Pagine da Chef – Le ricette del Maresciallo. Appunti di cucina vegana

Titolo: Le ricette del Maresciallo. Appunti di cucina vegana
Autore: Giuseppe Laino, Lorenza Farinazzo
Data di pubbl.: 2015
Casa Editrice: Pietro Macchione Editore
Genere: ricettario
Pagine: 88
Prezzo: 15

Di ottimi investigatori amanti di un’altrettanto ottima cucina, la letteratura gialla è sicuramente ben fornita. Dal mondo della cucina siciliana con tanto di arancini per il Montalbano di Camilleri a quel cultore di alta cucina che è il Nero Wolfe di Rex Stout, dalla cucina familiare della moglie a quella dei bistrot del commissario Maigret di Simenon fino alla passione del Pepe Carvalho di Montalbàn per la buona cucina. Solo per fare qualche esempio.

Un elenco che da oggi aggiunge un personaggio particolare: il maresciallo Uccellatore di Brughiera Seprio nato dalla penna di Giuseppe Laino, nato in provincia di Potenza, ma che in Lombardia, e più precisamente nel Varesotto, ha condotto gran parte della sua vita. Filosofo, scrittore e poeta, oltre a saggi è autore di “Dove son nato non lo so” e “Dentro casa e appena fuori”, due romanzi che del giallo e del noir fanno il proprio cuore pur andando a scandagliare in aspetti sociali del passato e del presente. E che, nelle intenzioni dell’autore, hanno rappresentato i primi due capitoli della trilogia “Passato, presente e futuro”. Romanzi nei quali il maresciallo Uccellatore rappresenta l’investigatore. Amante della buona cucina. Vegana.

Giuseppe Laino è mancato improvvisamente e repentinamente quasi un anno fa. Lasciando incompiuta, purtroppo, questa trilogia che si avviava a essere conclusa. Ma lasciando anche appunti, su blocchetti, quaderni, ma anche fogli volanti, che tra pensieri e riflessioni riportavano anche ricette. Inventate da lui o tratte dalla tradizione contadina. E che la moglie, Lorenza Farinazzo, ha trovato e deciso di raccogliere in un particolare ricettario vegano da lei curato in ricordo del marito. Ricette che in qualche caso hanno accompagnato le serate del maresciallo Uccellatore narrate nei romanzi di Laino. E che in altri sono state sperimentate in cene in famiglia e con amici. Suscitando sempre entusiasmo.

Ora sono lì, raccolte in un volume edito da Pietro Macchione Editore, dal titolo “Le ricette del Maresciallo. Appunti di cucina vegana”, dove ogni piatto è accompagnato da una riflessione, che richiama leggende, tradizioni, curiosità, riportate in prima persona. Che riprendono il modo di vivere e di nutrirsi che era di Giuseppe, ma che diventa un po’ anche quello del suo maresciallo. Che si sente “di darvi un consiglio: informatevi quanto potete su quel che mangiate! E non solo per questioni di salute, ma per imparare cosa c’è dietro ad un piatto o ad un ingrediente: qual è la sua storia, fin dove si spingono le sue radici, quando e perché è uscito dalla mente brillante di qualcuno per finire sulle tavole più ricche o su quelle più modeste. Scoprirete spesso aneddoti curiosi, personaggi incredibili, cose che a raccontarle nemmeno ci si crede”.

Ed ecco così che da un cesto di primizie “nascoste” in un quadro di Leandro da Ponte al Louvre cada un cespo di radicchio rosso che faccia venir voglia di cucinarlo. O scoprire che significato avesse la zucca essiccata attaccata al bastone dei pellegrini nel Medioevo. O leggere la leggenda del lago Trasimeno e il dolore della bella Agilla. E conoscere per chi ancora non l’aveva incontrato, l’olio evo, ottenuto dalla prima spremitura delle olive raccolte solo a effettiva maturazione, “senza che siano venute a contatto con il terreno, quindi raccolte a mano o con appositi scuotitoi e che non hanno subito alcun trattamento oltre al lavaggio ed alla separazione dalle foglie”.

Di queste ricette, quella che proponiamo è scelta per la curiosità del commento che l’accompagna: il maresciallo dà infatti un consiglio musicale. Quello di cucinarla ascoltando “Genova per noi” di Paolo Conte.

 

FARINATA ALLE ZUCCHINE (ricetta per 4-6 persone, pagina 21/22)

 

Ingredienti:

5 cucchiai di farina di ceci

1 bicchiere di acqua tiepida

1 pizzico abbondante di sale marino integrale

2 zucchine piccole

1 cucchiaio di olio evo per la pastella + 2 cucchiai per friggere.

 

Preparazione

Preparare una pastella con la farina di ceci, l’olio, l’acqua e il sale.

Lasciar riposare il preparato per circa un’ora in un luogo fresco.

Quindi tagliare le zucchine a pezzetti piccoli e soffriggerle nell’olio. Quando le zucchine saranno ben colorite, aggiungere la pastella e cuocere come una frittata.

 

Voto:

5 PADELLE

Voto5

 

 

 

Nota sull’autore:

Nato a Trecchina, in provincia di Potenza, nel 1952, Giuseppe Laino è mancato nel febbraio del 2014. Ha trascorso gran parte della sua vita in Lombardia, in provincia di Varese. Filosofo, scrittore, poeta, saggista, ha pubblicato nel 2009 per Edizioni Clandestine (Marina di Massa) “Luoghi e modi del comune. Per una critica della democrazia verso un futuro consapevole” e, nel 2011 e 2012 con Pietro Macchione Editore, i romanzi “Dove son nato non lo so” e “Dentro casa e appena fuori”, nei quali ha creato la figura del maresciallo Uccellatore. Nella quarta di copertina di “Le ricette del Maresciallo. Appunti di cucina vegana” c’è una sua bellissima frase che invita a fare il pane con i parenti, i vicini, nella condivisione. Perché “quando, insieme, farete il pane sarà una festa per tutti. Non produrrete solo pane ma anche relazioni forti e rapporti buoni con gli altri e con il mondo”.

 

Perché leggere questo libro:

perché è un modo diretto di conoscere da vicino la cucina vegana nei suoi aspetti più semplici e familiari, perché alle ricette si accompagna sempre un aneddoto, una leggenda, una storia, un consiglio. E perché è un atto d’amore. Di Giuseppe Laino per la condivisione del buono con i vicini. E di sua moglie, Lorenza Farinazzo, che ne ha curato la pubblicazione, per un uomo che si è davvero sempre adoperato per “trarre frutti dalla terra, dalle genti e da ogni cosa”.

 

Prendete racconti per bambini e ragazzi, unitevi romanzi gialli, shakerate ed ecco che salto fuori io: letteratura per ragazzi e thriller sono passioni che mi accompagnano da sempre, insieme comunque alla condivisione del decalogo di Daniel Pennac con i suoi dieci imprescrittibili diritti del lettore. Che prevedono anche quello di “leggere qualsiasi cosa”, pur avendo una spiccata passione per quanto enunciato in apertura di presentazione. Pensando in ogni caso che nelle pagine, non sempre, ma in molti, moltissimi casi, uno scrittore ci sta donando qualcosa di profondamente suo: non per forza un ricordo, ma anche solo un modo di esprimersi, un ritmo narrativo, e ogni volta una creazione. E dunque una forza che va almeno conosciuta. Se poi questa forza avvolge fin da piccoli e aiuta a diventare lettori, oppure dissemina le pagine di indizi che trascinano chi legge in un’inchiesta al cardiopalma… allora conoscerla mi piace ancora di più.

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