbo di Haylie Pomroy
Sperling & Kupfer
Un metodo veloce e sicuro, dai risultati garantiti. Tre programmi per dimagrire in 3, 5 o 10 giorni, arrivando a perdere fino a 5 chili. Pratico, facile, chiaro, questo libro aggiunge alla straordinaria efficacia della dieta del Supermetabolismo il fattore tempo. A seconda infatti di quale sia la causa dei vostri chili in eccesso (ritenzione idrica, problemi digestivi, disfunzioni ormonali), potrete scegliere il piano alimentare che in pochi giorni sbloccherà il vostro metabolismo, scioglierà il grasso e amplificherà il potere dimagrante del cibo. Senza rinunce drastiche né sofferenze, ritroverete la linea perfetta in modo sano e definitivo.