ROMANZI
Un’opera letteraria ricca di colpi di scena. Sullo sfondo di una storia d’amore, fatta di passione, condivisione e trasporto, si innesta un’analisi pungente della realtà della giustizia, vista con gli occhi di un magistrato onorario accusato di un delitto a sfondo sessuale. Verità o percezione di verità? Giustizia o giustizialismo? Giudizio o pre – giudizio? Al lettore le risposte a questi innumerevoli quesiti, attraverso un romanzo che non lascia scampo. “Il Giorno della mia condanna” è la prima opera letteraria di Gianni Amal Brisolin. Il ricavato verrà devoluto alle popolazioni dei nativi delle Ande del Perù.
“Il giorno della mia condanna” di Gianni Brisolin. Uno Edizioni.
New York, 1931. Era sempre stata convinta che fra loro non ci fossero segreti. Ma ora Budgie deve ricredersi: Lily – la sua migliore amica, la sua confidente, il modello che lei ha sempre ammirato e seguito – le ha tenuto nascosto di avere una relazione con Nick Greenwald. Una relazione «impossibile», perché Nick è il rampollo di una famiglia di origini ebraiche e i genitori di Lily non approverebbero mai la loro unione. Eppure i due giovani sono disposti a rinunciare a tutto – anche all’amicizia – pur di realizzare il loro sogno d’amore… Rhode Island, 1938. Doveva essere un momento di gioia; invece è col cuore colmo di tristezza che Lily varca la soglia della sua villa di Seaview. E il motivo è che, nella casa accanto, si sono appena stabiliti Nick e Budgie Greenwald, di ritorno dalla luna di miele. Sono sette anni che Lily non vede né lui né la sua ex migliore amica, sette anni in cui ha cercato di dimenticare il tradimento, la delusione, il dolore. Adesso però Lily non ha scelta: deve affrontare la persona che, in un istante, le ha distrutto la vita. E, mentre la comunità di Seaview si prepara ad affrontare l’arrivo di un uragano, tra pettegolezzi malevoli, colpe inconfessabili e rivelazioni sconcertanti, Lily scoprirà che quello tra Nick e Budgie non è affatto un matrimonio felice. Perché le ragioni che hanno spinto Nick a sposarsi sono ben diverse da quelle che lei aveva immaginato. Riusciranno Lily, Budgie e Nick a resistere alla furia del vento e della verità?
“Scritto nel vento” di Beatriz Williams. Nord Edizioni.
Amore proibito. Come possono stare insieme queste due parole? I protagonisti di questi racconti lo sanno molto bene. Innamorarsi di un uomo sposato, per esempio, potrà non essere una splendida idea, eppure può portare a toccare emozioni incomparabili, da adolescenti. Sembra che certe gioie provate di nascosto, lontano dagli sguardi degli altri, soprattutto da quelli delle persone più vicine, possano aprire mondi meravigliosi e lasciare viva per sempre la sensazione dell’inizio dell’amore, quando è pieno di felicità e ogni cosa sembra un regalo, ogni movimento una vertigine nuova. E questo vale sia per le donne che per gli uomini, il tradimento non è di parte. Ciò che è di parte, semmai, è il modo di gestirlo. C’è chi piange e chi non si fa la barba per giorni, assieme a chi sogna momenti indimenticabili e poi viene irrimediabilmente delusa allo scoccare della mezzanotte. Ma, alla fine, trionfa l’attrazione o la difficoltà di trovare un compromesso tra passione e proibizione? Tra figli ed emozioni adolescenziali? Una raccolta di storie capaci di tenere gli occhi attenti sulla pagina, che non trascurano i dettagli e non appiattiscono il racconto in una facile melassa melodrammatica, ma, piuttosto, accompagnano i personaggi nei loro ghirigori mentali, nelle indecisioni e nell’irresistibilità delle loro emozioni. Una specie di compendio, di colonna sonora per vite ad alcuni sconosciute e ad altri decisamente note, avvolte in situazioni raccontate da molti ma da pochi descritte con mano così precisa. Come a voler entrare, per un po’, nelle giornate di chi, quotidianamente, si trova a essere “l’altra”.
“Io sono l’altra” di Anna M. Crudo. Edizioni Ensemble.
Sandra Kapsa è una donna tranquilla. Ha superato i quarant’anni, è un’apprezzata psicanalista che si divide tra il suo studio e le sedute gratuite presso il Centro Antiviolenza Donna di Roma. È qui che conosce Betty, ventotto anni, bella, fragile e sola. Betty che un giorno non si presenta alla seduta senza avvisare. Betty cui potrebbe essere successo qualcosa di terribile. La polizia senza la denuncia di un parente non può indagare, perciò Sandra decide di farlo da sola. Ha già due piste, un collega di Betty, violento e sin troppo interessato alla ragazza. E Carlotta Sabatini, giovane avvocato dall’apparenza mascolina che forse, per Betty, non è solo un’amica. Ma Sandra non sa che la attende un viaggio nell’orrore e nella paura. Un viaggio che da Roma la riporterà al promontorio dell’Argentario, dove sarà costretta a fare i conti con un passato impossibile da dimenticare e a fronteggiare un serial killer che non conosce la pietà. Ippolita Avalli, scrittrice acclamata dalla critica, per la prima volta si cimenta con il thriller. Il risultato è un romanzo entusiasmante, capace di terrorizzare il lettore in un crescendo costante di colpi di scena. È impossibile leggere le ultime cinquanta pagine del Nascondiglio della farfallasenza che il cuore batta più forte e un brivido corra lungo la schiena. Impossibile non identificarsi con Sandra Kapsa, eroica malgrado tutto, malgrado se stessa: una protagonista che non ha nulla da invidiare alle più amate figure femminili del thriller, da Clarice Starling a Kay Scarpetta. Scritto con una lingua asciutta e avvolgente, con un ritmo perfetto che cattura chi legge, Il nascondiglio della farfalla è un romanzo sorprendente, emozionante, ipnotico.
“Il nascondiglio della farfalla” di Ippolita Avalli. Mondadori editore.
Francia, 1980. In una notte di dicembre, appena prima di Natale, un aereo diretto a Parigi da Istanbul si schianta contro il Mont Terrible, nel Giura. Fra i rottami viene ritrovata una bambina di tre mesi, sbalzata fuori al momento della collisione. È l’unica sopravvissuta, ma a bordo le neonate erano due: si tratta di Lyse-Rose o di Emilie? Due famiglie – una ricca e potente di industriali, l’altra povera e sfortunata di ristoratori ambulanti – si fanno a pezzi per anni perché venga riconosciuta loro la paternità di quella che viene soprannominata dalla stampa francese la “Libellula”, in un’epoca in cui il test del DNA non esiste ancora. La prima sentenza dà sorprendentemente ragione ai più poveri, ma i ricchi non si danno per vinti e assoldano un eccentrico investigatore che per diciotto anni cerca la verità. E quando finalmente la trova, la consegna in segreto nelle mani della ragazza ormai maggiorenne. Subito dopo, viene ritrovato cadavere nel suo studio. E lei scompare. Dai quartieri parigini a Dieppe, da Marne-la- Vallée al Giura, il lettore viene trascinato in una corsa affannosa e ricca di continui colpi di scena, fino all’incredibile finale. Quanto peso ha il destino in questa vicenda? Oppure qualcuno, fin dall’inizio, manovra tutti i protagonisti di questo dramma?Un aereo senza di lei è un thriller la cui trama è basata sulle false apparenze e sulla manipolazione del lettore, che fino alla fine si interroga sulla vera identità della neonata.
“Un aereo senza lei” Michel Bussi. Mondadori editore.
Saragosa, paese di sole e di lava alle pendici dell’Etna. Eddie Ponti, investigatore privato, non ha solamente strepitose doti di segugio e trasformista: ha, soprattutto, la prodigiosa capacità di accorciarsi di quindici centimetri. La sua lunga carriera in Polizia lo ha abituato a sbrogliare complicate matasse criminali, ma una mattina di primavera Ponti riceve la visita della vedova del prefetto, Maddalena Virlinzi, donna meravigliosa e sensuale, piena di lentiggini e con una criniera rossa simile a quella di un leone. L’incarico che la vedova gli affida è di pedinare una persona, stilando rapporti dettagliati giorno per giorno e recandosi da lei per rendere conto delle indagini ogni domenica pomeriggio. Ma la persona che la signora Virlinzi desidera sia pedinata è… lei stessa. Si avvia così, su questo preludio venato di surrealtà, un’avventura che è insieme un giallo, un inseguimento, un gioco di specchi, una fuga musicale sul tema del desiderio e dell’amore, della malinconia che ne è inseparabile compagna, dello sguardo altrui che è necessario a ciascuno di noi per sentirsi vivo. Da una Sicilia sulfurea e bellissima fino a Roma, da Trieste a Ferrara avvolta da una nebbia felliniana, l’inseguimento tra Eddie e Maddalena ci conduce attraverso un romanzo sorprendente per la sua ironia, il suo ritmo, la sua intensità mai disgiunta da una dissetante levità. Musicista, pittore e prolifico autore di romanzi sinora sconosciuti al grande pubblico, Antonio Marangolo è una vera rivelazione, uno di quegli scrittori dal timbro originalissimo e immediatamente riconoscibile: una voce, come quella del suo sassofono, che ci avvolge e ci conduce tra le spire di storie solo all’apparenza bizzarre, in realtà verosimili e vivide come accade solamente nei sogni.
“Complice lo specchio” di Antonio Marangolo. Mondadori editore.
SAGGI
Fondata da un’estrosa squadra di fanatici della tecnologia, nel 2005 Odeo era una start up di San Francisco con tante belle speranze e poco futuro. Sotto le sue ceneri, però, covava un bizzarro e ambizioso progetto, destinato a trasformarsi ben presto – contro ogni ragionevole pronostico – in un’autentica rivoluzione nel modo di comunicare di milioni di persone in tutto il mondo. Nick Bilton, giornalista del «New York Times», ricostruisce in queste pagine per la prima volta l’intera storia di Twitter, spiegandoci le ragioni del suo clamoroso quanto inaspettato successo. Attraverso una minuziosa indagine, compiuta esaminando carte ed e-mail riservate, e intervistando decine di persone che hanno assistito alla gestazione e alla nascita del social network a 140 caratteri, Bilton ci offre un vivido ritratto dei suoi quattro inventori: Evan Williams, il tranquillo ragazzo di campagna che aveva già cambiato il volto di Internet diffondendo, e rendendo molto remunerativo, l’uso dei «blog»; Jack Dorsey, che dopo essersi tagliato i dreadlocks azzurri contribuì a elaborare l¿idea originale ed è ora acclamato come il successore di Steve Jobs; Christopher Stone, burlone e diplomatico nonché coscienza morale del team, l’unico a restare in buoni rapporti con gli altri tre quando fra loro scoppiò una profonda e insanabile rivalità; Noah Glass, il timido ma visionario nerd che, nonostante avesse profuso ogni energia creativa nel nuovo progetto, ne fu brutalmente estromesso, e il suo nome cancellato dalla storia ufficiale della società. Già, perché il cammino di Twitter è costellato di piccoli e grandi drammi, amicizie tradite e feroci lotte di potere; del resto, la posta in gioco era altissima: il controllo di un servizio che, in appena sei anni, era andato ben oltre le intenzioni originarie di fornire ai giovani uno strumento per scambiare in tempo reale opinioni con gli amici, diventando un mezzo di comunicazione universale di straordinaria efficacia, usato sia dalle aziende per commercializzare i loro prodotti sia dai cittadini per combattere l’oppressione politica, come ha dimostrato lesplosione della Primavera araba. Un servizio web che oggi vale 11,5 miliardi di dollari e conta quasi 300 milioni di utenti, fra cui alcuni dei personaggi più influenti del pianeta, come Barack Obama e papa Francesco, che hanno scelto i «cinguettii» per far sentire a tutti la loro voce.
“Inventare Twitter” di Nick Bilton. Mondadori editore.
«Nel giro di poco tempo avrei avuto a che fare con un omicidio, con guerriglie tra narcotrafficanti e con un uomo senza un braccio che correva tenendo una ciotola di formaggio spalmabile sulla testa. … In seguito mi sarei imbattuto in un Batman Scalzo, nel Nudista, nei Boscimani Kalahari, nel Mutilato delle Unghie dei Piedi… e, infine, nell’antica tribù dei Tarahumara e nel loro tenebroso discepolo, Caballo Blanco. E tutto ciò mi è capitato solo perché nel gennaio del 2001 feci al mio medico una semplice domanda: “Perché mi fa male il piede?”.» Christopher McDougall, giornalista, ex inviato di guerra e runner dilettante, in questo libro straordinario ci racconta il suo viaggio avventuroso sulle tracce dei Tarahumara, una popolazione che vive nei selvaggi Copper Canyon dello stato messicano di Chihuahua. I Tarahumara – «il popolo più gentile, più felice e più forte della terra» – sono i più grandi runner di tutti i tempi, capaci di correre decine di chilometri in condizioni estreme senza apparente fatica e senza subire infortuni. Il loro segreto consiste in una dieta frugale ma perfettamente equilibrata (se escludiamo il topo alla griglia e un distillato locale piuttosto alcolico di cui sono ghiotti), in una tecnica della corsa particolarmente efficace e in un atteggiamento mentale più simile alla saggezza del filosofo che all’aggressività a cui i nostri campioni ci hanno abituato. Coinvolgente e ironico, McDougall punteggia il suo racconto di aneddoti su grandi corridori del passato come Emil Zatopek o Roger Bannister, e di singolari scoperte, arricchite di consigli tecnici e dati scientifici, sul mondo delle ultramaratone. Sapevate che la dieta ideale per un ultramaratoneta è quella vegetariana? E che più le scarpe da running sono ammortizzate più sono pericolose, e che quindi il modo migliore di correre è indossare le scarpe peggiori? E avreste mai immaginato che i corridori raggiungono il picco della velocità a 27 anni, dopo di che comincia un lento ma inesorabile declino? Ma anche che a 65 anni, grazie all’allenamento, possono ottenere le stesse prestazioni di quando ne avevano 19? Pieno di personaggi incredibili, di prestazioni atletiche strabilianti e inesauribile fonte di ispirazione per ogni amante della corsa, Born to Run racconta un’avventura epica, ma soprattutto sfata il luogo comune che vede in noi umani dei camminatori, rivelandoci che in realtà, sorprendentemente, siamo nati per correre.
“Born to run” di Christopher McDougall. Mondadori editore.
RAGAZZI
Questo bambino, che si chiamava Efesto e anche Vulcano, è proprio antichissimo. Tanto, che nessuno l’ha mai conosciuto… Iniziano così le storie emozionanti e piene di avventure degli dei e degli eroi quando erano bambini e combinavano un sacco di guai. C’è la storia di una bambina di nome Ebe, che ama danzare sui prati mentre dovrebbe fare la guardia alla preziosa ambrosia, e di un bambino chiamato Perseo, abbandonato su una barca senza vele e senza remi, che taglia la testa all’orribile Medusa. Si diventa amici di una bambina chiamata Proserpina, costretta a scendere negli Inferi oscuri, e del piccolo Zeus, che ingaggia una lotta terribile con il padre Saturno, e che su di lui avrà la meglio… Storie piene di mostri, affascinanti regine, eroi imbattibili, e soprattutto bambini – coraggiosi, dispettosi, curiosi e vivacissimi -, raccontate da una voce piena di brio, ironia e straordinaria sapienza.
“Storie di bambini molto antichi” di Laura Orvieto. Mondadori editore.
VARIA
Nicco non ci può credere. Quella mattina di inizio estate, mai si sarebbe aspettato di trovare la stanza dell¿hotel completamente vuota. Senza nessuna traccia di Ann. Lei, la bellissima turista americana con cui ha vissuto giorni da favola, è sparita dalla sua vita. Non gli ha lasciato un biglietto, un recapito, nulla. Si è perfino dimenticata lì il sasso a forma di cuore che hanno trovato insieme sulla spiaggia di Anzio.Peccato, proprio ora che Nicco aveva capito di essere ancora capace di innamorarsi, di avere superato la storia con Alessia. Proprio ora che aveva ritrovato le parole d¿amore perdute. Se in Quell¿attimo di felicità Federico Moccia ha raccontato la balbuzie di un ragazzo nell¿esprimere un sentimento d¿amore, in Sei tu ci dice invece che non esistono ostacoli che ci possano fermare quando sentiamo il nostro cuore urlare ¿Ti amo!¿. Da quella stanza d¿albergo vuota comincia un’avventura incredibilmente ricca di incontri e colpi di scena. Nicco decide d¿impulso di partire alla ricerca di Ann spalleggiato dal formidabile amico Ciccio. Una decisione assurda e totalmente irrazionale ma soprattutto senza alcuna possibilità di riuscita: l¿unico indizio è infatti un indirizzo di New York, strappato con cento euro al portiere dell¿hotel. Un indirizzo che, arrivati nella Grande Mela, si rivelerà falso. Ma a volte il cuore è come una bussola, sa captare il magnetismo di due persone che si amano e che il destino vuole fare incontrare di nuovo. Con tantissima fortuna e grande intraprendenza, aiutato da personaggi come il coloratissimo Venanzio e la risoluta manager Pamela, Nicco conquisterà gli Stati Uniti e soprattutto riuscirà finalmente a dare voce ai suoi sentimenti. Quando senti dentro di te un amore così grande, nessun ostacolo può fermarti, meno che mai una lingua straniera.
“Sei tu” di Federico Moccia. Mondadori editore.