
Data di pubbl.: 2025
Pagine: 304
Prezzo: € 18,00
Esordio nel giallo dell’ingegnere civile Paola Darò, La finestra del terzo piano dà ampio spazio a una Torino splendidamente descritta, prima avvolta nella calura agostana e infine nel nevischio invernale. Ripercorriamo strade, monumenti, angoli noti e segreti, il bel Parco del Valentino, la chiesa della Gran Madre e quella della Consolata, la Mole Antonelliana e il suo Museo del Cinema per finire nella sontuosa Piazza Vittorio non lontano dalla quale vive la protagonista e voce narrante, Adele Tedeschi, gallerista e donna indipendente. Dal suo loft mansardato che affaccia su un cortile interno, dove s’incontrano e s’affacciano i palazzi circostanti, ogni sera di ritorno dal lavoro osserva un’anziana signora che annaffia con amore le sue pianticelle e più oltre, al terzo piano di un edificio adiacente, un signore anziano intento a fumare un sigaro mentre ascolta sempre la stessa musica, sera dopo sera. All’interno, s’intravede un alloggio sobrio, elegante, accogliente. Un quadro raffigurante un nudo femminile, una poltrona con accanto un tavolino e sopra una scacchiera. Adele è sempre stata affascinata dal mistero che avvolge le vite degli altri, esseri umani intravisti dietro finestre illuminate, passanti frettolosi lungo la strada. Più volte si è chiesta chi sia quel signore, come sia stata e come sia ora la sua vita. È dunque con stupore che una mattina, pronta per andare alla Bottega, la sua galleria, viene fermata dal custode Agostino con la notizia che l’anziano è stato trovato morto nel suo alloggio. Vista l’età, pensa a una morte naturale, ma allora come mai al cadavere era stato mozzato l’indice della mano destra? E la scacchiera che fine ha fatto? Convocata, come altri inquilini dei palazzi adiacenti, in Questura per informazioni, incontra la giovane nipote del morto, Nadia Benelli, medico e prossima alla specializzazione. Qualcosa scatta fra loro tanto che, in un successivo incontro, Adele, dopo aver saputo che il Benelli era un pittore, propone a Nadia una mostra dei suoi quadri nella galleria. Insieme si recano nello studio del nonno per scegliere le tele e lì inizia una serie di strane scoperte che danno il via al risvolto giallo del romanzo, un risvolto che porterà Adele, Nadia e la storica amica di Adele, Matilde, in Inghilterra sulle tracce della precedente vita di Simone Benelli. Già, perché l’uomo non è morto di morte naturale, ma a causa di un violento shock anafilattico provocato dalle fragole contenute in una torta che qualcuno gli aveva offerto. Chi dunque era andato a trovarlo la sera della sua scomparsa? A quale scopo ucciderlo? E che fine hanno fatto la scacchiera e un piccolo quadro appeso in un angolo defilato dell’appartamento?
“Era un giusto il signor Benelli? O, come tutti, era luce e ombre e fatiche e drammi, e fame e bisogni, fastidi, ira, problemi di bollette, guai intestinali, voglia di compagnia e di solitudine, piccole cose di una vita usuale?” (p. 139)
Qual era il mistero, il segreto che Simone Benelli custodiva e a causa del quale, forse, è stato ucciso?
Accanto alla protagonista si muovono gli altri caratteri della vicenda: Edo, il compagno avvocato, il barista Ettore, i genitori di Adele e lo spettro della piccola Lucia che turba i sogni della gallerista. Un piacevolissimo giallo costruito con grande attenzione e diligenza.