Data di pubbl.: 2023
Pagine: 310
Prezzo: € 18,00
2010, Milano, inverno. Giorgio, giornalista di nera e d’investigazioni, nonché uomo solitario, riceve una singolare richiesta di amicizia su Facebook. Com’è possibile che sia il vecchio amico Febo Molini, morto ormai da anni, a fargliela? Eppure, chi scrive sembra perfettamente al corrente di quanto quell’amicizia sia stata importante, di quante e quali cose siano accadute negli anni in cui Giorgio e Febo si sono frequentati, entrambi studenti e residenti nel Collegio Fraccaro di Pavia. Per Giorgio, Febo è stato il fratello che non ha mai avuto, un’anima simbiotica sebbene diversa per nascita ed educazione, eppure mai nessuno come Febo ha contato così tanto nella vita di Giorgio. Sono stati specchio e sosia l’uno dell’altro. Dunque, chi si cela dietro il falso profilo social del suo vecchio amico?
Il mistero di quella richiesta – un imbroglio? Uno scherzo? Una minaccia di qualcuno al quale Giorgio ha pestato i piedi durante una delle sue inchieste sul traffico di droga? – scatena nel protagonista e voce narrante il demone dell’investigazione, ma per capire bisogna, prima di tutto, ricordare il passato.
Costruito su due registri temporali – primi anni ‘80 e 2010 – Lunedì mi innamoro è molto più di un romanzo di formazione. È la storia di un’amicizia profonda e sincera, di una crescita personale e collettiva, di un mondo ormai scomparso. Gli anni a Pavia vedono Giorgio conoscere Alberto, il fratello di Febo, e poi Febo stesso e il suo amico Patton; il Duna; la bella e triste Virginia Flores; Freddy, gay dichiarato; Pino che viene dall’Aspromonte e che anni dopo, ormai medico, sarà l’unico ad aiutarlo a capire chi si nasconde dietro il falso Febo dei social. Anni in cui Giorgio va e viene dal paese di nascita, Cravegna in Val d’Ossola, dove, dopo la morte della madre e poi del padre, vive con la nonna materna. L’estate del suo amore per Alessandra, detta l’Indiana, un amore solo in parte e malamente ricambiato. E ancora, anni in cui il carattere di Giorgio si forma grazie all’amicizia con Febo, alla sua cultura letteraria e musicale, al suo fascino e intelligenza, al dolore nel vederlo catturato dai tentacoli della droga senza poterlo salvare.
Per Giorgio, Febo era “Colui che conosceva infiniti mondi a me ignoti, nei quali avrei voluto viaggiare…Scoprire il suo segreto, rilevare che anche lui nascondeva una fragilità, me lo aveva reso più umano. Perché la perfezione fa paura.” (pag. 141).
Febo conserva, anche dopo morto, il suo mistero e soltanto attraverso la faticosa ricostruzione di un’epoca passata e un’inchiesta condotta da Giorgio sulla “…diffusione dell’eroina a basso costo…concepita a tavolino da un trust di ingegneri della morte nel 1972…per contrastare l’enorme impatto delle contestazioni giovanili sui sistemi sociopolitici…” (pag. 268) il protagonista sentirà di aver davvero fatto qualcosa per l’amico scomparso e, in fondo, anche per se stesso.
Enrico Fovanna, giornalista professionista e scrittore, ha uno stile dolce e accattivante e ci presenta personaggi vivissimi e indimenticabili accompagnati da ottime citazioni musicali, che completano questo libro, finalista per il 2023 al concorso comasco Scritture di lago. Il suo titolo è un divertente gioco privato fra Giorgio e Febo: il primo facile all’innamoramento, il secondo incapace di amare davvero.