Novità in uscita dal 26 gennaio all’1 febbraio

ROMANZI

1908. Il terremoto rade al suolo Reggio Calabria e per Caterina, cresciuta in un convento, tutto cambia per sempre. Ospitata da un’anziana prostituta a Napoli, comincia il suo percorso negli inferi della città. Farà il mestiere in uno squallido bordello, avrà molti amanti e sarà chiamata Mimì. Ma lei sa che la vita le ha promesso altro, che non deve abbandonare i propri desideri. E così, lottando contro un destino che pareva segnato, grazie alla sua determinazione, convince la padrona della casa d’appuntamenti più elegante della città a prenderla con sé. È lì che incontrerà l’enigmatica Mariasole, la donna capace di mutare ancora una volta il suo futuro. Con una scrittura sinuosa e tagliente, Sara Loffredi ha dato vita a una storia impetuosa di desideri e corpi, raccontandoci come è possibile spingere i propri confini più in là, per sopravvivere a se stessi.

“La felicità sta in un altro posto” di Sara Loffredi. Rizzoli editore.

Helen Hessel, la Catherine del celebre film di Truffaut Jules et Jim, ha vissuto all’insegna dell’audacia e della forza delle sue convinzioni. Due volte sposata e due volte divorziata con lo scrittore tedesco Franz Hessel (Jules nel film), ma contemporaneamente innamorata alla follia di Henri-Pierre Roché (Jim del film, colui che scriverà il romanzo omonimo da cui fu tratto il film). I 96 anni della sua vita non si possono però riassumere solo nei suoi amori tumultuosi: pittrice e giornalista nella Germania hitleriana, ha partecipato alla Resistenza aiutando il figlio Stephan. E’ stata vicina alle avanguardie artistiche frequentando a Marcel Duchamp, Man Ray, Picabia, Walter Benjamin, Thomas Mann e Aldous Huxley.

“Helen Hessel, la donna che amò Jules e Jim” di Marie-Françoise Peteuil. Baldini&Castoldi editore.

Jerne Voltampère, l’ultima discendente di una stirpe di vampiri, vive a Budapest con la nonna ultracentenaria, donna maliarda e sensuale di giorno e spietata cacciatrice notturna, che tenta invano di spingere la nipote verso la tradizione di famiglia. Jerne infatti persegue testardamente il suo sogno: fare la scrittrice di favole per bambini. Tra riflessioni sull’opera di Hans Christian Andersen e un odio verso Winnie Pooh, le giornate trascorrono prima nel lavoro come correttrice di bozze in una casa editrice d’infanzia, poi come lavapiatti in un ristorante vegetariano, fra la relazione con un vampiro dalla personalità disfunzionale e l’apparizione di un angelo sino alla sua morte, cui seguirà la rinascita come vampira. Una sarabanda di personaggi e storie raccontata da una voce colta, ironica e grottesca, che tratta con disincantata leggerezza e sano cinismo temi attuali come l’appartenenza a generi e nazionalità, il rapporto tra uomo e donna e il disagio dei giovani verso il mondo del lavoro.

“La vampira snob” di Noémi Szécsi. Baldini&Castoldi editore.

La dottoressa Jill Farrow, pediatra, dopo la morte del primo marito e dopo un disastroso divorzio da un secondo che si è rivelato disonesto e bugiardo, ha rimesso in ordine la propria vita e quella della figlia, Megan, studentessa tredicenne e nuotatrice provetta. Jill sta preparandosi al matrimonio con Sam, quello che sembra essere l’uomo giusto, ma la sua nuova serenità è turbata dall’improvvisa apparizione della ex figliastra Abby, figlia del marito da cui ha divorziato, con la quale ha dovuto forzatamente interrompere i rapporti. Abby, sconvolta, si presenta una sera per annunciarle la morte improvvisa del padre. Lisa Scottoline indaga in questo romanzo i nuovi tipi di legami che si creano tra le persone, dopo l’implosione della famiglia tradizionale.

“Torna a casa” di Lisa Scottoline. Fazi editore.

Su quella collina non c’era nulla, solo una vigna non curata e un casolare abbandonato. Su quel pezzo di terra incolta Riccardo Mannoni ha costruito un mondo di salvezza e speranza. Rispettando le sue regole in Collina scoprirai la libertà del vivere in comune, una libertà diversa da quegli eccessi che diventano prigione. È questo che Riccardo promette a chiunque varchi quel cancello, la Collina può strapparti all’eroina e restituirti alla vita. Di quel regno Ivan è il figlio prediletto. Ha saputo guadagnarsi la fiducia di Riccardo, diventando il suo autista, la persona a cui affidare i compiti più delicati. In Collina Ivan ha conosciuto Barbara, inquieta e ribelle. Si sono innamorati e si sono sposati, dopo aver ottenuto il permesso di Riccardo. Perché è lui a decidere chi puoi amare e chi devi odiare. Valentina è nata e cresciuta in comunità, un giardino incantato immerso nel verde dove tutti hanno da dormire e da mangiare. Tutti lavorano e sono uguali, il denaro non esiste. Ma non tutti sanno, e molti fanno finta di non sapere, che da quel paradiso è impossibile scappare. Ci sono “gli angeli” per questo, chi ci prova viene ripreso e riportato indietro con qualunque mezzo, sempre. E la salvezza passa talvolta per l’umiliazione, le botte, le catene e le celle d’isolamento. Una cura che ha il sapore di una condanna. La Collinaè un romanzo epico, la storia di una famiglia che si unisce a quella di tanti uomini e donne che hanno abitato quel mondo sperando di tornare alla luce. È il racconto incalzante e appassionato di una voce candida che cuce insieme i fili di tanti destini, i salvati e i sommersi che in nome della guerra alla droga hanno finito spesso per sacrificare se stessi.

“La collina” di Andrea Delogu e Andrea Cedrola. Fandango editore.

Un piccolo villaggio sprofondato nell’atmosfera rarefatta del Sudamerica di fine Ottocento. Una famiglia unita, dove ognuno ha i propri compiti e un ruolo preciso. E un evento inaspettato, che aprirà finalmente la strada a un futuro di cambiamenti. Attorno alla misteriosa comparsa della balena, una minuscola isola, uno scoglio di tutti e di nessuno, si intrecciano i destini di León, Anita, dei loro figli e di un’intera società che conduce una vita dura, vittima delle angherie dei proprietari terrieri e del governo. L’isola diviene per loro simbolo di libertà, e si trasforma, grazie alle fantasiose iniziative della piccola Himelda, in una miracolosa ancora di salvezza.

“Il canto della Balena” di Corrado Sobrero. Tea editore.

Londra. Massimo, quarantenne romano, è un genio della matematica che lavora per una importante banca d’affari. Il suo capo, un glaciale trader americano di cinquant’anni, è stato richiamato alla casa madre di New York e ha lasciato a Massimo un incarico con emolumenti da cinquanta milioni di dollari all’anno e un potere indescrivibile. È una consacrazione, uno di quei momenti in cui tutto sembra girare per il verso giusto e si ha l’impressione che si possa soltanto salire. Ma la caduta è iniziata da tempo perché Massimo è divorato da un tarlo. Qualcosa non va non solo nel lavoro, ma anche nella vita privata: sua moglie Michela non è più la studentessa di letteratura francese che ha conosciuto quindici anni prima e ha ceduto alle convenzioni di una vita da ricchi; sua figlia India è un’adolescente snob che si rifiuta di comunicare con lui, ma è ben felice di spendere i soldi di papà. L’unico dialogo possibile è quello con l’altro figlio, Roberto, un bambino di dieci anni affetto da una particolare fobia che rivelerà a entrambi una crudele verità sul loro mondo.

“I diavoli” di Giudo Maria Brera. Rizzoli editore.

Lakhdar è un giovane marocchino di vent’anni, è stato ripudiato dalla famiglia e cacciato di casa. Ha imparato un po’ di spagnolo a scuola e il francese sui gialli della Série Noire che gli passa un libraio. È ossessionato dal sesso, legge i poeti arabi con una turista spagnola, fa l’amanuense digitale copiando le memorie di Casanova e i nomi dei caduti francesi della Prima guerra mondiale, resiste ai tentativi di uno sceicco fondamentalista che vorrebbe reclutarlo per la sua personale jihad, e quando finalmente riesce a fuggire a Barcellona si trova catapultato tra la vita da clandestino e le rivolte degli indignados. Nella sua avventura tra un Mediterraneo in fiamme e un’Europa in crisi, Énard racconta le speranze e i fallimenti di una generazione che vuole prendere finalmente in mano la propria storia.

“Via dei ladri” di Mathias Énard. Rizzoli editore.

Douglas Kelley era il giovane e brillante psichiatra americano che nel 1945 vegliò sulla salute mentale dei gerarchi nazisti, seguendoli fino alle prime fasi del processo di Norimberga. Poté studiarli da vicino, li sottopose a un’imponente mole di test e raccolse interi quaderni di appunti rimasti finora inediti. Poi, nel 1958, a 46 anni, Kelley si suicidò davanti alla moglie e ai figli, ingerendo una fiala di cianuro: come Hermann Göring prima dell’impiccagione. E proprio Göring – pachidermico, fatuo, narcisista, magnetico – è il coprotagonista di questo libro, in cui Jack El-Hai racconta la vita quotidiana dei prigionieri, la falsa amnesia di Hess, le farneticazioni mistiche di Rosenberg, i “capricci” di Göring. Il risultato è la storia di un incontro “fatale”, un corpo a corpo psicologico tra due personaggi ambigui e complessi, e paradossalmente affini.

“Il nazista e lo psichiatra” di Jack El-Hai. Rizzoli editore.

Un libro divertente ed emozionante, che vuole esortare i genitori a vivere all’aria aperta e praticare attività con i propri figli: escursioni, arrampicata, campeggio libero, rafting e lunghissime e rigeneranti camminate. In palio c’è la bellezza della natura, vi pare poco? A volte l’eccesso di protezione è un deterrente per questa filosofia di vita. Mai, la vita all’aria aperta è per i bambini e i ragazzi una necessità e una fonte per sviluppare la personalità e la fantasia. Niente più orologio ma, al suo posto, i ritmi delle stagioni: si mangerà quindi quando si sentirà la fame, si andrà a dormire quando si sarà stanchi e, alla sera, davanti al fuoco, tutti racconteranno le loro storie. è attraverso queste piccole cose che, racconta l’autore, si arriva a capire ciò che davvero è importante. Migliorare il proprio carattere. Essere aperti a nuove persone, attività, idee. La meta non conta, conta piuttosto la strada che percorriamo insieme. Non si tratta solo di noi! Un libro da leggere insieme ai propri figli e poi da lasciare a casa perché nello zaino… pesa!

“Lasciateli giocare con gli orsi” di Peter Brown Hoffmeister. Fabbri editore.

Notte sulla tangenziale di Napoli. Un camion esce all’improvviso dalla sua corsia, schiaccia un’auto contro il guardrail e si allontana. Un morto: Andrea Rispoli, scrittore. Colpo di sonno del camionista? Il commissario Alberto Malinconico (lo abbiamo già incontrato ragazzo nel romanzo Il passato davanti a noi, 2006), fresco di trasferimento alla Mobile, ne dubita: troppo strana la dinamica dell’incidente. Ma perché uccidere uno scrittore? Nei giorni seguenti, il rebus di quella morte si arricchisce di nuovi elementi: una vedova pericolosamente bella, un libro mai pubblicato, un misterioso informatore, un boss evaso… Percorrendo le strade di Scampia, tra malavitosi ripuliti, bellissimi transessuali ed elusivi colleghi dell’antidroga, Malinconico indaga e scopre che Rispoli si era messo sulle tracce di una storia troppo vera. Tanto che la sua indagine viene bruscamente interrotta dalle alte sfere, con una trasferta messicana alquanto sospetta. In questo romanzo dalle atmosfere noir, un Alberto Malinconico con qualche anno in più e molto più disilluso affronta la sua prima avventura da commissario, tra il mondo della camorra e quello dei Servizi segreti, che lo porterà fino a Città del Messico. Sullo sfondo, la storia della fatica di un amore, quello con Lidia, e della conquista di una nuova maturità, in una Napoli dai colori accesi, quasi una co-protagonista indolente e mortale, incapace di giustizia e intrisa di bellezza.

“Prima della battaglia” di Bruno Arpaia. Guanda editore.

Nel bar “Punto Gilda” di Scovazze sono ormai due anni che non mette piede uno “straniero” quando entra Salvatore Maria Tempesta, meridionale disperso nel Nordest. Inizia così Piccola Osteria Senza Parole, un’esilarante commedia ricca di personaggi strambi, brontoloni, ma dal cuore d’oro. Apparentemente freddi e taciturni, gli habitué del “Punto Gilda” si riveleranno presto molto più che accaniti bestemmiatori: in questo mondo dove il bar è il centro della vita, con le sue slot machines soprannominate La Sopravvissuta, La Troia o La Magnaschei, con la tv sempre accesa sui mondiali di calcio (USA ‘94), con i giocatori di briscola e con le tette superbe della Gilda, Tempesta troverà dei veri amici e forse qualcosa di ancora più prezioso che sta cercando da molto, molto tempo… Una magnifica storia d’amore e d’amicizia il cui mistero verrà svelato solo nel finale.

“Piccola osteria senza parole” di Massimo Cuomo. Edizioni E/O.

Sopravvissuti alla carneficina della Grande Guerra, nel 1918 Albert e Edouard si ritrovano emarginati dalla società. Albert, un umile e insicuro impiegato che ha perso tutto, proprio alla fine del conflitto viene salvato sul campo di battaglia da Edouard, un ragazzo ricco, sfacciato ed eccentrico, dalle notevoli doti artistiche. Dopo il congedo, condannati a una vita grama da esclusi, decidono di prendersi la loro rivincita inventandosi una colossale truffa ai danni del loro paese ed ergendo il sacrilegio allo status di opera d’arte. “Ci rivediamo lassù” è il romanzo appassionante e rocambolesco che racconta gli affanni del primo dopoguerra, le illusioni dell’armistizio, l’ipocrisia dello Stato che glorifica i suoi morti ma si dimentica dei vivi, l’abominio innalzato a virtù. In un’atmosfera crepuscolare e visionaria, Pierre Lemaitre orchestra la grande tragedia di una generazione perduta.

“Ci rivediamo lassù” di Pierre Lemaitre. Mondadori editore.

Più pop di Andy Warhol, più eccentrico di Salvador Dali, più geniale di Marcel Duchamp, Max Fontana, “il più grande artista del mondo” secondo alcuni critici, arriva al successo per caso, a quarant’anni, con un gesto casuale, proprio il giorno in cui aveva deciso di togliersi la vita sentendosi un fallito. Da quel momento si trasforma: capelli verdi dal taglio hitleriano, cappotto stile nazi, Nike Shox ai piedi, non c’è colpo che non mandi a segno Inavvicinabile come una rockstar, capriccioso come una diva di Hollywood, spiazzante e provocatorio per il puro gusto di esserlo, arriva perfino a indicare in Adolf Hitler un modello artistico da ammirare. Nella sua nuova esistenza da cinica pop star conserva, però, anche un lato tenero: la piccola Martina, una compagna di vita che, impossibilitata a parlare, comunica usando il linguaggio dei segni. Ma Max Fontana è davvero questo formidabile genio? O è solo un furbo truffatore? O addirittura un killer? E soprattutto: perché è scomparso? Sì, perché dopo essere stato protagonista di sensazionali performance tra Roma e Parigi, New York e Las Vegas, e dopo essersi fatto beffe di colleghi, critici, galleristi e giornalisti, qualcosa è andato storto, e lui è stato costretto, suo malgrado, a indossare i panni del fuggitivo. Braccato da mezzo mondo, ha dovuto lanciarsi in una fuga via via più incalzante, disperata e piena di poesia. Fino al capolinea, naturalmente da artista. Anzi, da più grande artista del mondo.

“Il più grande artista del mondo dopo Adolf Hitler” di Massimiliano Parente. Mondadori editore.

Il professor Linder, studioso molto noto e stimato, nonché autentica autorità nel suo settore, è invitato a partecipare a un importante convegno che si svolge nella raffinata e rarefatta atmosfera di Villa Bella, sul lago di Como. Insieme a pochi altri relatori è ospite nella magnifica villa che racchiude autentici tesori. Quadri, ceramiche, libri antichi attirano l’attenzione del professore il quale, appena giunto sul luogo, ha occasione di ammirare nello studio del Direttore della Fondazione una stupenda alzata Meissen, che ritrae una fanciulla in fuga da un uomo tutto proteso al suo inseguimento. Poco dopo l’inizio del congresso, Linder fa la conoscenza di una giovane studiosa tedesca, Peonia, che si trova a Villa Bella su incarico del suo maestro per tenere la prima relazione della sua carriera. Giuseppe Bevilacqua intreccia con delicatezza due vite, e ci racconta come può nascere una trama segreta di passioni intimamente vicina a quella catturata da una magnifica ceramica di Meissen…

“L’alzata di Meissen” di Giuseppe Bevilacqua. Mondadori editore.

Mentre una madre perde inesorabilmente la memoria, il figlio non fa che ricordare, anzi impara a ricordare. Il racconto della Casa Rossa è questo viaggio inversamente proporzionale, perché ora il tempo non fa più da fissativo ma da solvente: il dissolversi delle memorie della madre è il set dei ricordi del figlio. Nell’itinerario percorso in direzioni contrarie c’è la ricerca di un appuntamento, la rinnovata speranza di incontrarsi in qualche fortunato luogo dell’anima. Come la Casa Rossa, nel Cilento, dove si trovano le radici e le memorie, assieme autentiche e mitiche, di una famiglia. Risalendo di ricordo in ricordo, Giulio Scarpati “riracconta” alla madre, affetta dal morbo di Alzheimer, la storia della sua famiglia: ripercorre tutte le tappe del consueto viaggio a Licosa, per anni loro meta estiva e luogo a lei particolarmente caro, fa il ritratto nitido della persona vitale che era prima di ammalarsi, percorre ogni possibile strada per farla reagire e restituirle i ricordi delle cose, dei nomi, di una vita intera. E attorno alla Casa Rossa, il cuore della memoria condivisa, ruotano gli aneddoti più malinconici e più divertenti, a partire dal periodo della guerra e dai vecchi rituali cilentani, l’esplorarsi dei corpi, la scoperta del sesso. Passando per le vicende del Giulio angelo biondo, ragazzino sempre obbediente, al quale si contrappone l’alter ego Giulio il pazzo, meno inquadrato e più artista.

“Ti ricordi la casa rossa?” di Giulio Scarpati. Mondadori editore.

La villa di campagna è immersa nella quiete della notte. Nella stanza da letto aleggia un familiare profumo di lavanda. Sul comodino, coperta da un delicato strato di polvere, la foto di una donna, e alcuni libri: Jane Austen, Goethe, Stendhal. Anna muove qualche passo. Fa scorrere lo sguardo sulle poche cose che Marie, sua madre, le ha lasciato. Quando scorge una lettera, il cuore le batte più forte. Per la prima volta, sei anni dopo l’incidente stradale che le ha divise, le lacrime le rigano le guance. Con una timidezza che ripete i gesti dell’infanzia, spiega i fogli e comincia a leggere. Anna è sconvolta: tra quelle righe è conservato il più grande segreto di sua madre. Un segreto gelosamente custodito per anni. Parola dopo parola, frase dopo frase, prende forma il racconto di un’amore proibito e travolgente, che mette in ombra ogni altra cosa. L’amore che Marie, quand’era solo una ragazza, ha provato per H., il suo insegnante di lettere. Un amore capace di ignorare con un sorriso trasognato il biasimo di chi non lo ha compreso. Anna decide di andare a fondo: deve saperne di più, deve scoprire la verità. Solo così può capire chi sia veramente sua madre. Deve indagare sul suo passato, incontrare le persone che di quella segreta passione sono state testimoni. Attraverso i loro racconti, che via via fanno rivivere i ricordi di Marie, Anna non solo conosce i mille diversi punti di vista dell’uomo sull’amore. Ma per la prima volta può ascoltare la voce di sua madre, sentirla vicina a sé come mai prima.

“Quella sottile affinità” di Florence Noiville. Garzanti editore.

SAGGI

Ottobre 2008. Il cellulare di Michele squilla: Nicola, suo figlio sedicenne, ha avuto un incidente in motorino. Nella frazione di un secondo, il mondo sembra scoppiare. Michele si precipita al pronto soccorso. Nicola è incolume, ma strano, sfuggente, ai suoi occhi quasi uno sconosciuto: e cos’è quel kimono uscito dal sottosella del motorino sfasciato? Comincia così il racconto a due voci del viaggio di un padre e di un figlio nel pianeta misterioso dove sai quando entri ma non se, né come, ne uscirai: l’adolescenza. Un viaggio lungo sette anni, che inizia con poche, laceranti parole di Nicola: “Non voglio più vederti”. E prosegue, fra molti dubbi e quasi nessuna certezza, declinando l’intero dizionario della cosiddetta “età ingrata”, in una Milano inquieta e spericolata, con le canoniche tappe ad Amsterdam, Barcellona, Berlino. Nicola, frenetico acrobata del rischio, che tenta di esorcizzare l’ansia per un futuro nebuloso con l’incessante trasgredire e provocare, dietro cui cela una disperata richiesta di attenzione. Michele, che non sa (ma, forse, soprattutto non vuole) esercitare la sua autorità paterna e, nonostante annidi speranze vanificate, di allarmi e inseguimenti del suo ragazzo in perenne fuga, resta saldo nella convinzione che “con un adolescente, ci vogliono occhi strabici: uno vede ancora il bambino, l’altro non può perdere di vista l’adulto che ti sta consumando l’esistenza”, ma anche che un giorno, macinati milioni di parole in sfoghi e contrasti, andrà meglio.

“Scazzi. Storie di un figlio travolgente e di un padre travolto” di Michele Neri e Nicola Neri. Mondadori editore.

La nostra difficoltà a fare i conti con la mortalità si complica per via del mito dell’eterna giovinezza. Invecchiare è disdicevole. Combattere e annientare la morte-nemico è il progetto della medicina novecentesca. La morte è diventata un pensiero orrendo. Non è così in molte altre civiltà, a cominciare da quella indiana. Ecco un libro che ci parla della morte senza paura ponendosi quelle domande che tutti ci facciamo solo in segreto: quale rito funebre scegliere, cosa si prova nel momento della morte, come alleviare il dolore fisico, come elaborare il lutto, come raccontare la morte ai figli, come contrastare la paura del distacco. Attingendo alla propria esperienza dopo anni di incontri con medici, malati, psicologi, volontari, e dopo essere stata lei stessa in pericolo di vita, l’autrice prova a raccontare l’ultimo tabù della nostra civiltà. E a superarlo. Il godimento dell’istante, il famoso antico carpe diem, che è la ricetta principale della felicità, non esiste senza la consapevolezza della mortalità: è quest’ultima che rende precario, fragile, e pertanto prezioso ogni singolo attimo. Questo libro si accompagna a un’altra importante esperienza, il blog intitolato “Si può dire morte”, nel quale l’autrice dialoga con tutti coloro che hanno avuto esperienze legate al dolore e alla morte.

“Sia fatta la mia volontà” di Marina Sozzi. Chiarelettere editore.

Nel momento in cui l’antipolitica tocca il suo apice, questo viaggio nei segreti della campagna più innovativa del mondo dispiega una prima mappa sulle strategie delle prossime elezioni del 2016, ma soprattutto fornisce una formidabile raccolta di idee e spunti per il dibattito pubblico italiano. Che ruolo hanno svolto le tecnologie nella campagna più finanziata della storia, quali innovazioni si sono sperimentate, e come è stato costruito l’intreccio delle informazioni sugli elettori tratte dai social media e dalla rete sino a permettere l’elaborazione di spot mirati quasi a livello personale (microtargeting)? E soprattutto: quale è stata la chiave comunicativa di fondo senza la quale nulla avrebbe funzionato?

“La lezione di Obama. Come vincere le elezioni nell’era della politica 2.0” di Stefano Lucchini. Baldini&Castoldi editore.

Da generazioni nella famiglia Calicchia si tramandano due cose: il ginocchio valgo e il lavoro come custode nel cimitero di Retolo. Per Canio, ultimo discendente, sono quindi un lavoro qualsiasi tra tumulazioni e sigarette di trinciato forte e cicliche visite settimanali, dal dottore e dalla prostituta. Quando in paese inizia a girare la voce che la vecchia Nunziatella Levo, che ha da sempre solo badato alla terra e alle galline, parla con Gesù, la Madonna e le anime del Purgatorio, le cose per la piccola comunità di Retolo iniziano a cambiare. I primi fedeli in pellegrinaggio crescono sino a diventare folla, e con loro il denaro, che contaminerà la quiete della comunità. Soltanto Canio, nel suo candido e isolato spaesamento, rimarrà insensibile alle ragioni della convenienza. Perché sa qualcosa che gli altri non sanno, un segreto che lo unisce al padre che non c’è più. Tra ex sindaci alcolizzati e ragazze dark, cani randagi e colombi torraioli, ciechi, talassemici, orfani, depressi, posseduti, professori materialisti sull’orlo del divorzio, parenti rapaci e consiglieri attenti solo al soldo e alla morale si snoda una commedia atroce e grottesca.

“Vita, morte e miracoli” di Roberto Mandracchia. Baldini&Castoldi editore.

Nella primavera del 2013 Nives Meroi, alpinista celebre per avere scalato ben undici delle quattordici vette nel mondo sopra gli Ottomila, si accinge a una spedizione dal sapore tutto diverso. Per questo viaggio non occorre preparare bidoni di materiali alpinistici e di viveri, o percorrere le tappe forzate di avvicinamento a qualche colosso himalayano. Bastano un biglietto per l’Egitto, una sacca e un bloc notes. Nello stesso momento, a Bologna, chiuso nelle sue stanze, il teologo Vito Mancuso si prepara per lo stesso viaggio. I suoi bagagli sono i libri dell’Esodo, del Levitico e dei Numeri, i testi di archeologia. L’alpinista Nives, sulle rocce del Gebel, vedrà sorgere il sole sulla montagna e ci racconterà il fascino di quei 2285 metri; il filosofo, invece, scoprirà come gli eventi legati al monte Sinai raccontano la storia che ogni giorno ci conduce dentro di noi, a comporre un irresistibile Sinai “interiore”.

“Sinai” di Vito Mancuso e Nives Meroi. Fabbri editore.

GIALLI NOIR E THRILLER

Odessa Star è un romanzo dello scrittore olandese Herman Koch. L’opera, pubblicata per la prima volta in Olanda nel 2003, rappresenta il primo episodio di una serie di romanzi il cui filo conduttore è rappresentato dall’indole che accomuna i protagonisti. Si tratta di uomini psicologicamente instabili che in un momento di frustrazione personale abbandonano il mondo borghese a cui appartengono per cercare nuove esperienze. In Odessa Star Herman Koch trascina il lettore nel sottobosco malavitoso di Amsterdam. Il protagonista si chiama Fred Moorman, è un uomo che ha superato da un po’ i quarant’anni. Sogna una macchina nuova e amici nuovi. Vive una frustrazione interiore per il modo in cui la sua esistenza si è come congelata. Il tempo in cui sognava di fare qualcosa di grandioso è passato definitivamente e ora vive la routine quotidiana con disgusto. Lui non è più un eroe nemmeno per suo figlio, che ormai ha quattordici anni e il rapporto con la moglie non è dei migliori. Durante questa crisi interiore, Fred incontra Max G, un suo vecchio compagno di classe. Fred è impressionato dall’uomo, dalle donne che lo circondano, dalle guardie del corpo e dal suo modo di fare. Sembra che Max abbia tutto quello che Fred desidera. Max fa parte del mondo della malavita, un mondo che per Fred, reso fragile dalla crisi di mezza età, ha un fascino irresistibile. Odessa Star è un romanzo avvincente in cui Herman Koch porta il lettore nel mondo criminale di Amsterdam.

“Odessa star” di Herman Koch. Neri Pozza editore.

Marcello Luccioli, direttore di una grossa agenzia pubblicitaria, viene trovato morto nel suo ufficio. Il commissario Campos, figura solitaria che nasconde un passato misterioso, “malinconico e avido lettore”, viene incaricato del caso, insieme al suo vice, il fedele, sagace ai limiti dell’assurdo, imprescindibile Pazzi. Le indagini s’indirizzano subito verso due moventi: sesso e soldi. Luccioli, divorziato e conosciuto per essere un bon vivant, nell’ultimo periodo aveva una relazione con Marella Sastri, donna disinibita e sicura di sé, nonché direttore generale dell’agenzia. Le ricerche del commissario lo portano a scoprire anche un giro per creare e riciclare soldi in nero che lega l’agenzia di Luccioli con diverse società, alcune delle quali gestite dal suocero. Il cerchio dei sospettati si stringe e Campos dovrà districarsi tra complicati legami sentimentali da mettere in relazione con i movimenti di denaro. Per scoprire la verità in un mondo chiuso e asfissiante come quello della pubblicità, in cui la verità, in fondo, non esiste.

“Un delitto molto milanese” di Antonio Steffenoni. Rizzoli editore.

RAGAZZI

Geronimo contro Sally Rausmauz, nella più stratopica caccia al tesoro dell’età della pietra! Geronimo Stilton riceve una proposta che proprio non può rifiutare: partecipare a una caccia al tesoro organizzata dalla sua acerrima rivale Sally Rausmauz, direttrice di Radio Pettegolezzo. Per Geronimo e i suoi amici comincia un’avventura megalitica alle prese con indovinelli complicatissimi, prove pericolosissime, pericoli preistorici e trappole giurassiche. Passo dopo passo, i nostri eroi arriveranno fino al Voloporto di Pietropolis, dove dovranno cimentarsi con la sfida più grande di tutte: scendere nel recinto dei Gonfiosauri in addestramento e affrontare le micidiali puzzette con cui questi velocissimi dinosauri alati spiccano il volo!

“Per mille pietruzze…il gonfiosauro fa le puzze!” di Geronimo Stilton. Piemme edizioni.

Finite le superiori, Allyson parte dalla Pennsylvania per un tour in Europa, insieme alla migliore amica Melanie. Non sa ancora che l’amore, quello che fa perdere la testa e sconvolge ogni sicurezza, diventerà il suo compagno di viaggio. A Stratford-upon-Avon, il paese di Shakespeare, conosce infatti Willem, affascinante ragazzo olandese, che recita in una rappresentazione underground della Dodicesima notte. Fra i due scocca la scintilla… e Willem propone ad Allyson di seguirlo a Parigi per trascorrere un giorno e una notte insieme. Lei, per la prima volta nella sua vita, decide di seguire l’istinto e provare, finalmente, a scoprire un’altra se stessa. Ma il mattino dopo si ritrova sola. Willem è scomparso. Che fine ha fatto? Era amore o l’ennesima illusione sul palcoscenico della vita? La storia di “Per un giorno d’amore” continua nel romanzo “Per un anno d’amore”.

“Per un giorno d’amore” di Gayle Forman. Mondadori editore.

Nel giro di 24 ore Willem e Allyson si sono trovati, innamorati e poi persi. La loro avventura folle e romantica a Parigi è finita prima del previsto. Nulla rimane di quella notte, tranne un orologio. E la borsetta di Allyson, in cui Willem spera di trovare un indirizzo, una speranza, un appiglio che lo riporti sulla strada verso la sua “Lulù”,  soprannominata così per via della somiglianza con l’attrice Louise Brooks. Ma il tempo, come spesso capita, scorre veloce e la vita fa il suo corso. La passione per il teatro porta Willem in giro per il mondo, dove farà tanti incontri, stringerà nuove amicizie, proverà a dimenticare. Ma una domanda lo segue a ogni passo: quell’orologio, unico ricordo di un amore durato solo una notte, scandirà il tempo per ritrovarsi? La storia di “Per un anno d’amore” ha inizio nel romanzo “Per un giorno d’amore”.

“Per un anno d’amore” di Gayle Forman. Mondadori editore.

Apophis, il serpente del Caos, minaccia di sprofondare il mondo intero nella tenebra eterna. Carter e Sadie Kane si trovano ad affrontare un compito impossibile: distruggerlo una volta per tutte. Da soli, perché i maghi della Casa della Vita sono impegnati in una terribile guerra intestina e nessuno degli dei può aiutarli a combattere contro le forze del Caos. L’unica speranza è un antico incantesimo che potrebbe trasformare la stessa ombra del serpente in una potente arma contro di lui, ma la formula è andata persa da oltre un millennio. Per riuscire a recuperarla, i fratelli Kane saranno costretti a fidarsi del fantasma assassino di un potentissimo mago, che potrebbe condurli fino all’ombra del serpente, oppure alla morte, nelle profondità degli Inferi..

“The Kane Chronicles – 3. L’ombra del serpente”di Rick Riordan. Mondadori editore.

 

POESIA

Vello realizza una sorta di originale tensione epica, in cui un elemento epocale come quello trattato, enunciato dal titolo, vive in una aperta coralità e in una realtà geografica praticamente senza confini. Il suo procedere è fatto di versi ensissimi, ognuno dei quali sembra una sorta di fitto conglomerato (per citare una parola cara a un grande come Andrea Zanzotto), una concrezione di elementi vari, nobili e bassi, antichi o appartenenti al moderno, il tutto nelle volute di un tono ostenuto eppure sempre credibile, plausibile. In questo, s’intende, è la cifra stilistica di Vello, il suo procedere, senza smarrimenti o cedimenti, in un dire che è elevato perché elevato è l’insieme dei percorsi concettuali del libro e della sua volontà di approfondimento testimoniale di una condizione che, in fondo, non è solo quella stessa dei grandi movimenti migratori, che pure appartengono non certo solo al nostro tempo, ma sono una realtà umanamente archetipica, e che dunque ciclicamente si ripresenta. Non solo questo, poiché quella della migrazione è anche la grande metafora dell’uscire e del nascere, dell’andare pericolosamente incontro al mondo nella vita, nel realizzare il rischio dell¿esserci, inoltrandosi oltre i confini protettivi, in un approccio che è sempre, inizialmente, ma comunque a lungo, con l’ignoto.

“Migranti. Poesie” di Pier Mario Vello. Mondadori editore.

VARI

Scott è un ragazzo come ce ne sono tanti: insicuro, alienato, solitario. E fin qui niente di diverso rispetto a molti suoi coetanei. Se non fosse che Scott ha delle strane visioni, immagini di un mondo lontano, diverso dal nostro, e che sulla testa delle persone vede scorrere cifre inquietanti in un inesorabile conto alla rovescia. Quando incontra Barbara (anche lei un’anima incasinata, fuori dagli schemi, ma forse un po’ più ribelle di lui), pensa che la vita potrebbe iniziare finalmente ad avere un senso. Se non fosse per quelle visioni sempre più terrificanti… Uniti contro tutto e contro tutti Scott e Barbara andranno alla ricerca della verità, e in un’avventura piena di colpi di scena scopriranno qualcosa di incredibile e inquietante, qualcosa che forse il mondo non è ancora in grado di accettare.

“The Theory” di Marco Mazzoli. Mondadori editore.

Haim Baharier sceglie per la prima volta di raccontare la sua vita avventurosa e girovaga: l’infanzia nella Francia degli anni Cinquanta e i suoi primi maestri, le amicizie e gli immancabili scontri con i coetanei, l’arrivo di monsieur Chouchani, mitica figura di clochard colto e claudicante, i rapporti con il mondo intellettuale dei sopravvissuti alla Shoà che frequenta la capitale francese. È qui che il giovane Baharier comincia a scrivere e a studiare, come allievo di Emmanuel Lévinas, uno dei maggiori filosofi del Novecento, e di Léon Askénazi, il padre della rinascita del pensiero ebraico in Francia, prima di trasferirsi negli Stati Uniti per approfondire la matematica e poi la psicoanalisi. Nel frattempo diventa commerciante di gioielli nell’impresa di famiglia, senza mai tralasciare lo studio dei testi sacri, fino a giungere in Italia. Qui l’autore reinventa la sua vita, svolgendo un’apprezzata attività di cura psicoanalitica e consulenza aziendale fondata sul Talmud e conducendo esclusive e memorabili lezioni di ermeneutica ed esegesi biblica. Ne “La valigia quasi vuota” Haim Baharier si racconta con sincerità, riuscendo a unire vicende private e grandi avvenimenti storici. Gli incontri, i luoghi e le esperienze vissute diventano così simboli da interpretare e da cui trarre insegnamenti.

“La valigia quasi vuota” di Haim Baharier. Garzanti editore.

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