Si è svolta sabato 16 novembre, nella sala Lampertico del teatro Odeon in corso Palladio a Vicenza, la premiazione della prima edizione del Premio Internazionale Antonio Pigafetta. Il Premio è stato organizzato dall’associazione culturale ViviVicenza, con il patrocinio della Regione Veneto e la collaborazione della rivista Eikon. Si tratta di un premio internazionale di poesia e immagine sul tema “Il Capo di Buona Speranza”. La giuria è presieduta dal poeta Giorgio Bolla e comprende anche il poeta vicentino Fernando Bandini, insignito di recente del premio Librex Montale. Tra i membri onorari del comitato di selezione delle opere sono stati aggiunti il poeta mantovano Mario Benatti e il poeta greco Potis Katrakis, già candidato al Nobel per la letteratura.
“Il primo riconoscimento per la silloge poetica è andato a Sonia Rossi – ha spiegato Giorgio Bolla – che si è attestata su una sorta di prosa lirica, o meglio teatro di poesia, di biblica assonanza, come un’eterna scheggia di Ecclesiaste. Invece il primo premio per la Sezione Poesia e Immagine è stato dato a Valentina Meloni, il cui poemetto, ispirato dalla ‘Donna Veliero’ di Salvador Dalì, è fatto di una poesia che si scioglie in un respiro epico e che crea una dimensione parallela di realtà, nella ricerca continua e definitiva di un altro ‘spazio-tempo’. Infine il premio del concorso di Arte è stato assegnato alla pittrice Lorella Fabro, che ha colto negli scorci notturni di Venezia l’essenza della trasposizione dell’emozione estetica in immagine poetica e viceversa”.
“Indire oggi un premio letterario – afferma il poeta e presidente del premio letterario – significa sostanzialmente fare una scelta: privilegiare la qualità del materiale, poetico o narrativo che sia, oppure seguire i percorsi già ripetutamente tracciati dagli editori e dalle simpatie tra artisti ed organizzatori. È un po’ come cercare o no di salvaguardare, nel campo della comunicazione e della divulgazione scientifica, le acquisizioni certe e prive di retorica rispetto ad atteggiamenti demagogici o comunque falsi”. “Con la prima edizione del premio Pigafetta – conclude Bolla – abbiamo provato a tutelare una scelta stretta di qualità. Penso di poter dire che ci siamo riusciti, e senza difficoltà insormontabili. Non è stato trascurabile il tentativo di radicare nella città di Vicenza il quesito di fondo del Premio, la metafora del viaggio di ricerca, in questo caso letterario, associandola al grande Vicentino, navigatore e scrittore, Antonio Pigafetta, a pochi anni dalla ricorrenza dei cinque secoli dalla sua impresa”.