Opere – Carmelo Bene

Titolo: Opere
Autore: Carmelo Bene
Data di pubbl.: 2023
Casa Editrice: La nave di Teseo
Genere: Letteratura e teatro
Pagine: 1075
Prezzo: €40,00

«Il talento fa quello che vuole, il genio fa quello che può. Del genio ho sempre avuto la mancanza del talento. Fin dal nostro fiorire – sfiorire alla cecità della luce, l’orale ha la precedenza sullo scritto: lo scritto come orale».

Così Carmelo Bene, il grande e irriverente genio del depensamento totale, si definisce – senza mai prendersi sul serio – nell’ Autografia d’un ritratto.

Carmelo Bene genio lo è stato davvero, una macchina attoriale che ha demolito – senza fare sconti a nessuno – la cultura e tutte le sue forme istituzionalizzate, compresi quei luoghi comuni che hanno formato interi eserciti di cretini e di imbecilli.

Carmelo Bene è il genio che nega tutto, forse per questo motivo è diventato un personaggio scomodo («Non sono nato per essere nato. Nato per lavorare, per il vicinato, per essere un buon cittadino, non essendo nato a una coscienza non essendo nato nemmeno alla coscienza»).

I suoi depensamenti hanno distrutto ogni forma d’arte, intesa nei suoi accademismi più banali e perversi, ma soprattutto Carmelo ha distrutto se stesso, andando oltre se stesso, la cultura e il teatro.

Finalmente Carmelo appare nuovamente alla madonna e La nave di Teseo riporta il libreria Opere, il volume che fu pubblicato per la prima volta nel 1995 da Bompiani nella collana dei Classici e che raccoglie i suoi scritti.

Dopo lunghi anni di assenza torna questo testo fondamentale e ritorna il Carmelo Bene pensiero. Un’ edizione perfetta, curata nei dettagli (impaginato con eleganza e ottima anche la scelta della carta).

Mai come in questo momento è utile e urgente tornare a leggere Carmelo Bene. C’è bisogno di antagonismo puro in questo tempo di servi sciocchi e omologati da social network.

Carmelo Bene antistorico e antiumanista che pugnala il suo tempo e la mediocre piccolezza di un pensiero intellettuale ingabbiato in un conformismo di maniera che tutto uccide: «Che miseria me vedo, che miseria. L’ostentazione risibile del così detto opinionismo… nella straripante società dello spettacolo, delle zuffe TV nelle tribune politiche elettorali, nei convegni accademici e negli studi studi audio – visivi intrattenimentacci dove ciascuno a turno è straconvinto di dire proprio la sua».

Bene il polemista e il poeta che con la sua lingua rivoluzionaria rompe gli schemi e da grande mattatore dissacra tutto nella convinzione che la condizione prima e ultima dell’arte è far il vuoto, allo stesso tempo dando al vuoto tutto il suo splendore e la sua potenza di genesi.

Da Lorenzaccio a Nostra Signora dei Turchi, passando per Sono apparso alla Madonna, Macbeth, Pinocchio e Hamlet Suite, lo ritroviamo nella sua interezza in queste 1075 pagine il maestro Carmelo Bene, lo choc vivente, lo choc che inchioda, l’impensabile che ti appare davanti agli occhi, senza tregua l’uomo singolare e unico che nella sua vita ha sempre seguito il fondamento essenziale della sua arte: devastare il corpo fino a apparire alla Madonna.

 

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