Autore: Ruggeri Christiana
Genere: Romanzo
Pagine: 230
Prezzo: 12,00
Il romanzo sull’Olocausto di Christiana Ruggeri La lista di carbone, che in realtà nel 2008 era uscito per un’altra casa editrice, ora ci viene proposto dalla Giunti edizioni. Narra una vicenda dei giorni nostri che ci riconduce ai campi di sterminio, anche se nulla è svelabile dal titolo.
Una studentessa universitaria ritenuta coinvolta in una vicenda di droga, Anna Biren, viene costretta da un centro sociale di riabilitazione a prestare servizio gratuito per un anno intero presso una libreria dell’antico ghetto ebraico di Roma. La giovane ventisettenne, frivola, impulsiva e dal carattere difficile, è costretta a dover convivere buona parte della sua giornata con la titolare dell’esercizio, Cristina Hauffmann, un’anziana ebrea di origine tedesca dal temperamento solitario, schivo e riservato. Il suo compito consiste nell’aiutare la proprietaria in ogni mansione utile. L’amore in comune per i libri permette alle due donne di rompere la barriera innalzata dalle loro diversità caratteriali, pian piano imparano a conoscersi ed apprezzarsi. Un giorno Anna, sollecitata a riordinare una vasta collezione di testi relativi al tema dell’Olocausto, s’imbatte casualmente in un plico di lettere ingiallite, legate con un nastro, appartenenti a Cristina. Sono la corrispondenza d’amore tra lei e il suo ragazzo di cinquanta anni prima, un ebreo tedesco come lei, che in Germania era stato imprigionato insieme alla famiglia e inviato a Sachsenhausen, il campo di sterminio modello. Le lettere d’amore del ragazzo sono struggenti, così Anna, determinata a percorrere passo passo quelle righe così piene di coraggio, con il pretesto di raccogliere materiale utile alla propria tesi di laurea, decide di partire per la Germania, per mettersi sulle tracce di quest’ultimo. Il viaggio che intraprende la porterà da Lipsia a Berlino e fino in Lettonia, a Riga, sulle orme di un dossier segreto.
Attraverso una trama affascinante – e lo sguardo di una ragazza di oggi – Christiana Ruggeri ci racconta una storia intensa e drammatica con tutte le contraddizioni che emergono tra la memoria collettiva della Storia e la memoria individuale. Anna non vuole credere che il giovane sia morto, scomparso per sempre, come annuncia il gelido messaggio del Ministero della Guerra germanico del 13 febbraio 1950 : “Si conferma che il signor Heinrich Vossel, nato a Berlino il 18 agosto 1920 risulta inserito ufficialmente nell’elenco dei tedeschi dispersi in guerra” e vuole riuscire a scoprire cosa sia veramente accaduto. La narrazione offre ricostruzioni storiche e avvincenti colpi di scena, raccontando con dolcezza e disincanto un periodo cruciale per la storia dell’Europa: la Germania della Seconda Guerra Mondiale, il Nazismo, le persecuzioni, la tragedia collettiva ed i drammi personali. Il romanzo non pretende di rileggere la storia, tuttavia l’autrice è riuscita a racchiudere nell’opera tutta una serie di informazioni utili a chi voglia approfondire alcuni aspetti del periodo. Il racconto, ben scritto, si potrebbe prestare ad un approfondimento scolastico, essendo anche una storia di formazione che racchiude un messaggio di impegno umano e sociale molto importante per i giovani. La lettura è piacevole e coinvolgente, ricca di pathos e sorprese, e permette di rivivere un’esperienza drammatica qual è stata la seconda guerra mondiale attraverso un punto di vista originale.