
Autore: Calvetti Paola
Data di pubbl.: 2012
Casa Editrice: Mondadori
Genere: Romanzo
Pagine: 181
Prezzo: 17
INTERVISTA ALL'AUTORE
Nevica, fa freddo e il cappellino a cloche per proteggere la chioma l’ha dimenticato a casa: non sembra che la giornata di Olivia sia incominciata nel migliore dei modi. Se ci aggiungiamo che la perfida Direttrice delle Risorse Umane decide di licenziarla, non ci stupiamo che la ragazza in lacrime si rifugi in un bar tabacchi in compagnia del suo scatolone per smaltire la delusione.
Al riparo dalle intemperie, coccolata dalle premure del cameriere, Olivia scorre il suo curriculum vitae e con esso i momenti della vita che l’hanno segnata: il rapporto coi genitori e con il loro divorzio, l’amicizia con Sarah, il primo amore, gli studi e soprattutto l’amata nonna e i suoi preziosi consigli. E’ ad essa, che ancora veglia sulla ragazza, che si devono le passioni di Olivia: la polaroid, le lingue, l’amore per la natura, la stravagante collezione di personaggi storici che hanno fatto brillanti scoperte.
Le ore scorrono e buffi personaggi si avvicendano nel bar, e ad essi si collegano i ricordi si Olivia, le sue passioni e i suoi sogni: perché il lavoro, benché perduto, non è tutto nella vita e di questo la ragazza si convince sempre di più.
Nello stesso giorno, e nelle stesse ore, anche per Diego è il momento di cambiare pagina, di dire addio al dolore che si porta dentro fin dall’infanzia: forse un nuovo inizio lo attende. Lui e OIivia si sono sfiorati per tutta la vita, senza accorgersi l’uno dell’altra, ma gravitando inesorabilmente nella stessa orbita: piccole coincidenze che i due, compresi nella loro solitudine, non hanno nemmeno notato.
Ma il destino, questa volta, è ben deciso a farli conoscere: la serendipità, la sensazione che si prova quando si scopre una cosa non cercata e imprevista mentre se ne sta cercando un’altra, è pronta a colpire ancora, a portare un dono “inaspettato, come tutti i doni degni di questo nome”.
Un lento maturare degli eventi, piccoli frammenti all’inizio sparsi e poi uniti nel formare un mosaico di senso compiuto: questo colpisce e affascina di Olivia. Ma sorprendete, dolce e simpatico è anche il personaggio femminile, che si definisce “una ragazza del mio tempo ma ancorata alla tradizione”: stravagante senza essere un’eccentrica, sognatrice e spontanea, è facile affezionarsi a lei e desiderare di aver conosciuto una nonna tanto speciale. Olivia è un personaggio magico, ricco di verve, che ci colpisce fin dalle prime pagine con i suoi “piedi congelati e i capelli arricciati a cespo di lattuga”.
Lo stile fresco e spontaneo del romanzo si fa colloquiale quando la protagonista è Olivia, e il racconto è in prima persona, più riflessivo nelle parti che riguardano Diego, per le quali l’autrice sceglie la terza persona, un narratore esterno velato di malinconia: in entrambi i casi, tuttavia, non manca l’introspezione che ci permette di conoscere i pensieri dei due ragazzi e di notarne le affinità.
Con questo romanzo, l’autrice ci regala un tocco di magia: la percezione che, anche in una vita che appare ordinaria, una forza misteriosa ci guidi verso un destino luminoso. Quello che emerge è un messaggio positivo, utile più che mai in un momento di crisi come questo, in cui abbiamo bisogno di speranze per il futuro: non arrendersi di fronte alle difficoltà, imparare a guardare avanti con coraggio e a trarre lezioni importanti da quello che ci capita, fermandosi ogni tanto a stilare la nostra lista di sogni possibili, la felicità delle piccole cose.