Il passeggero – Cormac McCarthy

Titolo: Il passeggero
Autore: Cormac McCarthy
Data di pubbl.: 2023
Casa Editrice: Einaudi editore
Genere: Narrativa
Traduttore: Maurizia Balmelli
Pagine: 385
Prezzo: € 21,00

Attendevamo il ritorno di Cormac McCarthy, il potente e deflagrante scrittore americano che con la sua scrittura ha fatto sanguinare il nostro mondo.

Infatti è tornato più deflagrante e potente di prima con Il passeggero e Stella Maris, una diade romanzesca che adesso possiamo leggere anche noi.

Da pochi giorni è uscito Il passeggero. Stella Maris sarà pubblicato a settembre.

Il novantenne autore statunitense pensa e realizza il grande romanzo sull’apocalisse del nostro mondo, riscoprendo la categoria del postmoderno. Attraverso un ritorno agli anni Ottanta del Novecento, McCarthy con Il passeggero (tradotto magnificamente da Maurizia Balmelli) racconta il grande viaggio nelle tenebre dell’umano.

«E cosa siamo noi? Dieci per cento biologia e novanta per cento mormorio notturno».

Le tenebre non si diraderanno mai. McCarthy con una nuova lingua potente scruta gli abissi della realtà, di cui noi siamo i passeggeri di un viaggio di solo andata.

Il passeggero è un romanzo che non può essere classificato. Solo un grande scrittore come McCarthy poteva regalarci un libro così unico dove la trama non è la cosa più importante.

Bobby Western, il personaggio principale che di mestiere fa il sommozzatore e si trova suo malgrado invischiato al mistero di un passeggero scomparso da un relitto di un’areo che si è inabissato, è prima di tutto un uomo alla deriva, dilaniato dal suicidio della sorella.

Il passeggero è prima di tutto un libro sulle cose oscure del mondo e sul pericolo della fine che incombe sulle teste della nostra dolente umanità che ha perso la bussola.

Da quel grande scrittore che è, Cormac McCarthy scrive e pesa uno sei suoi romanzi più complessi, potente nella lingua che prima di ogni cosa va letto come un viaggio esistenziale in questa terra che sta sprofondando nel baratro dell’abisso e di cui noi stessi che la abitiamo siamo le tenebre.

«Le età dell’uomo che corrono da tomba a tomba. Dei conti su una lastra di ardesia. Sangue, oscurità. Un residuo di bambini morti su una tavola. Le stratificazioni rocciose del mondo con le loro impronte fossili di forma e quantità illimitata. I petroglifi moderni di mio padre e la gente sulla strada nuda e urlante.» (Pagina 385); «In giro c’è parecchia devastazione. Parecchia gente aggrappata al relitto. Ma non resteranno aggrappati in eterno. Certi pensano che sarebbe una buona idea scoprire la vera natura delle tenebre. Il cuore pulsante delle tenebre e il loro covo. Li vedi andare in giro con le loro lanterne. Cos’è che non va in questa immagine?» (Pagina 276).

Bentornato maestro e grazie per questo grande libro e per averci ricordato che gli elementi del disastro incombono con la loro oscurità in questa grande notte,  e che in noi c’è qualcosa che non va. Perché noi siamo la vera natura delle tenebre che ci stanno inghiottendo.

Il passeggero con i suoi dialoghi fitti e introspettivi, con la sua struttura narrativa che comprende la filosofia, la fisica quantistica e tutto il disincanto di un tempo tenebroso e amorale, è un libro bello e potente in cui attraverso Bobby Western i protagonisti siamo tutti noi che portiamo dentro la bellezza delle tenebre. Noi siamo gli ultimi pagani su questa terra desolata e cantiamo la lingua sconosciuta della fine.

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