Data di pubbl.: 2024
Pagine: 159
Prezzo: € 17,00
«Tutti i fatti narrati sono realmente accaduti, tranne qualcuno».
Così scrive Dario Franceschini all’ inizio di Aqua e tera, il suo nuovo romanzo
Una storia ambientata nella provincia ferrarese dove assistiamo all’ascesa delle leghe rosse e dello squadrismo fascista di Italo Balbo.
Franceschini, attraverso l’epopea dei Callegari, una famiglia contadina socialista, ricostruisce in un romanzo un pezzo importante della lotta antifascista dove troveremo anche Matteotti e Don Minzoni.
Nelle pagine del romanzo di Franceschini ci troviamo nella storia del nostro paese nel primo ventennio del secolo scorso. La provincia di Ferrara e la lotta cruenta tra i braccianti socialisti e la reazione fascista che si organizza con la violenza per la conquista del potere.
La famiglia Callegari, dal capostipite Isauro a Milvano, che diventò un esponente di spicco delle leghe socialiste. Franceschini scrive che nacquero e crebbero trovando terreno fertile nella nebbia di quelle migliaia e migliaia di braccianti che erano arrivati in provincia per il lavoro offerto dalle bonifiche, ma poi man mano che queste finivano, si ritrovavano senza occupazione per gran parte dell’anno, in condizioni di disperata povertà.
Franceschini coniuga il racconto storico e una scrittura evocativa nella ricostruzione dei fatti politici e sociali che coinvolsero la provincia ferrarese in quegli anni duri in cui il socialismo dei braccianti si oppose ai proprietari terrieri che fiancheggiavano il fascismo nascente.
Milvano Callegari scortò Giacomo Matteotti quando venne a Ferrara a sfidare a viso aperto i fascisti del posto, Franceschini nel romanzo dedica pagine bellissime al martire socialista e al suo coraggio e alle sue idee: « La conquista del potere politico da parte del Partito socialista non dovrebbe mai intendersi come una dittatura di pochi sul proletariato, sebbene come una dittatura politica transitoria del proletariato», queste parole disse Matteotti, l’uomo che si è battuto per un mondo giusto, al compagno Milvano durante la sua visita a Ferrara.
In questo contesto atroce si incontrano Tina Barilari, figlia di un agrario fascista, e Lucia Callegari, figlia del capolega socialista. Nasce una passionale storia d’amore tra le due ragazze. Dapprima un amore segreto che cresce all’ombra delle violenze fasciste e che si incrocia con la storia e i destini di una nazione che sta scivolando nell’incubo totalitario delle camicie nere.
Nel suo romanzo di Ferrara Dario Franceschini si affida a personaggi storici e di fantasia per scrivere questo commovente librp corale che è prima di tutto un affresco emiliano e italiano dei primi anni venti, raccontato attraverso la storia d’amore omossessuale di due donne che appartengono a mondi politici e sociali diversi.
Franchescini con una scrittura minimalista torna sui luoghi di Giorgio Bassani e in queste pagine ritroviamo la Ferrara sospesa tra il sogno e la tragica realtà, guardata e indagata da ogni lato. Nel romanzo di Franceschini ritroviamo la Ferrara di Bassani che costituisce il termine opposto di una vera e propria lotta con l’angelo, il segno dell’inesausta, disperata volontà di possesso della vita, o di recupero di essa, che è il segno di ogni operazione autenticamente poetica.
La fedeltà di Bassani a Ferrara è stata invasiva totale, senza distrazioni della mente né sconti del cuore.
Aqua e tera è bel libro perché quella storia antifascista e di lotta oggi ci appartiene ancora e noi abbiamo il dovere di difenderla.