Dolcezze al miele di lavanda – Susan Wiggs

Titolo: Dolcezze al miele di lavanda
Autore: Susan Wiggs
Data di pubbl.: 2015
Casa Editrice: HarlequinMondadori
Genere: Romanzo d'amore
Traduttore: Fabio Pacini
Pagine: 413
Prezzo: 12,90

Isabel Johansen è una cuoca talentuosa, capace di creare pietanze deliziose partendo dai prodotti della rigogliosa e assolata tenuta di famiglia, Bella Vista, nella Sonoma Valley. Timida e riflessiva, Isabel non si è mai allontanata troppo da Bella Vista, trascorrendo la vita nel frutteto, occupandosi delle conserve, dell’orto e della produzione del miele insieme ai nonni. Ora, tuttavia, sono in arrivo due grandi novità che movimenteranno la sua vita: da un lato il matrimonio della sorella Tess, che Isabel ha l’incarico di organizzare, dall’altro la trasformazione della tenuta in una scuola di cucina, realizzando il sogno che coltiva fin da bambina. Isabel non ha un attimo di pausa e, come suo solito, non si risparmia nel prodigarsi verso gli altri, siano il nonno, la sorella o qualche ospite della tenuta. Premurosa e attenta, ha sempre la pazienza e l’accortezza di ascoltare e realizzare i desideri di tutti … l’unico richiamo che non ascolta è quello del suo cuore, da troppo tempo solitario e infelice. L’arrivo nella tenuta Mac O’Neill, un affascinante scrittore e giornalista amico di Tess che vuole scrivere la biografia del nonno Magnus e indagare sul suo passato, sarà in grado di cambiare le cose?

Dolcezze al miele di lavanda riprende, a distanza di un anno, i fatti narrati ne Il profumo delle mele rosse; se nel primo romanzo Susan Wiggs ci ha raccontato di Tess, della sua nuova famiglia e del suo amore per Dominic, ora si concentra sulla non meno interessante sorella Isabel, una donna riservata ma nel contempo molto determinata. Immersi nella verdeggiante tenuta di Bella Vista, che anche in questo secondo capitolo fa da splendida cornice ad una bella storia d’amore, ritroviamo e approfondiamo le vicende di gioventù del nonno Magnus, trasportati dal suo racconto nella Danimarca della Seconda Guerra Mondiale. Le scelte che Magnus e i suoi amici della Resistenza danese fecero in quei duri anni si ripercuotono sulla vita delle due sorelle, dando origine a questa affascinante e ben poco convenzionale saga familiare.

Romanzo rosa da un lato, Dolcezze al miele di lavanda si rivela essere, come il precedente capitolo, anche un romanzo storico. Da un lato, infatti, troviamo la storia di Isabel, i suoi sogni, i suoi problemi e il suo rapporto con l’irrequieto Mac, dall’altro troviamo invece il racconto di nonno Magnus che ci riporta degli anni di guerra, aprendo un’ampia parentesi sulla deportazione degli ebrei, sull’occupazione nazista e sulla Resistenza.

I personaggi sono ben costruiti, soprattutto dal punto di vista psicologico; Isabel è una donna coraggiosa e tenace nell’affrontare la vita quanto fragile e timida nei confronti dei sentimenti. Mac, anticonformista e irrequieto, viene attratto proprio dalla sua compostezza, a conferma di quanto spesso gli opposti si attraggano. Nonno Magnus si rivela, anche in questo caso, un personaggio chiave: segnato da un passato difficile, costretto a scelte non facili, Magnus è tuttavia pieno di risorse e di coraggio, fonte di positiva ispirazione per le nipoti: “A dispetto di tutto quello che ho passato, mi ritengo benedetto. Ho scoperto che non sempre la vita ci dà quello che pensiamo di volere. Semmai, la vita tende a darci ciò di cui abbiamo bisogno”. (p. 328)

Lettura piacevole e commuovente,  Dolcezze al miele di lavanda porta con sé un messaggio di speranza e di forza, ricotdandoci di affrontare con integrità e coraggio anche le scelte più difficili.

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Chiara Barra

Se dovessi partire per un’isola deserta, e potessi portare con me soltanto un libro...sarebbe un’ardua impresa! Come immaginare la vita senza il mistero di Agatha Christie, la complessità di Milan Kundera, la passione di Irène Nemirovsky, l’amarezza di Gianrico Carofiglio, il calore di Gabriel Garcia Marquez, la leggerezza di Sophie Kinsella (eh sì, leggo proprio di tutto, io!). Ho iniziato con “Mi racconti una storia?” e così ho conosciuto le fiabe, sono cresciuta con i romanzi per ragazzi che mi tenevano compagnia, mi sono perdutamente innamorata dei classici...che ho tradito per i contemporanei (ma il primo amore non si scorda mai)!

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