
Autore: Frederik Rreshpja
Data di pubbl.: 2022
Casa Editrice: A&B Editrice
Genere: Poesia
Traduttore: Astrit Cani
Pagine: 213
Prezzo: € 20,00
A est della vecchia Europa c’è una letteratura da scoprire. L’Albania è una terra di scrittori a noi ancora sconosciuti.
Grazie alla A&B editrice arriva nella nostra lingua, tradotta da Astrit Cani, l’opera di Frederik Rreshpja (Liriche, pagine 213, € 20,00), il poeta albanese più acclamato del secondo Novecento. Per ragioni politiche visse da emarginato.
Rreshpja è stato uno strenuo oppositore dello spietato regime comunista di Enver Hoxha. Seppe tenersi sempre lontano dalle poetiche del realismo socialista, con la sua arte e la sua scrittura ha sempre combattuto per il suo popolo, privato della libertà.
La sua poesia, senza alcuna mediazione, è fatta di parole di lotta, autentiche e crude, allo stesso tempo attraverso un lirismo vitale e disperato come poeta non rinuncia mai alla sua condizione di uomo libero.
«Io sono nato libero e scandaloso» scrive in una bellissima poesia. Scandalosa fu definita la sua poesia e come poeta e uomo fu messo al bando da Enver che impartiva ordini di morte, per la sua strenua difesa della libertà di parola.
Rreshpja è un lirico puro che da uomo libero fece scelte radicali e coraggiose nell’Albania dilaniata da un regime comunista opprimente.
La sua poesia e dolce e straziante e allo stesso tempo scava nel dolore e si incendia d’amore.
Abbiamo davanti un poeta che non è riuscito a sfuggire alla sua solitudine politica e esistenziale. Nel suo dolore ci ha lasciato una poesia alta e vera.
“Il mondo non ha di me alcuna comprensione», un verso amaro che racchiude tutto il suo disincanto.
Leggendo le sue poesie ci troviamo di fronte alle ragioni di un uomo che ha deciso di non nascondersi dietro le parole, un poeta che ha squartato il proprio tempo denunciando a viso aperto il bagno di sangue dell’idea totalitaria, di cui lui e il popolo albanese sono state vittime.
Frederik Rrreshpja è un poeta politico e d’amore. Ha ragione il traduttore nella prefazione a scrivere che la sua poesia è una felice espressione di letteratura pura, in un mondo completamente avvelenato dall’ideologia, come fu quello del regime albanese per quasi tutta la seconda metà del Novecento.
Un poeta antiutopico e antitotalitario, un uomo che ha anteposto la libertà prima della sua stessa vita.
La sua poesia prima di tutto è esperienza che abbraccia il dolore del mondo. Il poeta attraverso il suo vissuto ci racconta con i suoi versi il coraggio che deve avere un uomo nel mostrare la coscienza davanti alla barbarie.
Rreshpja ha fatto sua questa urgenza e con le parole ha lottato in prima persona contro un regime che ha affamato, oppresso e umiliato un popolo.
La sua poesia è un atto politico universale che sta sempre dalla parte degli uomini, che sono nati per essere liberi e veri.
Abbiamo bisogno di poeti nati liberi e scandalosi. «Non feci in tempo a disegnar la giusta parola, / Forse i gradini di questa notte , fino alla luna / Li saliremo mano nella mano».
La loro solitudine coraggiosa dovrebbe essere per tutti noi l’esempio da seguire se vogliamo davvero tornare a essere un’umanità di persone e non un branco di ipocriti servili.