ROMANZI
Victor è un uomo a pezzi. È un medico, ma non è riuscito a diagnosticare in tempo il male che gli ha strappato la donna che amava: per questo, decide di prendersi un anno di pausa, lontano da tutti, alla ricerca della serenità perduta. La scelta cade sul Nord Africa, sulle orme dei primi viaggiatori e seguendo tracce dimenticate dalla Storia. Pochissimi sanno infatti che in queste terre, poco prima dell’ascesa di Hitler, nel 1921, la Spagna ha perso una guerra feroce nel tentativo di mantenere l’ultimo protettorato, quello di Tenerife in Marocco. Durante il suo viaggio, Victor assiste a una strana scoperta: in un cantiere viene alla luce una fossa colma di ossa. Sono i resti di soldati morti proprio nella disfatta di Annual, e tra quelle ossa Victor trova qualcosa che cambierà per sempre la sua vita. Qualcosa che parla d’amore, di un amore perduto. È una bottiglia che contiene una lettera: le ultime parole del capitano Gimeno, ormai certo di morire, rivolte a una certa Noelia. Victor sente dentro di sé che deve consegnare quel messaggio riemerso dal passato. Inizia così un viaggio nella storia recente di Spagna, sulle tracce di vite sconosciute. Un viaggio che lo porterà a far pace anche con i suoi fantasmi…
“Quando leggerai questa lettera” di Vicente Gramaje. Longanesi editore.
La storia di un uomo – prima contadino, poi operaio, infine gestore di un bar-drogheria in una città della provincia normanna – raccontata con precisione chirurgica, senza compatimenti né miserabilismi, dalla figlia scrittrice. La storia di una donna che si affranca con dolorosa tenerezza dalle proprie origini e scrive dei suoi genitori alla ricerca di un ormai impossibile linguaggio comune. Una scrittura tesissima, priva di cedimenti, di una raffinata semplicità capace di rendere ogni singola parola affilata come un coltello. Il posto è un romanzo autobiografico che riesce, quasi miracolosamente, nell’intento più ambizioso e nobile della letteratura: quello di far assurgere l’esperienza individuale a una dimensione universale, che parla a tutti noi di tutti noi.
“Il posto” di Annie Ernaux. L’Orma editore.
“Il rossetto nel frigo, l’arancia tra la biancheria, lo spazzolino nelle posate, le calze sul piatto. D’improvviso il caos. Fraseggi senza logica, domande infantili, scambio del sole con la luna, apatia e attivismo, Venere nell’Ave Maria, Gesù in Catullo, spavento per la luce, fobia per i balconi. Mi chiedo perché, cerco di capire.” Una storia tenera e spietata, che colpisce e commuove e che racconta in modo sublime la forza dell’amore. Un marito innamorato di fronte a una delle prove più terribili: la malattia della moglie. Non una malattia qualsiasi, ma quella che divora i ricordi, la dignità, la personalità: l’Alzheimer. Vincenzo a fatica si rassegna a vedere la sua amata Silvana, docente universitaria in pensione, smarrita come una bambina di fronte alle cose più semplici. Mentre i ricordi di lei si affievoliscono inesorabilmente, quelli di Vincenzo, e della loro figlia Francesca, si intensificano e si amplificano, nel tentativo di tenere viva l’immagine della donna che sorride felice da un vecchio video delle vacanze.
“Quando, amore, non mi riconoscerai” di Vincenzo Di Mattia. Piemme edizioni.
Questo libro racconta la storia di Ladydi Garcia Martínez, che sua madre vuole far diventare brutta. Perché «in Messico essere brutta è la cosa migliore che possa capitare a una bambina». Ladydi e le sue amiche vestono da maschio, hanno i capelli corti e si colorano i denti con un pennarello perché sembrino cariati. Si tengono pronte a nascondersi nelle buche scavate dietro le loro case quando sentono il rumore di un SUV che si avvicina. Sono i narcos, che imperversano nei villaggi e «rubano» le ragazzine. Non se ne sa più nulla, nessuna fa ritorno. Così, alla prima occasione di lasciarsi alle spalle la giungla crudele dove è cresciuta per andare a lavorare ad Acapulco, Ladydi non ci pensa due volte. E finalmente trova l’amore, ricambiata. Ma non basta a proteggerla dalla sanguinosa realtà delle guerre di droga che torna a imporsi sulla sua vita, dandole una svolta cupa e disperata. Eppure descrivendoci la situazione delle donne nelle aree rurali e nelle carceri messicane, con la sua voce ingenua e disincantata al contempo, Ladydi lascia entrare in questo spietato romanzo una nota di speranza: perché proprio lì sono possibili sentimenti veri.
“Le ragazze rubate” di Jennifer Clement. Guanda editore.
Brani Tawo, immigrato in Inghilterra, soffre di insonnia e inquietudine. Cercando di rintracciare il modello di una macchina fotografica immortalata in una foto, che è uno dei pochi collegamenti che gli restano con le sue origini, entra nel negozio di antichità The Western Front. Lì conosce Stella, la proprietaria, e Feruzeh, una giovane collaboratrice di origine iraniana. Brani e Feruzeh sembrano innamorarsi a prima vista, incuriositi anche dalla comune esperienza di lontananza dalla terra natia, lei apparentemente per scelta, Brani per necessità di sopravvivenza. Da quel momento, la vita del giovane si popola di nuove realtà, e nell’avvicinarsi a Feruzeh e alla sua famiglia, conosce e ri–conosce rivoluzionari, profughi, intellettuali, e una società di cui non si è mai sentito in diritto di far parte. Nel raccontarsi alle sue nuove conoscenze, e soprattutto a Feruzeh, racconta – e riscrive – la biografia di un luogo, di un popolo e di un Paese attraverso la storia della sua famiglia. Tradizioni, miti, amori, guerre, fughe e tragedie si affastellano vorticose, fin quando i due mondi – la lontana patria di Brani e l’Inghilterra – non si riuniscono in un’unica sensazione a contrastare il dolore dello smarrimento. Quando Feruzeh è costretta a tornare in Iran per un breve periodo, e Brani perde i contatti con lei, si chiede se non sia il caso di rischiare nuovamente la propria vita per andare a cercarla…
“Gli innocenti” di Burhan Sönmez. Del Vecchio editore.
Siamo nel 1900, in Cina. La rivolta dei boxers, la guerra per liberare il paese dagli odiati europei, è al suo culmine. In nome di tale conflitto vengono compiuti omicidi e stragi. All’estrema periferia della regione di Pechino vive padre Giorgio Muscardo, un missionario siciliano, insieme a suo fratello Roberto, un ex bersagliere intrepido e coraggioso, e a Enrico, figlio di quest’ultimo, un ragazzo di appena diciassette anni ma già audace e valoroso come il padre. Il potente mandarino Ping-Ciao vuole uccidere padre Giorgio, poiché lo ritiene responsabile della conversione al Cristianesimo di suo figlio. Per assolvere al compito ascolta i consigli del bieco ufficiale imperiale Sum e assolda una banda di spietati boxers appartenenti alla temuta setta segreta del “Giglio Azzurro”. A sua volta, Roberto Muscardo riunisce un drappello di valorosi combattenti per difendere suo fratello Giorgio. Comincia così un inseguimento che porterà i protagonisti di questa storia ad un epilogo drammatico.
“Il sotterraneo della morte” di Emilio Salgari. Cento Autori editore.
Campi di erba alta mossa dalla brezza, pareti di tufo dorato, lombrichelli cacio e pepe all’osteria dentro le mura di Tuscania: Alvise Pàvari dal Canal, che ha lasciato Venezia sotto la pioggia battente, al sole della Maremma si sente rinato. Sbocconcella salsiccia sotto la pergola in attesa di rivedere Putzu, l’amico etruscologo che l’ha convocato lì in tutta fretta per chiedergli una conferma importante. Lo rivedrà, sì, ma in circostanze molto diverse da quel che si sarebbe aspettato; e quella che si prospettava come la gita di un giorno si prolungherà, fatalmente, di sera in sera. Prima lo trattiene una morte: smascherare l’assassino celato dietro appunti misteriosi che rimandano a Virgilio e a migrazioni antichissime. Poi si mette in mezzo un amore: una donna riemersa dal passato che sarebbe perfetta se solo non avesse qualcosa da nascondere.
“Venivano da lontano” di Giorgio Caponetti. Marcos y Marcos editore.
Tutti sono innamorati di Kurrubi: da quando l’Angelo l’ha portata a Babilonia, fanno a gara per conquistarla. Vie, piazze, giardini sono colmi di sospiri, traboccano di canti: banchieri che compongono poesie, burocrati che scrivono canzoni. Ma il cuore di Kurrubi è impegnato; lei ama un mendicante che l’ha baciata in riva all’Eufrate e poi è sparito. Appariva il più povero di tutti i mendicanti, più miserabile persino di Akki, l’ultimo mendicante di Babilonia, che fa dell’accattonaggio un’arte. Quell’uomo così semplice e privo di ogni mezzo in realtà era Nabucodonosor, il re di Babilonia; si era travestito da mendicante per convincere Akki a cambiare mestiere. L’accattonaggio è disdicevole, nel suo regno. Di un re, però, Kurrubi non sa che farsene. Potrà avere questa donna irresistibile soltanto chi avrà la forza di rinunciare alla politica, al potere, al denaro, per camminare con lei in una terra “unica per la felicità e i pericoli che contiene, multicolore e selvaggia, meravigliosamente ricca di possibilità”.
“Un angelo a Babilonia” di Friedrich Dürrenmatt. Marcos y Marcos editore.
Venezia, 1940. I raggi dorati del sole si riflettono nelle acque della laguna. Angelina, una giovane donna, bellissima, cerca di farsi largo nella calca che si assiepa lungo i moli. Con passo incerto entra nel salone d’onore dell’albergo Danieli. Uno scrigno di sfarzosi arredi, marmi scintillanti, preziosi tessuti. La guerra, che sconvolge l’intera Europa, è lontana. Su un divano, stretta in un elegantissimo turbante, vestita di un tailleur di stoffa grigia, siede la più famosa diva del cinema italiano. Per la ragazza, appena arrivata dalla Bassa emiliana, è l’occasione di trasformare un sogno in realtà. Cambiare vita per sempre, lasciare una terra dura, tanto amata quanto parca d’amore e di speranze. Ma non sempre le cose vanno come ci si aspetta. Dopo aver calcato i palcoscenici dell’avanspettacolo, partecipato a concorsi di bellezza nella Milano della ricostruzione, posato per fotoromanzi di grido, Angiolina è rimasta sola. È ancora molto affascinante, nonostante l’età, quando, nella penombra del suo appartamento, riceve una visita inaspettata. Negli occhi di Nara, la donna che ha bussato alla sua porta, c’è tutto quanto Angiolina ha cercato di dimenticare. Ma c’è anche tutto quanto vale la pena di ricordare. È così che, tornata alla sua terra, si trova a presiedere una bizzarra comunità, fortunosamente accampata in un monastero sconsacrato. Una comunità in cui le differenze non contano e l’umanità viene prima di ogni altra cosa. Dove il calore di un pasto condiviso e di una conversazione offrono consolazione a chi, nel vortice del mondo, si è perso. O si è solo fatto trascinare. In questo «monastero delle Consolatrici» c’è ancora tempo per l’uomo. E anche per l’amore, per far pace con il proprio passato e per guardare con speranza al futuro.
“Il monastero delle consolatrici” di Giuseppe Pederiali. Garzanti editore.
Per Lorca la felicità è una luce a intermittenza: va e viene con le sporadiche attenzioni che le rivolge la madre, troppo presa dal suo lavoro di chef pluristellata. Nella speranza di conquistarla, Lorca decide di trovare la ricetta del suo piatto preferito: una prelibatezza dal nome esotico che sua madre ha assaggiato solo una volta e mai è riuscita a replicare. Victoria fa i conti con la perdita del marito e la nostalgia della figlia data in adozione tanto tempo prima. Per sentirsi meno sola, decide di mettere in piedi una scuola di cucina, dove farà rivivere la magia delle spezie che già avevano fatto la fortuna del suo ristorante, aperto a New York dopo aver lasciato l’Iraq. Un giorno una ragazzina di tredici anni le chiede come preparare il masgouf. Victoria non sa che condividere con lei quel segreto aprirà la porta a verità che le uniscono a loro insaputa.
“Il sapore inatteso delle cose perdute” di Jessica Soffer. Piemme edizioni.
È impossibile resistere al fascino di un vecchio abito di seta con bottoni smaltati e maniche a sbuffo. Lo sa bene Amanda, che ha fatto degli abiti vintage la sua più grande passione. Nel negozio vicino ad Astor Place, a Manhattan, si diverte a dare nuova vita a gonne, giacche e tailleur. I suoi clienti affezionati ormai si fidano solo del suo inconfondibile gusto. Eppure ora la sua amata bottega è in pericolo: sta per essere sfrattata. Amanda sente il mondo crollarle addosso. C’è un’unica cosa che può riportarle il sorriso: andare a caccia di vestiti usati. La sua ricerca la porta a un baule in cui, tra rasi fruscianti e pizzi delicati, trova un piccolo tesoro: un vecchio diario. Pagina dopo pagina scopre che a scrivere quelle righe ingiallite è stata Olive, una donna vissuta nella New York di inizio Novecento. Una donna forte e indipendente che ha realizzato il suo sogno di fare carriera in un prestigioso grande magazzino della città. Una donna che ha scoperto la potenza dell’amore e la profondità delle sue ferite. Il racconto di Olive dà ad Amanda la forza di lottare per essere di nuovo felice. Ma non solo. Perché quel vecchio taccuino nasconde molto di più. Il destino a volte percorre strade inaspettate… Strade che possono salvare quello che Amanda ha di più caro: il suo piccolo negozio vintage. E forse anche il suo cuore.
“Vintage dream” di Erika Stephens. Garzanti editore.
2001: all’indomani dell’attacco alle Twin Towers, il presidente Bush rimuove il divieto ufficiale alla CIA di ricorrere all’omicidio. Nasce la Sezione D, costituita prevalentemente da agenti a contratto. Tra questi viene reclutata la giovane Mercedes «Mercy» Contreras, cresciuta in un campo di addestramento per guerriglieri finanziato dalla CIA in Honduras. 2003: un’organizzazione clandestina riattiva un programma della CIA risalente alla Guerra Fredda, per portare l’intera America Latina sotto il controllo di regimi di estrema destra. Per realizzarlo, occorre appropriarsi di fondi neri rimasti per anni nascosti sotto la protezione di conti cifrati. La caccia ai codici è aperta e trascina Mercy Contreras, nome in codice «Nightshade», in una corsa contro il tempo dalla Louisiana a Santo Domingo fino a un famoso grattacielo di New York, per sventare il furto più colossale della storia. Ma sulla sua strada Mercy deve affrontare l’unica avversaria in grado di batterla, la pericolosissima killer conosciuta come Sickrose.
“Nightshade obiettivo Sickrose” di François Torrent. Cento Autori editore.
SAGGI
La testimonianza in prima persona del cammino compiuto da Fabio sulle tracce di Francesco d’Assisi. Un cammino interiore che lo porta a perdonare i responsabili dell’incidente automobilistico in cui ha perso la vita suo padre, vivendo sulla propria carne quella misericordia che è stata la parola d’ordine dell’esordio del pontificato di papa Bergoglio, il quale per sé ha scelto proprio il nome del grande santo di Assisi.
“Il tuo nome è Francesco. A piedi nudi lungo la strada del perdono” di Fabio Salvatore. Piemme edizioni
Trent’anni di silenzi, mancate rogatorie, ricatti e scandali, da Roberto Calvi fino a Vatileaks, in un triangolo perverso tra banche, vaticano e mafia. Ma la storia non è finita, ora i giochi si fanno più duri. Prima di trasformare lo Ior in un’istituzione benefica da banca d’affari (sporchi) qual era, i soldi che vi sono custoditi devono uscire ed essere ripuliti. La rivoluzione di Bergoglio è solo all’inizio e incontrerà molti ostacoli.
“Le mani della mafia” di Maria Antonietta Calabrò. Chiarelettere editore.
La gentilezza non è prerogativa di un solo popolo o di una sola civiltà. Al contrario, sta all’origine delle relazioni tra popoli e civiltà diverse, proprio in quanto le rende possibili. Sia che riguardi i modi di rapportarsi con gli altri nella vita di tutti i giorni o le relazioni con interlocutori stranieri, la buona educazione è il segno del rispetto che si è pronti a dimostrare all’altro, prima ancora che si sia imparato a conoscerlo. La gentilezza è un arte di vivere e un’opportunità per chi desidera trovare nelle relazioni sociali un sempre nuovo motivo di felicità. È per questo che la buona educazione, lungi dall’essere un pignolo elenco di regole astruse, va considerata una forma di eleganza e di attenzione, che, valore aggiunto di umanità, può introdurre nel cerchio ristretto dell’amicizia e della familiarità.
“Il piacere della gentilezza” di Bertrand Buffon. Ediciclo editore.
L’avventura è il viaggio della vita, l’andare verso l’incognito conoscendo solo il punto di partenza. Un’irrequietezza che da sempre ha agitato l’animo dell’uomo fin da quando, nel bel mezzo delle savane africane, ancora non uomo ma non più nemmeno scimmia, provava ad alzarsi sulle zampe posteriori per poter vedere oltre quel mare d’erba, per provare a intuire cosa c’era oltre l’orizzonte. Attraverso riflessioni costellate di racconti e aneddoti, dall’avventura dell’esploratore polare Ernest Shackleton a quella vissuta sull’Everest dallo sciatore giapponese Yuichiro Miura, dal viaggio in aerostato di Andrée alle traversate oceaniche in barca a vela di Bernard Moitessier, l’autore Alberto Sciamplicotti prova a dipanare quel filo che lega l’esistenza dell’uomo al desiderio di scoperta e di avventura. Una ricerca senza fine perché sempre nuova.
“La seduzione dell’avventura” di Alberto Sciamplicotti. Ediciclo editore.
Il mondo sta cambiando, e alla sua evoluzione stanno dando un contributo decisivo le Donne Alfa: milioni di professioniste, dirigenti, imprenditrici che hanno fatto studi di qualità, abbracciando carriere di prestigio un tempo riservate ai loro padri e ai loro mariti. Hanno perso tardi la verginità, scegliendo di sposarsi con uomini del loro valore; hanno avuto meno figli e in età più avanzata delle loro amiche; e guadagnano quanto gli uomini più bravi, e tre volte le altre donne. Dietro questa avanzata ci sono fenomeni decisivi degli ultimi decenni, dall’introduzione della pillola all’apertura delle migliori università e delle grandi aziende alle candidature femminili, ma anche la decisione delle donne più dotate di riservare alla loro realizzazione l’investimento che un tempo dedicavano alla famiglia. Alison Wolf descrive le conseguenze dell’avvento delle Donne Alfa, spiega perché le donne avvocato portano ancora i tacchi a spillo, come è cambiata la loro vita sessuale e perché i loro compagni svolgano più lavoro domestico di quanto essi stessi non pensino. Ma il libro non si limita a celebrare il successo: per ogni donna che riesce ce ne sono oggi almeno quattro che hanno lavori poco qualificati e mal retribuiti spesso al servizio delle loro sorelle più fortunate. L’ideale della solidarietà femminile sta perdendo la sua attrattiva: a fare la differenza non è più il sesso ma sono l’istruzione e le opportunità di studio e di lavoro. Fondato su un’ampia messe di dati e ricerche condotte in tutto il mondo, ricco di esperienze appassionanti raccontate in prima persona, Donne Alfa ci mostra il lato femminile del nuovo mondo globalizzato, e illustra le nuove sfide che le donne dovranno combattere per mantenere in equilibrio la vita e il lavoro, gli affetti e le ambizioni.
“Donne alfa” di Wolf Alison. Garzanti editore.
Le società non accettano facilmente chi con il suo pensiero o con il suo agire sovverte le regole costituite. E una donna che la pensa diversamente, deve pensare ancora più forte. Ma donne coraggiose ce ne sono sempre state, donne che non disdegnano di sfruttare fino in fondo le proprie capacità. Donne che fanno le cose come se non avessero paura alcuna, o come se questa paura all’improvviso scomparisse. Dunque donne pericolose, che hanno spesso rischiato la vita per affermare le loro idee, o che semplicemente si sono scontrate con un sistema tutto al maschile. Da Simone de Beauvoir a Hannah Arendt, da Marie Curie a Emmeline Pankhurst, femminista che lottò per il voto alle donne e finì in prigione, da Indira Gandhi ad Aung San Suu Kyi, insieme a molte altre: se il mondo è migliore e domani lo sarà ancora di più, lo dobbiamo anche a loro.
“Le donne che pensano sono pericolose” di Stefan Bollman. Piemme edizioni.
GIALLI, NOIR E THRILLER
Mrs Clare Cavendish è una donna molto ricca e altrettanto affascinante, una bionda dagli occhi neri che gestisce una grossa industria di profumi. Ma Clare è anche una donna disperata, che vuole sapere perché il suo amante, Nico Peterson, è scomparso da giorni. Per scoprirlo, si rivolge a Marlowe, che inizia una difficile indagine, costellata di pericolosi interrogativi. Che cosa ci faceva un uomo come Peterson, agente hollywoodiano di scarso successo, con una donna come Clare? E Peterson è veramente morto travolto da un’automobile, come sembra aver scoperto Marlowe, o è vivo, come sostiene la sua amante? E perché, a ogni passo avanti che Marlowe crede di fare nelle indagini, qualcuno muore? Quando ormai sta perdendo le speranze di trovare il bandolo della matassa, Marlowe viene contattato da Petterson, che cambia tutte le carte in tavola…
“La bionda dagli occhi neri” di John Banville. Guanda editore.
RAGAZZI
In vacanza in Grecia, le Tea Sisters fanno amicizia con una compagnia di attori, impegnati nelle prove di uno spettacolo prossimo al debutto nel famoso teatro di Epidauro. Per le cinque amiche è l’occasione per conoscere meglio i personaggi dei miti greci, tanto più che Colette viene scritturata come sostituta di un’attrice infortunata. Tutto sembra scorrere per il meglio, quando la misteriosa scomparsa dell’attore protagonista getta scompiglio sul palcoscenico. Che cosa gli è accaduto? E come farà la compagnia a recitare senza l’attore più importante? Toccherà alle Tea Sisters indagare per risolvere l’enigma.
“I segreti dell’Olimpo” di Tea Stilton. Piemme edizioni.
Il romanzo di Roberto Denti, dalla forte componente autobiografica, racconta con realismo e un pizzico di ironia la Seconda Guerra Mondiale, la dura vita quotidiana sotto i bombardamenti e la Resistenza attraverso gli occhi di un gruppo di amici. I quattro amici di via Cicco Simonetta, a Milano, non hanno più di tredici anni quando i nazisti occupano l’Italia e in tutto il Paese si comincia a organizzare la Resistenza. Nel caseggiato dove abitano i ragazzi scoprono un gruppo di partigiani e, quasi per gioco, cominciano a spiarli. Presto però vengono coinvolti in piccole azioni e finiscono perfino sulle tracce di una spia del regime…
“Ancora un giorno” di Roberto Denti. Piemme edizioni.
VARI
L’autore, che dai tredici anni compie Viaggi Astrali, non ama definirsi un medium, né un occultista, quanto piuttosto un abbraccio o un sorriso confortante in grado di donare serenità e gioia. Grazie a queste sue “uscite”, Ensitiv ha visto accendersi numerose luci sul mondo spirituale e ciò che era oscuro e incomprensibile gli è divenuto chiaro e intelligibile, affinando sempre più la sua sensibilità e la sua comprensione di questo universo. Ora, a quasi trent’anni di frequentazione del mondo astrale, decide di affidare alla penna ciò che ha imparato, affinché possa servire a tutti coloro che si pongono domande sul che cosa succeda all’anima dopo la morte, sulla diversità del passaggio a seconda di come si giunge a questo ineluttabile momento e, ancora, sul chi accolga l’anima dei bambini, sullo spaesamento provato da chi muore inseguito a un’overdose o chi si trova coinvolto in una strage, sul destino delle anime dei suicidi, sulla cosiddetta morte improvvisa…Attraverso un’attenta e sensibile analisi di che cosa comportino i diversi tipi di morte, Ensitiv conduce il lettore ad affrontare il tema della vita oltre la vita, perché come scrive nel suo saggio: «Ho iniziato tutto dalla fine e finirò con un nuovo inizio».
“Manuale per sopravvivere dopo la morte” di Ensitiv. Uno Editori.
Cosa scatta nella mente di un uomo che uccide la compagna? E perché parenti e amici della vittima vengono colti quasi sempre di sorpresa? L’arma per difendersi dalla violenza psicologica e fisica è la consapevolezza: bisogna conoscere i manipolatori affettivi per neutralizzarli e riconoscere le maschere dietro cui si celano. L’autrice introduce ognuna delle 10 tipologie con la testimonianza di una vittima. Analizza le peculiarità del singolo manipolatore, allo scopo di fornire spunti di riflessione e analisi da parte delle potenziali vittime ed elenca i principali campanelli d’allarme. Psichiatri, psicologi, assistenti sociali e operatori di Centri Antiviolenza suggeriscono alle proprie pazienti questa guida come«il primo manuale di autodifesa per chi subisce violenza».
“Il manipolatore affettivo e le sue maschere” di Cinzia Mommoliti. Edizioni Sonda.
il libro Un racconto breve, …lungo centinaia di anni: l’utilizzo della legna degli alberi si perde nella notte dei tempi. La storia che racconta Erio Bernard è quella che i montanari hanno imparato con la fatica per intere generazioni. Strumenti di lavoro, attrezzi, giochi, ma anche case e mobili che dovevano accompagnare la vita delle persone, tramandandosi ai figli e a i nipoti. L’argomento è semplice: la legna degli alberi, il legno da costruzione. E non mancano i nomi delle piante e il loro utilizzo. Chiude il libro un repertorio di sculture che gli artisti della Val Morel hanno ricavato dai tronchi di piante tagliate nel bosco. L’ennesima dimostrazione che il legno e la legna continuano ad accmpagnare la nostra vita.
“La legna e il legno” di Erio Bernard. Kellerman editore.
Chi lo ha detto che i libri hanno vita sempre più breve… Questo libro tutto nero è la dimostrazione del contrario. Pubblicato in prima edizione nel 2001, è arrivato ad esaurire lentamente tutte le copie sui banchi dei festival di letteratura e di editoria, apprezzato da pochi, raffinati, estimatori. Così abbiamo deciso di farne una seconda edizione. Ma si troverà solo in qualche libreria che lo vorrà. Noi continueremo a portarlo nelle mostre d’arte e di libri, a conservarlo come un piccolo e prezioso portafortuna. Non è un libro per bambini. Non è un libro per adulti. E’ un libro per chi ha ancora voglia di sognare. E l’autore raccomanda di tenerlo sul comodino e leggerlo a luci spente…..
“Universi con gli occhi chiusi” di Antonio Catalano. Kellerman editore.