ROMANZI
Sheila McGann vive ormai da anni lontano dalla sua famiglia – di origine irlandese, molto cattolica, troppo esigente e complicata – quando decide di far ritorno a Boston per scoprire la verità sullo scandalo che ha coinvolto il fratello maggiore Art, beneamato parroco di una chiesa di periferia. L’accusa è gravissima, si tratta di pedofilia, e Art si trova a doverne rispondere insieme ad altri parroci. La situazione alla quale Sheila deve far fronte è però più complicata del previsto: ritrova infatti la madre bigotta chiusa nella propria rabbia, il fratello minore Mike già convinto della colpevolezza di Art, mentre questi, sfuggente e chiuso in se stesso, si sottrae alle domande della sorella e rifiuta di difendersi. Lo scandalo – che si ispira a una vicenda realmente accaduta a Boston nel 2002 – fa emergere segreti familiari a lungo nascosti, ma porterà Sheila a vedere i vari membri della sua famiglia per quello che sono stati e che sono, a perdonare i loro comportamenti e ad accettare i troppi silenzi del passato. Jennifer Haigh ritorna con un romanzo tanto avvincente quanto profondo, un dramma sulla fede, il dubbio e la redenzione. “I sospiri degli angeli” di Jennifer Haigh. Dal 19 gennaio in libreria. Marco Tropea editore.
Colombo, Sri Lanka, anni Cinquanta. È una notte piovosa. Michael ha undici anni ed è chiuso in un silenzio imbronciato mentre trascina i piedi nelle pozzanghere sulla banchina del porto. Ma non può trattenere un sussulto di emozione quando solleva lo sguardo verso l’alto e vede la Oronsay, la grande nave di linea su cui sta per imbarcarsi. Una nave gigantesca, su cui il ragazzino deve salire per andare in Inghilterra, dove lo aspetta sua madre. Nei grandi saloni tutto è luccicante e sfarzoso, i pomoli delle porte, i distintivi del capitano, i vestiti eleganti delle donne durante le feste. Ma il ventre della nave nasconde un segreto. Un uomo, in catene. Ogni notte, nelle ore prima dell’alba, quando la nave deve ancora svegliarsi e nessuno è sul ponte, l’uomo viene portato dai suoi due carcerieri a prendere aria. Michael lo scopre durante le sue scorribande per la nave, e il prigioniero diventa la sua ossessione. Chi è? Cosa ha fatto? E perché viene portato proprio in Inghilterra, invece di essere processato nel suo paese? Gli interrogativi del bambino si rincorrono senza sosta durante le interminabili giornate che sembrano non scorrere mai, mentre la nave attraversa tre continenti. Fino alla notte che cambierà per sempre la sua vita, quando uno sparo squarcerà il cielo stellato e il velo di mistero che avvolge il prigioniero… “L’ora prima dell’alba” di Micheal Ondaatje. Dal 19 gennaio in libreria. Garzanti editore.
Samantha ha quindici anni e vive in Tanzania da quando ne ha 3. I suoi genitori, immigrati inglesi, gestiscono un lodge esclusivo e sono troppo presi dalle loro faccende per darle attenzione. La madre è alcolizzata e il padre si perde fra una tresca clandestina e l’altra con donne locali.
La giovane viene presto trascinata in una spirale fatta di alcol, droga e amori sba- gliati. Le vicende quotidiane di una vita ribel- le, minuziosamente raccontate in prima persona dalla stessa protagonista, sono l’occasione per gettare uno sguardo im- pietosamente reale sulla vita degli av- venturieri europei che vivono in Africa, senza integrarsi mai con la popolazione locale.
“Esilo” di Jakob Ejersbo. Dal 19 gennaio in libreria. Il Saggiatore edizioni.
Dov’è stato pubblicato il primo Corano in arabo? Il primo Talmud? Il primo libro in armeno, in greco o in cirillico bosniaco? Dove sono stati venduti il primo tascabile e i primi bestseller? La risposta è sempre e soltanto una: a Venezia. Nella grande metropoli europea – perché all’epoca solo Parigi, Venezia e Napoli superavano i 150 mila abitanti – hanno visto la luce anche il primo libro di musica stampato con caratteri mobili, il primo trattato di architettura illustrato, il primo libro di giochi con ipertesto a icone, il primo libro pornografico, i primi trattati di cucina, medicina, arte militare, cosmetica e i trattati geografici che hanno permesso al mondo di conoscere le scoperte di spagnoli e portoghesi al di là dell’Atlantico.
Venezia era una multinazionale del libro, con le più grandi tipografie del mondo, in grado di stampare in qualsiasi lingua la metà dei libri pubblicati nell’intera Europa. Committenti stranieri ordinavano volumi in inglese, tedesco, céco, serbo. Appena pubblicati, venivano diffusi in tutto il mondo.
“L’alba dei libri” di Alessandro Marzo Magno. Dal 19 gennaio in libreria. Garzanti.
SAGGI
Quello che i parigini chiamavano Vél d’Hiv, il Velodromo d’Inverno, era un edificio dedicato allo sport, capace di contenere 17.000 spettatori. Un tempio consacrato allo svago nel cuore della città. Quanto di più stridente con l’uso ignobile cui fu piegato quando vi furono ammassati migliaia di inermi cittadini ebrei destinati alla deportazione: il rastrellamento del 16 e 17 luglio 1942, infatti, è uno degli episodi più vergognosi e tragici della Seconda guerra mondiale. Per ordine del governo di Vichy, 3.031 uomini, 5.802 donne e – fatto mai accaduto prima – 4.051 bambini vengono strappati dalle loro case e rinchiusi nello stadio. In condizioni disumane, fra i disagi, la disperazione, qualcuno riesce a scribacchiare una lettera che, grazie alla buona volontà di qualche carceriere, arriva a destinazione. Sono messaggi essenziali attraverso i quali conosciamo la quotidianità della prigionia. Alcuni traboccano di speranza: sono quelli di chi, ignaro della propria sorte, osa pensare al futuro; molti altri, invece, vanno dalla preoccupazione alla consapevolezza di un non ritorno. E alcuni, i più toccanti, sono quelli che danno voce allo strazio per i più piccoli: la madre che affida il figlio a degli sconosciuti, il fratello maggiore che si angoscia per il pianto del fratellino, la ragazzina che chiede perdono ai suoi cari per chissà quali mancanze. “Abbiate pietà di mio figlio” raccoglie queste sconvolgenti lettere, riunite qui per la prima volta. Prefazione di Tatiana de Rosnay.
“Abbiate pietà di mio figlio” di Karen Taieb. Dal 17 gennaio in libreria. Sperling & Kupfer.
GIALLE E THRILLER
«Simoni… sa creare atmosfere realistiche e personaggi che si fanno amare.» Fabrizio Ravelli, la Repubblica
Tavernole sul Mella – Val di Ledro – Brescia: i vertici di un macabro triangolo all’interno del quale si consuma una catena di omicidi sconcertanti, il cui solo comun denominatore pare essere l’abito talare indossato dalle vittime. Un’indagine scomoda per Petri e Miceli, che per trovare la verità dovranno scavare nelle peggiori bassezze dell’animo umano.
“Pesca con la mosca”, nuovo giallo di Gianni Simoni. Dal 19 gennaio in libreria. Edizioni TEA.
L’hanno trovata in stato di shock. Non ricorda nulla, neppure il suo nome. Sa solo di essere entrata in quella stanza. Di aver toccato i terribili colori che uscivano dalle pareti. Di aver visto il suono della morte. Poi è svenuta. All’inizio, la polizia è convinta che lei stia delirando, poi però si rende conto che la ragazza sta fornendo loro informazioni molto importanti, preziosi tasselli grazie ai quali alcuni agenti ricostruiscono l’agghiacciante scena di un crimine. Avvenuto diversi mesi prima. Com’è possibile allora che la giovane ne sia appena stata testimone? Per cercare di far luce sul mistero, la sconosciuta viene affidata alle cure dello psichiatra forense Nathan Fox, il quale capisce subito di trovarsi di fronte a un fenomeno davvero sconvolgente: oltre a soffrire di una forma particolarmente acuta di sinestesia – una rarissima alterazione sensoriale –, la ragazza è anche in grado di rivivere i ricordi altrui. Le basta infatti guardare negli occhi una persona, o sfiorarle una mano, per avere libero accesso ai suoi più intimi segreti. Un dono che diventa una maledizione allorché qualcuno scopre che è proprio lei la chiave per fermare la catena di omicidi che sta sconvolgendo l’intera città. Qualcuno che ora è disposto a tutto pur di farla tacere per sempre. Qualcuno che costringerà Nathan Fox non solo ad affrontare i demoni che tormentano la sconosciuta, ma anche a fare i conti con un passato che lui stesso ha cercato disperatamente di dimenticare… “La memoria del peccato” di Michel Cordy. Dal 19 gennaio in libreria. Nord editrice.
1947, per le strade dell’India imperversa la guerra civile, le città e le campagne sono travolte da bande violente che uccidono senza pietà e gli scontri religiosi si fanno sempre più accesi.
Bilal, un ragazzo di tredici anni, orfano di madre, è determinato a nascondere alpadre in fin di vita quello che sta accadendo nel loro Paese. Il suo Bapuji – così lo chiama Bilal – è un uomo coltissimo, con una grande passione per i libri e un’immensa libreria, meta di pellegrinaggio da parte di tutti gli abitanti della città, che adorano il saggio per il suo altruismo e il suo senso civico. Bilal sa che la notizia della divisione tra India e Pakistan potrebbe spezzare il cuore dell’anziano padre e l’unica cosa che desidera è lasciarlo morire in pace. Allora, aiutato dai suoi più cari amici e da Mr Singh, lo stampatoredella città, Bilal decide di tenere il padre all’oscuro di tutto: realizza improbabili ma credibili quotidiani per nascondergli le devastazioni e i disordini della guerra civile, controlla eimpedisce, all’occorrenza, le visite dei vicini, sperando che la verità non venga mai a galla. Grazie a rocambolesche trovate e meravigliose bugie, Bilal riuscirà nel suo intento, ma dopo sessant’anni, il ritrovamento di una lettera gli svelerà un segreto ancora più grande del suo…
“La biblioteca dei mille libri” di Irfan Master. Dal 19 gennaio in libreria. Newton Compton editore.
VARI
«Le donne costituiscono la metà migliore dell’umanità». Così si esprimeva il Mahatma Gandhi e, a ben vedere, come si può dargli torto? Le donne possiedono un mix di impegno, competenza, capacità, resistenza, indipendenza, che le rende “superiori”. Le donne arrivano con l’intuito dove gli uomini approdano – se ce la fanno – con il ragionamento. Vivono contemporaneamente il razionale e l’irrazionale, senza la linea di demarcazione che gli uomini hanno bisogno di tracciare; le donne non cercano appigli, situffano in cerca della soluzione, senza il timore di navigare in acque straniere. Hanno un cervello più sofisticato, capace di prendere decisionicomplesse in tempi brevi, di uscire dagli schemi per trovare soluzioni fantasiose ma sempre efficaci. E allora perché le donne non sono al potere? Perché continuano a occupare posizioni marginali nella società? L’affermarsi delle donne in ruoli di potere è impedito da una lunga serie di discriminazioni e diritti violati, ma non solo. A volte sono le donne stesse a rinunciare, a fermarsi nell’ombra, quasi fossero oppresse da un atavico complesso d’inferiorità. Questo libro viaggia nei diversi (e spesso contraddittori) aspetti del femminile, evidenziando una serie di ragioni che impediscono alle donne di raggiungere certi traguardi e riportando, al tempo stesso, esempi di donne che ce l’hanno fatta. È un libro su tutto e sul contrario di tutto. Ma non è questo che sono le donne in fondo, e per fortuna?
“101 motivi per cui le donne sono più intelligenti degli uomini ma non sono ancora al potere” di Federica Morrone. Dal 19 gennaio in libreria. Newton Compton.
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