OLTRE LA PENNA di… Paolo Roversi

220px-Paolo_Roversi_in_Trento_2009_01Quest’anno sono nove. Nove edizioni di NebbiaGialla Suzzara Noir Festival ed è un po’ come avere un figlio che va in quarta elementare. Il tempo passa ma la passione resta intatta, perché altrimenti non si andrebbe da nessuna parte. Anzi, non avrei proprio cominciato se ne fossi sprovvisto. Quando ho avuto l’idea di creare un festival del giallo dal nulla, in una piccola cittadina della Bassa padana (Suzzara, mia città natale anche se da anni vivo e lavoro a Milano), be’ in molti sono stati scettici. Bisognava, però, tentare prima di dire che sarebbe stato un fallimento e io dovevo dimostrare che si poteva fare. Sin dal nome, così, si è cercato di valorizzare quello che avevamo: in primis, la nebbia che, specialmente in quel periodo dell’anno – cioè a cavallo del 3 febbraio quando cade il patrono della città, San Biagio – non manca mai. E in molte edizioni la nebbia l’abbiamo avuto, eccome. Pure la neve. Ricordo un anno in cui mezza Italia era bloccata per il gelo con treni e aerei fermi, e molti autori che non riuscivano ad arrivare. Ma c’era comunque tanto pubblico – che non manca mai ! Quella volta ascoltammo gli scrittori collegati telefonicamente. Abbiamo avuto la pioggia, abbiamo avute le gelate notturne, abbiamo avuto il terremoto che ha cambiato la fisionomia dei palazzi del centro. Ma, soprattutto, abbiamo avuto più di cento – anzi a farci i conti bene forse quasi duecento – scrittori che sono venuti a raccontarsi, che hanno indossato la sciarpa del festival (gialla per i primi due anni e poi grigia per essere più in sintonia con la nebbia), che hanno pranzato e cenato con noi dello staff e i lettori, sempre tutti insieme senza distinzioni, mangiando tortelli di zucca e cappelletti in brodo.

Con gli anni NebbiaGialla è diventato per me – e credo per molti scrittori, appassionati, lettori, amici – molto di più di un festival. È l’appuntamento annuale in cui non puoi mancare, quello da cui torni carico di libri da leggere per (quasi) tutto l’anno (e sono tutti con dedica!), quello che ti apre la mente a nuove riflessioni (abbiamo parlato del digitale quando ancora era agli albori, abbiamo visto il successo e il declino dei libri low cost, l’invasione degli autori nordici e il loro ridimensionamento). Il NebbiaGialla, poi, fa venire voglia di leggere che è la cosa più bella che si possa chiedere a un festival in un periodo terribile per le librerie e l’editoria come quello che viviamo. Così tanta voglia di leggere che, da quando abbiamo inaugurato anche il premio letterario per romanzi editi (quest’anno siamo alla sesta edizione) i cinquanta posti per far parte della giuria popolare si esauriscono sempre in pochissimo tempo. Infine NebbiaGialla è un laboratorio in continua evoluzione. Abbiamo avuto autori che sono venuti a presentare da noi e che, dopo una stagione o due,  abbiamo ritrovato con piacere e orgoglio in cima alle classifiche. E sono tutti diventati amici. Al festival ci si dà del tu con tutti, ci si scambiano pareri, ci si consigliano letture e nascono progetti: di libri, di collane, di antologie. Molti di questi sono andati in porto, tanti si sono persi dietro a qualche bicchiere di lambrusco freddo e schiumoso.

La sfida, nove anni fa, era difficile ma adesso lo posso dire, l’abbiamo vinta. Molti altri festival, nel frattempo, sono nati e purtroppo morti nel giro di poco perché è dura cercare sempre d’innovarsi rimanendo fedeli a se stessi. Noi quest’anno abbiamo giocato la carta dell’internazionalità. I tempi erano maturi e anche i nomi che potevamo presentare al nostro pubblico esigente erano di tutto rispetto. Ne cito due, da bestseller internazionale: gli svedesi (marito e moglie) che scrivono con lo pseudonimo di Lars Kepler e il tedesco Wulf Dorn.

Quando mi venne l’idea del festival avevo appena pubblicato il mio primo libro e ora il 12 febbraio appena dopo questa edizione (30 gennaio -1 febbraio 2015) uscirà il mio nono romanzo Solo il tempo di morire (Marsilio). Sembra, insomma, che le due cose vadano a  braccetto, così come la passione per il giallo e il noir. Per questo che siate scrittori, lettori o semplici curiosi, vi consiglio di non mancare. Non ve ne pentirete.

 

 

 

Paolo Roversi è uno scrittore, giornalista e sceneggiatore italiano. Nella sua carriera di scrittore ha scritto racconti, sia per adulti che per ragazzi, saggi, alcuni dei quali su Charles Bukowski, di cui è uno studioso, ma anche romanzi, tra i quali si ricorda la fortunata serie con protagonista il giornalista hacker Enrico Radeschi. È fondatore e direttore della rassegna dedicata al giallo e al noir NebbiaGialla Suzzara Noir Festival che si svolge dal 2007 ogni primo week-end di febbraio a Suzzara (Il programma completo del festival: http://hotmag.me/nebbiagialla/2015/01/13/nebbiagialla-2015-ecco-il-programma-del-festival/).

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