Istituito nel 1968, il Man Booker Prize for Fiction è un prestigioso premio letterario assegnato al miglior romanzo in lingua inglese scritto da un cittadino del Commonwealth, dell’Irlanda o dello Zimbabwe.
Ad aggiudicarsi il premio dell’edizione di quest’anno è stata la scrittrice neozelandese Eleanor Catton, con il romanzo The Luminaries, selezionata tra una rosa di sei finalisti da una giuria presieduta da Robert Macfarlane e composta da autori, critici letterari, accademici e figure pubbliche del mondo dell’editoria.
I sei finalisti erano l’irlandese Colm Toibin con The Testament of Mary, l’africana NoViolet Bulawayo con We Need New Names, la scrittrice indiana-americana Jhumpa Lahiri, nata a Londra, con The Lowland, la monaca buddista zen americano-giapponese Ruth Ozeki con A tale for the Time Being, l’inglese Jim Crace con Harvest e la neozelandese Eleanor Catton con The Luminaries.
Eleaonor Catton, 28 anni, è la più giovane autrice di sempre a vincere il Man Book Prize, oltre che l’ultima autrice a vincere senza la concorrenza di scrittrici e scrittori statunitensi: dall’anno prossimo infatti il premio sarà aperto a chiunque scriva in lingua inglese.
Il suo romanzo, The Luminaries, racconta una storia ambientata nel 1866 nelle miniere della Nuova Zelanda, all’epoca della ricerca dell’oro, e vede coinvolti più personaggi che si troveranno ad affrontare vari misteri, tra cui la sparizione di un uomo, la morte di un eremita e molti altri ancora. Lungo 832 pagine, è un’opera densa di misteri e simbolismo, raccontata attraverso le voci dei vari personaggi che si alterneranno raccontando la propria storia, giungendo gradualmente a ricostruire quanto avvenuto nella piccola città Hokitika, nel sud della Nuova Zelanda.
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