Data di pubbl.: 2024
Pagine: 150
Prezzo: € 15,00
Spin-off della fortunata serie La colf e l’ispettore, Abbaiare alla luna ha come protagonista l’ispettore capo Piera Jantet della questura di Aosta e come luogo dei drammatici eventi narrati la Vallé omonima. Tutto ha inizio con due accaniti cercatori di funghi, Luigi e Anselmo, determinati – è la prealba di un freddo e piovoso maggio – a battere la Forestale recandosi nel Posto, luogo conosciuto solo da uno dei due e ricco oltre misura di porcini. Stupore e tremore per i malcapitati quando scoprono il cadavere di una donna semi sepolto fra le frasche. Ma invece di avvertire la polizia come propone Luigi, Anselmo, deciso a difendere con ferocia il segreto del Posto, ha un’idea migliore. Intanto, alla questura di Aosta, il vicequestore Pezzolari intima a Piera Jantet di chiudere l’inchiesta sui camion scomparsi – otto mesi senza risultati sono troppi – e occuparsi di un singolare caso: la sparizione di un cipresso nano dall’appartamento dell’anziana Elide Vuillermoz. La Jantet spedisce l’agente scelto Camagna, sessantenne solo e da qualche anno separato dalla moglie, a indagare. Nel frattempo, il giovane Tobia Brunod trova – in realtà per i lettori ri-trova – il cadavere della donna e parte la nuova inchiesta. Chi era la morta Rita Vidal? Si chiede Piera:
“…il suo problema è scoprire cosa è successo alla giovane donna bionda…, come è finita senza abiti ai margini di un bosco della valle di Saint-Barthélemy e perché.” (pag. 34)
L’ultimo lavoro di Rita era nelle cucine del ristorante di Châtillon Le Sapin gestito da Corinne Roux e dal marito chef Pierre Blanc, sparito a sua volta nel nulla. Ristorante famoso da anni Le Sapin, ma quali sono i veri rapporti fra Corinne, Pierre e la cameriera Eva Rosca? E che vita ha fatto Rita prima di arrivare lì? Scavando e indagando, Piera Jantet annoderà tutti, ma proprio tutti, i fili non senza aver coinvolto in questa storia cupa e complessa l’ex ispettore Jules Rosset – ormai libraio nel Monferrato – e la formidabile Alma Boero Kouyaté, il cui fiuto supera persino quello di Sherlock Holmes.
Come per ogni giallo che si rispetti altro non si può dire, possiamo però svelare la ragione del titolo citando la richiesta di Piera Jantet a due donne che Rita l’hanno conosciuta bene:
“Perciò sono qui per chiedervi di aiutarmi a far sì che l’omicidio di Rita Vidal non rimanga l’urlo inascoltato con cui ha vissuto. Perché una si stanca di abbaiare alla luna, no?»
Ma al di là del perfetta detection, il libro di Valeria Corciolani è ricco di una esilarante ironia e di una straordinaria umanità incarnata dai suoi protagonisti e comprimari. Prima fra tutti Piera Jantet – bellissime le pagine dedicate al rapporto con la madre Vera, ex insegnante, preda della demenza senile eppure ancora capace di sprazzi di sorprendente lucidità, come sovente accade in questi casi – la sua vita solo in apparenza solitaria, arricchita dalle telefonate amorevoli di Tommaso, il suo compagno, dalla lontana Finlandia. L’agente scelto Camagna, con le sue strategie per superare il vuoto e il dolore legati alla fine del suo matrimonio. E la stessa Rita Vidal con un passato, come i lettori scopriranno, da brividi. Ancora una volta Valeria Corciolani ci parla con ingannevole leggerezza di storie dure e tormentate e lo fa con il suo stile inconfondibile. Mai fermarsi in superficie con i suoi libri. Dentro e sotto c’è sempre tanto di più.