Salone del Libro 2016: Zerocalcare e la sua Kobane

zeroIn un’arena Bookstock gremita di curiosi e fan Michele Rech in arte Zerocalcare racconta la sua ultima fatica: “Kobane Calling“, nella splendida cornice del Salone del Libro di Torino.
Kobane Calling non è solo una graphic novel, è un diario di viaggio, il viaggio di un ragazzo romano legato fortemente alla sua terra, Rebibbia, che un giorno come gli altri decide “parto per Kobane”. Un volume di 272 pagine in cui è racchiuso tutto; tutta la passione e tutta la violenza della guerra, tutte le lotte e tutta la forza di chi resta per combattere per il suo futuro.

Una storia che si scopre essere già scritta, senza bisogno di sceneggiature preliminari, bisognava “solo” raccontare un viaggio, eppure questo si è rilevato essere il lavoro più difficile della sua carriera, una carriera nata per passione nei centri sociali, continuata sul web e lanciata nelle librerie dalla Bao Publishing.
Con Kobane Calling il giovane Michele è decisamente riuscito ad entrare nel cuore anche dei più scettici, anche se è importante sottolineare che il viaggio che ha intrapreso non è stato solo per fini lavorativi, anzi, è un viaggio personale che va al di là di tutto. Michele segue da anni le vicende della Siria ed ha sempre voluto fare per portare aiuto a curdi, ma in realtà da quel luogo devastato dalle numerose battaglie e dall’isis abbiamo solo da imparare. Sia per per quanto riguarda la figura delle donne, ai quali noi non abbiamo assolutamente da insegnare nulla, alla democrazia religiosa e culturale che si stanno impegnando a creare sotto le bombe.

Kobane Calling è diverso da tutto quello che avete visto pubblicato da Zerocalcare, è un libro collettivo così come il viaggio che ha intrapreso, che racchiude storie, sguardi ma anche tanta paura, c’è di mezzo una guerra e non si sa mai cosa si può raccomtare e cosa no. Nonostanre la distanza che divide queste due realtà l’uscita di questo vero e prorpio diario di viaggio è stata accolta con positività ed entusiasmo, è bello che qui sia arrivato in pochissimo tempo in vetta alle classifiche di vendita perchè sono temi di cui c’è bisogno, inoltre il fumetto è un linguaggio molto vicino anche ai giovani lettori che spesso non si avvicinano a questi temi.COVER-KOBANE-CALLING

«L’informazione è importante, conoscere cosa succede veramente e non solo quello che ci mostrano i media lo è ancora di più, con questo libro spero di dare ai miei lettori gli strumenti giusti per aprire gli occhi su una realtà che spesso ci dimentichiamo

Il linguaggio di Zerocalcare rimane coerente con tutti i suoi lavori passati, ironico e divertente, con la paura questa volta di andare a banalizzare temi forti, sopratutto nel momento in cui si acquisisce la consapevolezza che alcune delle persone rappresentate non ci sono più.
Il Rojava è una realtà che deve essere conosciuta, sopratutto in un’Italia poco informata ma sempre più vittima dei classici stereotipi e che pensa di risolvere i problemi solo aumentando la chiusura delle frontiere, e quindi anche della mentalità. Se un fumetto può farlo allora ben vengano autori come Michele che vivono in prima persona quello che scrivono e che ci portano testimonianze fondamentali per costruire una società giusta, ben lontana da quella che conosciamo.

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