Focus on… Booksalad

Con questa intervista diamo il via ad una serie di incontri con le giovani realtà del mondo editoriale. Ogni martedì e venerdì, fino a maggio, vi faremo conoscere i nuovi player, le nuove leve dell’editoria. Cercheremo di farvi capire cosa spinge alcune persone a diventare editori e come funzionano le nuove case editrici, facendovele conoscere.

Abbiamo incontrato Anna-Sophie Grashofer che insieme al suo compagno Livio ha fondato la casa editrice Booksalad, leggete un po’ che ci hanno raccontato:

La prima domanda che mi piacerebbe farle riguarda la nascita della vostra casa editrice. Sul vostro sito ho letto “Un’attività nata e sviluppatasi più da una passione che da un progetto concreto.” Ci parla di questa passione? E dalla passione come siete arrivati a concretizzare le idee e a dare vita alla vostra casa editrice?

Ho studiato Storia dell’Arte e Letteratura Moderna italiana all’Università di Amburgo, in Germania. I miei professori non mi hanno fatto analizzare solamente i testi ma anche ricercare le motivazioni che hanno spinto gli autori a scrivere. Durante le spiegazioni in aula e gli incontri ho capito quanto il mondo della letteratura e dello scrivere mi affascinasse. L’incontro con Livio e la scoperta che anche lui condivideva i miei medesimi interessi ha rafforzato ed accresciuto questa mia passione. L’idea di aprire una casa editrice è stata frutto della nostra voglia di creare qualcosa assieme, qualcosa che ci unisse e fosse figlio dei nostri interessi, delle nostre passioni. Entrambi sapevamo poco sul mondo editoriale, sulla stampa, sui refusi e distributori, ma la voglia di pubblicare libri, di diffondere messaggi è stata piu’ forte dei timori. Seguendo il nostro sogno tutto nel tempo diventerà piu’ semplice e si aggiusterà. Sono convinta che desiderando fortemente una cosa si può arrivare dove si vuole!

C’è una cosa che mi incuriosisce molto, in quanto personalmente lo reputo molto difficoltoso. Come avete trovato il nome? Da dove ha origine “Booksalad”? Che significato ha?

Veniamo da paesi diversi (io dalla Germania e Livio dall’Italia), quindi era chiaro fin dall’inizio che il carattere della casa editrice dovesse essere internazionale. Presto ci piacerebbe abbinare anche una collana di soli autori tedeschi. Desideravamo poi avere un nome che colpisse e rimanesse nella memoria. Siamo giovani, siamo agli inizi e quindi volevamo dare anche un senso di fresco ed innovativo. La connessione tra “Book” e “Salad” è quindi venuta in automatico: Booksalad (tutto attaccato). E’ atipico come nome lo sappiamo, ma è proprio questa particolarità che forse lo può rendere piu’ visibile e piu’ accattivante di altri.

Essendo degli editori ora, avete una nuova prospettiva. Com’è dall’interno? Ci sono delle difficoltà che avete riscontrato in questo mondo? Aspetti che prima non pensavate esistessero? Quali?

Dall’interno è ovviamente tutto più complesso. La burocrazia, i costi, le porte sbattute in faccia (sopratutto dai distributori). Ma l’entusiasmo continua, così come la passione. Avere la possibilità di pubblicare libri è un qualcosa che mi emoziona e mi da la forza di andare avanti. Poi è normale che all’inizio tutto sia difficile: abbiamo poca esperienza. Ma questa la possiamo compensare con le nuove idee, con le iniziative e con le proposte che possiamo mettere in campo. I distributori sopratutto, spesso sembrano non abbiamo per nulla voglia di rischiare. Non sono nemmeno interessati a dare un occhiata al tuo lavoro. Se pubblichi sotto un certo numero di libri l’anno sei fuori. Non sei interessante perché il tuo libro smette di essere un prodotto commerciale, smette di essere nel meccanismo “compra, consuma, butta… e compra di nuovo”. Noi vogliamo innanzitutto pubblicare libri buoni, che comunichino qualcosa a chi li legge. Che sappiano emozionare e far apprezzare più la vita.

Cerchiamo sempre di guardare in avanti soffermandoci poco sul giorno per giorno, cercando di dare il giusto peso ai conti, alle bollette ed alle fatture (anche se poi purtroppo da sole non si pagano); vogliamo tenere lo sguardo verso l’orizzonte.

Sempre nella vostra presentazione si legge: “Uno dei pochi e veri privilegi di chi si “getta” in una nuova impresa è quello di poter agire in piena libertà in quanto privo di preconcetti.”. Come scegliete gli autori e i libri da pubblicare?

Essere nuovi comporta tanti problemi ed incertezze, ma ti permette di essere privo di preconcetti e di paure indotte dalla routine. E questo è un vantaggio, non da poco. Anche nella scelta degli autori ci affidiamo a questo principio. Tutto quello che ci viene inviato viene preso in considerazione e letto con attenzione. Una cernita è poi d’obbligo, ma la scelta si orienta sempre su qualcosa che possa lasciare il segno, qualcosa che possa dirti qualcosa. Tanti manoscritti che ci sono stati inviati erano buoni, ma abbiamo deciso (a malincuore) di non prenderli in considerazione per una pubblicazione perché non ci emozionavano, dopo la lettura scivolavano via veloci senza lasciarci nulla.

Forse la domanda è un po’ prematura, data la breve vita del vostro progetto, ma sicuramente ci avrete pensato. Come riuscire a farcela in un contesto così critico? Ci sono delle carte vincenti che pensate di avere o che volete adottare?

La situazione attuale è difficile per tutti e piu’ o meno in tutti i settori. Concordo nel dire che l’editoria è particolarmente colpita e svantaggiata. Ma allo stesso tempo ritengo che quando si decide di intraprendere una attività (qualsiasi essa sia) una base di passione, interesse ed entusiasmo ci deve essere. Non si può aprire una impresa con il pallottoliere alla mano e far quadrare i conti nel breve. Noi cerchiamo di offrire qualcosa di nuovo, di diverso. Per esempio con i booktrailer. Ne realizzeremo uno per ogni libro e lo diffonderemo al meglio. E’ molto bello poter veicolare su video atmosfere e sensazioni che il libro ti comunicherà. Certo è un progetto ambizioso, ma abbiamo collaboratori molto bravi e preparati. Utilizziamo molto i social network (da Facebook a Twitter) e vogliamo orientarci sempre piu’ nell’ambito digitale. Ogni uscita oltre che cartacea è ovviamente anche Ebook.

Per maggiori informazioni sulla casa editrice Bokksalad: http://www.booksalad.it/home.html

Riccardo Barbagallo

Lavoro da qualche anno nell'editoria, mi occupo di comunicazione per editori e autori e sono un digital addicted. Al contrario di altri, non mi posso definire un lettore da sempre, 'La coscienza di Zeno' in prima media è stato un trauma troppo forte da superare per proseguire serenamente la relazione con la lettura. Più avanti ho deciso di leggere un libro per piacere, e non per obbligo, ed è stato lì che ho capito quale sia la vera forza della lettura: la capacità di emozionare. Credo che sia questo il segreto, se così possiamo definirlo. Non ho più smesso.

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