Autore: Giovanni Agnoloni
Data di pubbl.: 2020
Casa Editrice: Fausta editore
Genere: Narrativa
Pagine: 192
Prezzo: 15,90 €
Un viaggio può cambiare la vita, viaggiare può essere una necessità per la propria vita.
Potrei riassumere così il romanzo di Giovanni Agnoloni. Il sottotitolo del libro ci indica già il tema dell’opera: peregrinazioni di un ex studente nel Nord Europa, questo perché lo scrittore fiorentino inserisce tra le pagine esperienze personali che si trasformano in un romanzo molto particolare.
Agnoloni parte dalla sua Firenze, città che poco sopporta, perché è il luogo in cui l’altrove gli è negato. Lui si sente un cittadino del mondo, un figlio dell’opportunità, un tutt’uno con quella vita che scorre lungo infinite strade. Viaggiare vuol dire incontrare e amare e, soprattutto l’amore, sboccia ovunque.
Nell’amore ci si incontra, ma si partecipa anche a una “tragedia”, perché nulla è scritto e tutto può mutare. E proprio questo succederà al protagonista del romanzo, che nella sua Firenze continua a cullare i ricordi delle sue peregrinazioni. Tra le strade della città toscana rivive tutti quei momenti di malinconia e di insofferenza, quando quell’altrove può essere solo immaginato e desiderato.
Nel romanzo di Agnoloni, il protagonista sente che viaggiare è una necessità. Tra queste pagine non parliamo di un giovane turista a caccia di avventure, ma di un uomo che si abbandona alla sua vocazione, quindi, al suo destino. Il tragitto è segnato, ciò che accade è semplicemente ciò che è, l’esistenza si compie “obbedendo” alla “necessità”. Ciò non vuol dire che non esiste un libero arbitrio, ma che mettersi in cammino, ossia, peregrinare, è l’attività di chi accetta la sfida.
Il protagonista-viaggiatore creato da Agnoloni risponderà a questa chiamata e riuscirà a compiere il suo destino?
Tocca a voi rispondere