Sonata d’Inverno- Doroty Edwards

Titolo: Sonata d'Inverno
Autore: Dorothy Edwards
Data di pubbl.: 2022
Casa Editrice: Fazi editore
Genere: romanzo breve
Traduttore: Francesca Frigerio
Pagine: 145
Prezzo: 17.00

L’Inghilterra dei secoli ‘800 e primo ‘900 è una terra che ha qualcosa di magico. Al pari dell’antica Arcadia tanto amata e citata dagli antichi scrittori e poeti (fino alla fine del 1600), la campagna inglese è sempre un ottimo scenario per l’ambientazione di storie dal sapore sfuggente, talvolta misterioso oppure romantico. Sonata d’Inverno, primo e unico romanzo composto da Dorothy Edwards, si inserisce nel filone della narrativa romantica inglese dell’ottocento che ha contribuito a rendere il paesaggio bucolico della brughiera del Regno Unito, uno dei luoghi della scrittura più celebri in assoluto.

La trama del libro si articola su sei personaggi e sulle loro vicissitudini, sul tempo che passa e sulla vita che scorre in modo più o meno consapevole.

La storia si apre con Arnold Nottle un giovane dalla costituzione fragile e di salute cagionevole che è il nuovo impiegato nell’ufficio del telegrafo. Arnold vive a casa della famiglia Clark mentre cerca di guadagnare sufficiente denaro per potersi permettere un proprio alloggio e va molto d’accordo con Alexandre (il più giovane membro della famiglia) e un po’ meno con la sorella di lui, Pauline che spesso si prende gioco di lui e di altri attirandosi le ire della madre.

Una mattina Pauline si reca all’ufficio postale per conto della madre e mentre sta chiaccherando con Arnold i due vedono passare nella strada Olivia Neran. Olivia e sua sorella vivono poco sopra la casa dei Clark e le due sorelle, cresciute da uno zio, ora sono sotto la tutela di Mrs Curle, una zia.

Il volto di Olivia rimane impresso nella mente di Arnold che non riesce a smettere di pensare a lei mentre Pauline squadra la vicina più per inviarne gli abiti che per senso di competizione.

Quel giorno, l’aria fredda che arriva da Nord fa sbattere tutte le finestre e i rami degli alberi tra di loro annunciando l’arrivo dell’Inverno e di nuove importanti sorprese.

Non conoscevo il libro di Dorothy Edwards e non sapevo nemmeno dell’esistenza di questa scrittrice fino a quando non mi è arrivata la proposta di lettura.

Ammetto di essere rimasto sopreso da questo libricino di quasi centocinquanta pagine in cui, in modo delicato e toccante sono state toccate molte tematiche.

Si parte dall’idea dell’Inverno. Per molti è spunto di tristezza o anticipo dell’oscurità che accompagna gli ultimi anni della vita, ma per Dorothy Edwards è solo un grande manto bianco che tutto ovatta e tutto intorpidisce a partire dai sensi.

Molto forti anche la solitudine e l’introspezione che ruota attorno a tutto il romanzo; i protagonisti sembrano sempre alla ricerca disperata di uno slancio, un qualcosa che muti nelle loro vite finendo però per accettare di buon grado l’immutabilità che scorre lentamente.

Nella lettura (molto malinconica) di questo romanzo si possono trovare gli echi delle grandi autrici inglesi della letteratura ottocento-primo novecentesca, prima tra tutte Virginia Wolf (che, ironia della sorte, finisce per condividere con la Edwards l’infausto destino). Molto presenti anche gli echi del decadentismo francese e dell’indagine psicologica e interiore tipica del realismo russo di fine Ottocento.

Una lettura particolare e curiosa che sento di consigliare se si è alla ricerca di qualcosa di nuovo e di insolto o se si è “cacciatori” di particolarità e di novità.

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Gabriele Scandolaro

Mi chiamo Gabriele e sono un lettore. Ho iniziato a leggere quando ero molto piccolo, complice una nonna molto speciale che invece delle classiche favole riempiva le mie giornate raccontandomi i capolavori teatrali di Shakespeare e di Manzoni. Erano talmente avvincenti le sue narrazioni che, appena mi è stato possibile, ho iniziato a leggere per conto mio. Ma terminato il mio primo libro ne ho iniziato subito un altro. Poi un altro. Da allora non riesco più a smettere di leggere. Quando non leggo o studio, lavoro come Educatore e suono il violino.

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