Internet Apocalypse – Wayne Gladstone

Titolo: Internet Apocalypse
Autore: Wayne Gladstone
Data di pubbl.: 2014
Casa Editrice: Multiplayer edizioni
Genere: Romanzo
Traduttore: Veronica La Peccerella
Pagine: 199
Prezzo: 14,90

“Quando ci fu il grande crash non andò affatto come temevamo. Non ci fu panico. Niente lacrime. Solo gente che batteva i pugni sul tavolo e imprecava. Internet non funzionava più, e cliccare su Aggiorna non serviva a niente anche “ Ctrl, alt, canc” era inutile. Nessuno aveva Internet da nessuna parte. E non sapevamo perché. L’elettricità, l’acqua corrente e persino la televisione non avevano subito danni…” (p. 11)

Cosa accadrebbe oggi se ci svegliassimo senza Internet? Nessuna mail, nessuna news sullo smart-phone, nessuna app, nessun selfie da postare su Facebook e condividere con gli amici per qualche secondo di popolarità, nessun Tweet. Come le aziende lavorerebbero senza email? Come le banche farebbero transazioni on-line senza la rete? Provate per un momento ad immaginare tutto questo… sarebbe il caos e tutto si paralizzerebbe in un istante.

Wayne Gladstone, giornalista americano, ha scritto Internet Apocalypse proprio per rispondere a tutte queste domande.

Il romanzo è ambientato a New York, dove un normale cittadino di nome Gladstone scrive un diario giorno per giorno dal momento in cui Internet è scomparso. Il protagonista ci mostra come le persone siano improvvisamente disorientate anche nel fare le cose più semplici, come uscire, mangiare, conoscere nuovi amici. Il pensiero è sempre lì: dov`è Internet? Chi l’ha rubato? Chi potrà restituirlo? In giro per strada si formano gruppi di persone, chiamate zombie, che vagano per la città in cerca di un segnale che permetta loro di riconnettersi. Gladstone, supportato dall’amico californiano Tobey e dalla bellissima ragazza Oz, inizia un viaggio attraverso New York alla ricerca della rete perduta, perché si vocifera che da qualche parte il segnale ci sia, magari su qualche tetto di un grattacielo o in qualche locale nascosto. Nel frattempo però la vita va avanti. Le prime a reagire sono le banche d’affari che cercano nuovi (pardon vecchi) modi per tornare a lavorare, usando macchine da scrivere, fax e fotocopiatrici.

Il romanzo è scritto in modo ironico e pungente. È chiaramente una provocazione alla società odierna che senza Internet non saprebbe neanche più respirare a momenti. I temi di cui si parla spaziano dalla ricerca di popolarità sul web, alla droga, al sesso on-line, ai pericoli che tutto questo ne comporta. Nel racconto ci si focalizza soprattutto sul fatto che la rete distoglie l’attenzione delle persone dai dettagli, dalle cose “belle” della vita. Se prima ci si guardava in giro per capire se in un locale c’era il cartello “Free-Internet”, ora l’attenzione viene spostata su colore delle pareti di quel locale, sui quadri, sulle persone che ci sono dentro, ecc.

“Un buon libro è la preziosa linfa vitale di uno spirito maestro, custodita e preservata con il fine di una vita oltre la vita” (p. 139) “John Milton, Iscrizione della New York Public Library”

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