LiberCroci: la nostra piccola Amazon italiana

La crisi economica colpisce tutti, anche i libri. C’è però chi è in grado di reagire e di guardare avanti, al futuro. Per quanto riguarda l’editoria, si sa, il futuro è il digitale, così “un anno fa – racconta Ferdinando Giaquinto, titolare della libreria Croci – abbiamo chiuso lo storico locale di via Como. Ormai in tre faticavamo a pagarci lo stipendio. Ora, a vario titolo, con la vendita online dei libri, cresciamo e diventeremo in cinque a camparci”. Il capannone dove ha sede la LiberCroci era solo uno dei tanti vuoti a causa della recessione degli ultimi tempi.

Ferdinando, insieme a due soci, rilevò la libreria Croci nel 2001. Da allora, nonostante l’ottima posizione centrale e la vicinanza di molte scuole, la strada è stata quasi sempre in salita. Nel corso degli anni per tirare avanti, oltre alla classica attività del punto vendita, erano state avviate altre iniziative, tra cui mercatini e la condivisione degli spazi con ulteriori proposte commerciali. Nel 2008 la decisione di dedicarsi completamente ai libri remainders e all’usato.  La svolta è avvenuta grazie al digitale: “Sempre in quel periodo, per vendere, abbiamo iniziato a usare la Rete, ma senza crederci molto, almeno fino alla scelta di chiudere il negozio. Da quel momento – prosegue Ferdinando – abbiamo investito solo sul nostro sito e su eBay e i risultati sono arrivati, tanto che in pochi mesi abbiamo dovuto cambiare sede perché nella prima non ci stavamo più”.

La vicenda della LiberCroci è una risposta chiara e concreta alla crisi che vive il mondo editoriale. Questo significa che, contrariamente al sentire comune, le soluzioni a una situazione come quella attuale, possano essere a portata di mano – o meglio.. di “click”. La sempre maggiore importanza che l’online riveste oggi è un sintomo evidente a testimonianza del fatto che sia necessario un cambio di mentalità. Fernando, infatti, conclude dicendo: Non potevamo immaginare una risposta così positiva. L’azienda sta bene in piedi grazie ai bassi costi di gestione e al mercato globale. Oggi vendiamo davvero di tutto e in ogni luogo. Il lavoro principale è svolto con eBay, mentre la catena logistica fa perno sulle Poste. Di questa azienda se ne parla sempre male, ma la nostra esperienza in proposito è invece molto positiva. Il libro che ricordiamo con maggior orgoglio è quello venduto al Centre d’études Georges Simenon e all’omonima fondazione. In giro per il mondo è pieno di collezionisti alla ricerca di testi. Basti pensare che uno degli ultimi spediti riguarda le carte da bollo dell’Ottocento in Emilia Romagna”.

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