Un digiunatore di Franz Kafka – Tullio Pericoli

Titolo: Un digiunatore di Franz Kafka
Autore: Tullio Pericoli
Data di pubbl.: 2022
Casa Editrice: Adelphi
Genere: libri illustrati
Pagine: 91
Prezzo: € 24,00

Un digiunatore non è solo uno dei racconti più celebri di Franz Kafka. È soprattutto il testo in cui troviamo la rappresentazione di tutto il mondo creativo dello scrittore praghese. Un digiunatore è la sua carta d’identità.

Al Kafka scrittore va riconosciuto il merito profetico di aver lucidamente anticipato il tema attuale della negatività del nostro tempo, di aver raccontato meglio di chiunque altro la progressiva concentrazione del potere che tende a divinizzare se stesso, la burocratizzazione dell’attività sociale che trasforma le istituzioni in labirinti interminabili.

Nelle pagine di questo racconto Kafka tra le righe esprime il suo rapporto con la quotidianità.

Il Kafka quotidiano ci mette di fronte alla biografia di un poeta drammatico, che con grande umiltà cerca la purezza e la verità nell’incredibile forza di un inesauribile bisogno d’amore da concretizzare sempre nel rapporto umano con gli altri.

Tullio Pericoli, grande disegnatore e illustratore eccezionale, torna alle pagine de Un digiunatore e come ha fatto con il precedente La casa ideale di Robert Louis Stevenson, lo riscrive e lo illustra partendo da un’ intuizione: nel tratto della sua matita Kafka e Giacometti si incontrano.

Tra lo scultore e Kafka c’è grande empatia, secondo Pericoli, e non solo per le sculture che sembrano personaggi kafkiani. I due sono accomunati dal medesimo esile aspetto fisico.

Nel libro, attraverso una sequenza di rodovetri, cioè quei particolari fogli trasparenti in acetato utilizzati in successione per realizzare un cartone animato e sui quali il disegno viene prima stampato e poi dipinto, Pericoli si avventura nel mondo kafkiano del digiunatore e ne coglie tutte le stranezze.

Leggendo e rileggendo il racconto, Pericoli ha visto alcune frasi staccarsi dalla pagina. Lui ha seguito le parole che sono diventati schizzi, da cui ha preso corpo la visione di una forma, di un’ombra che ha riconosciuto all’istante: Giacometti.

Tullio Pericoli legge Kafka e incontra Giacometti, che negli ultimi anni della sua vita non ha fatto altro che scolpire «digiunatori», figure compresse dal peso dell’aria che le avvolge e, allo stesso tempo, come se risucchiassero verso il proprio interno la materia di cui sono fatte.

«Ho avuto bisogno –scrive Tullio Pericoli – di sentire sulla mia spalla destra la mano protettiva di un artista, Giacometti appunto, per prendere coraggio e provare a dare una forma mia al racconto di Kafka e allo stesso tempo permettere ai due grandi di incontrarsi. Quasi commentarsi reciprocamente».

Tullio Pericoli fa un sogno in cui Giacometti e Kafka si incontrano. Il sogno diventa realtà, anzi un libro straordinario, un racconto a disegni con il testo a fronte, una riscrittura in cui l’autore si spinge a ispezionare gli angoli più segreti della memoria, mente e corpo si incontrano e il genio di Tullio Pericoli rende tutto magnificamente “figurabile”.

 

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