ROMANZI
Il giovane duca inglese Nick Falcott, un attimo prima di essere ucciso in battaglia durante le guerre napoleoniche, perde conoscenza e… si risveglia in un letto di ospedale della Londra di oggi. A spiegazione dello straordinario accadimento, gli viene rivelato che è stato preso sotto l’ala protettiva della Gilda, misteriosa organizzazione che ha il potere di andare e venire attraverso i secoli. Inizia così per lui una nuova vita, in cui può disporre di tutto quanto desideri: denaro, gloria, successo con le donne. In cambio, alcune regole da rispettare: segretezza assoluta e divieto di tornare all’epoca da dove è venuto. Eppure, nei momenti di malinconia, il suo cuore non può dimenticare gli occhi bruni della bella Julia, rimasta all’inizio dell’Ottocento. Il destino, però, riserva a Lord Falcott un’altra sorpresa. La Gilda è pronta a concedergli il raro e dubbio privilegio di risalire a ritroso il fiume del tempo, fino agli anni della sua presunta morte, per realizzare una delicata missione: trovare un misterioso talismano prima che cada in mani nemiche e il corso del mondo venga sconvolto. Perché la chiave per viaggiare nel tempo esiste. Possederla significa controllare il passato, e quindi anche il futuro.
“Il fiume del non ritorno” di Bee Ridgway. Sonzogno editore.
Infallibile con la pistola. Preciso, freddo, calmissimo. In questo Ray Lamar è sempre stato davvero bravo. Ma, per il resto, non si può dire che abbia un curriculum impeccabile: ha un figlio che neanche si ricorda di lui, una moglie che non c’è più e che lui non ha saputo proteggere e un padre che ha smesso di credere nel figlio molto tempo fa. È per questo che Ray ha deciso di mettere fine alla sua fuga perpetua, e tornare a casa, a Coronado. Niente più affari col cartello, niente più morti ammazzati. Peccato che Memo, il suo capo, narcotrafficante spietato e vendicativo, non sia troppo d’accordo. Perché per Ray Lamar c’è ancora un ultimo lavoretto da sbrigare. Un lavoretto molto delicato. C’è di mezzo il giovane nipote del boss. E qualcosa di ancora più prezioso: una grossa partita di droga da recuperare al più presto. È l’ultima volta, si dice Ray. Eppure, scoprirà, non sempre le seconde occasioni sono concesse. Adrenalinico, esaltante, dal ritmo implacabile: il nuovo thriller di Urban Waite è pane per i denti di chiunque abbia girato voracemente le pagine dei romanzi di Elmore Leonard, Cormac McCarthy, Don Winslow.
“Gli sciacalli” di Urban Waite. Piemme edizioni.
Patrizia, 17 anni, pensa spesso di uccidere sua madre. Giada, sedicenne, vomita ogni tanto per non ingrassare. Roberto, 17 anni, si lancia con lo skateboard in mezzo al traffico dell’autostrada. Salvatore non esce mai di casa e ha una dipendenza dalla Playstation. Elisabetta, 18 anni, passa bulimicamente da un uomo all’altro. Paride, 16 anni, si ubriaca anche tre volte alla settimana. Questi ragazzi non provengono da ambienti sociali degradati. Vanno bene a scuola, non hanno problemi con il loro aspetto, appartengono a famiglie benestanti. Però conducono vite parallele, di cui i genitori sono spesso all’oscuro. In questo libro Maria Rita Parsi ci consegna un ritratto realistico di adolescenti, e indirettamente di madri e padri, ugualmente sperduti nel mondo di oggi.
“Maladolescenza. Quello che i figli non dicono” di Maria Rita Parsi. Piemme edizioni.
È il 1968, siamo a New York. Mentre il mondo cambia, Gesine Cresspahl guarda sua figlia crescere cercando di comporre il puzzle del presente con i pezzi usurati del proprio passato. Tedesca emigrata dalla Germania dell’Est, Gesine ricorda l’infanzia in Europa durante la Seconda guerra mondiale, ricostruendo anche le tappe, tra luci e ombre, della vita del padre. Diviso in capitoli dedicati ognuno a un giorno dell’anno, il romanzo è un viaggio tra le dimensioni temporali che intessono il nostro quotidiano e lo legano indissolubilmente alle sorti comuni degli uomini. Con straordinaria varietà di registri, di toni e di stili, Johnson evoca il fervore della metropoli statunitense e le ferite della Storia per tracciare un affresco memorabile: dietro al susseguirsi dei giorni nella vita di una donna traspaiono gli anni cruciali dei destini d’Europa. Una lettura unica e necessaria. L’immersione totale in una vita parallela. In questo terzo volume de I giorni e gli anni, del tutto inedito e narrativamente autonomo, si abbracciano i giorni dal 20 aprile al 19 giugno 1968: nella vita di Gesine, la potente rievocazione di un passato ancora vivissimo in cui l’Armata Rossa proruppe nel villaggio del padre si intreccia con il turbolento presente della Primavera di Praga e dei moti studenteschi americani.
“I giorni e gli anni” di Uwe Johnson. L’Orma edizioni.
Dicono che sia un condottiero spietato e infallibile. Dicono che abbia mandato al massacro centinaia di soldati soltanto come monito per il resto dell’esercito. Dicono che al suo passaggio non restino altro che morte e distruzione. Ma tutto ciò appartiene al passato. Thomas Cale infatti è gravemente malato: il suo corpo è ormai allo stremo e anche la sua mente ha perso la lucidità di un tempo. In pochissimi sono a conoscenza di questo segreto, e l’unico modo per nasconderlo agli occhi dei nemici è portare Cale al sicuro, presso il Priorato dell’isola di Cipro. Eppure, nell’ombra, due sicari sono già sulle sue tracce. Sono stati mandati dal Pontefice Bosco, l’uomo che per dieci anni ha addestrato Cale nel Santuario dei Redentori perché diventasse la Mano Sinistra di Dio e, un giorno, distruggesse l’errore più grande commesso dall’Onnipotente: l’uomo. Invece, non appena ne ha avuto l’occasione, Cale lo ha tradito, rivelandosi un fallimento. Il Pontefice Bosco però si sbaglia. Sebbene la sua fine sia vicina, Cale è sempre la Mano Sinistra di Dio. È l’Angelo della Morte. E presto i Redentori sentiranno il battito delle sue ali riecheggiare tra le mura del Santuario…
“Il battito delle sue ali” di Paul Hoffman. Casa editrice Nord.
Il mare è un’immensa distesa azzurra. È estate. La stagione della leggerezza, delle risate, del cuore che batte più forte. Ma non è mai stato così per Nica. Lei è una ragazza speciale. Ha quindici anni e i suoi unici amici sono i numeri, la sua passione è la matematica. Una passione che la spaventa, che la allontana dagli altri ragazzi della sua età. Ragazzi come Sandro che amano divertirsi, fare gruppo, vivere le emozioni fino in fondo. Eppure anche lui porta un peso troppo grande per i suoi sedici anni. Una malattia lo costringe a stare in disparte. In un meraviglioso villaggio del Salento si incontrano: due anime diverse, ma fragili. E niente è come prima. Nica e Sandro giorno dopo giorno vivono l’estate più indimenticabile e inaspettata della loro vita. Insieme superano ogni limite, insicurezza, paura. Nonostante faccia male. Nonostante guardare dentro di sé apra ferite mai ricucite. Nica scopre di non essere diversa dalle altre ragazze e Sandro ritrova il gusto della speranza. Sotto un cielo che è come una distesa di stelle, un bacio ha il sapore della felicità. Dall’alto di una scogliera, con il rumore delle onde che si infrangono sulla roccia, sono pronti a urlare promesse di eternità, di cambiamento, di coraggio. Ma il tempo passa inesorabilmente ed è ora di tornare alle loro città, Milano e Napoli. Ad attenderli è il mondo di tutti giorni. Quel mondo incerto che incute timore. Ed è proprio lì che i due ragazzi devono trovare la forza di non tradire il loro sogno. Anche quando il destino mette Sandro davanti a una prova difficile. Perché i legami veri sono quelli che non si spezzano mai, neanche se il vento soffia sempre più forte.
“Noi due oltre le nuvole” di Massimo Cacciapuoti. Garzanti editore.
Roma, 27 aprile 2012. Maria Letizia Pomarici, 25 anni, commessa in un negozio di calzature, rientra a casa verso le 21.00. Il corpo scheletrico e nudo di Chiara Maffei, ragazza introversa e problematica con cui divide il piccolo appartamento al piano terra di via Merulana, è accucciato in terra, impiccato al termosifone del bagno: posizione strana, ma non nuova per un suicidio. Il magistrato inquirente, la dottoressa Antonia Monanni, è una donna sui quarant’anni, dalla vita solitaria e complicata. Ha sofferto in gioventù degli stessi disturbi di Chiara Maffei e decide di indagare coinvolgendo il maresciallo Corsetti, sua vecchia conoscenza, nella speranza che non risolva il caso. Dieci voci e dieci personaggi conducono il lettore a diverse possibili verità sul caso Pomarici, svelando di volta in volta un retroscena, un punto di vista, uno sviluppo. Ogni voce riceve il suo timbro da uno scrittore diverso in un romanzo corale che regge la tensione della narrazione senza alcuna sbavatura fino allo scioglimento finale.
“Verità imperfette” di Luigi De Pascalis – Maurizio de Giovanni – Roberto Riccardi – Marco Vichi – Giampaolo Simi – Massimo Mongai – Errico Passaro – Nicola Verde – Luigi Cecchi – Maria Bellucci. Del Vecchio editore.
In una Londra contemporanea e alternativa dove la magia esiste, Incanti Bianchi e Neri combattono una guerra millenaria e spietata. Appartenere a un fronte definisce il proprio ruolo nel mondo, decreta i nemici, garantisce compagni e alleati. Nathan vive invece in una zona grigia: figlio di una maga Bianca e dell’Oscuro più crudele mai esistito, è spaccato a metà, vessato dalla sorellastra con cui è cresciuto, controllato dal Concilio che non si fida di lui, perennemente in bilico tra le due facce della sua anima. Nathan in realtà è soltanto molto solo, e spaventato: intrappolato in una gabbia, ferito e in catene, deve fuggire prima del suo diciassettesimo compleanno, o morirà. E anche se non vuoi lasciarti andare, è difficile rimanere aggrappati alla metà Bianca quando non ti puoi fidare della tua famiglia, e della ragazza di cui ti sei innamorato, e forse nemmeno di te stesso.
“Half Bad” di Sally Green. Rizzoli editore.
SAGGI
«Chi siamo, dunque? Questi miei ricordi, queste riflessioni di un tale che è diventato, anno più anno meno, quasi un centenario, mirano a rispondere a tante domande: che cos’è l’Europa; che cos’è l’Occidente, come evolve (come si conclude) la nostra civiltà occidentale? E che cosa siamo noi, esseri umani che apparteniamo a questa civiltà, in una fase forse di progresso, forse di decadenza?… Cercherò di rispondere, a poco a poco.» Nasce così questo libro di un grande giornalista che ha vissuto in prima fila la storia italiana ed europea del Novecento e qui la racconta, intrecciando ricordi personali e grandi avvenimenti storici, passato, presente e futuro. Dagli anni del liceo sotto un fascismo che per i ragazzi di Genova era solo «la barbosa adunata del sabato pomeriggio» all’Italia del boom, dalle prime, variegate letture giovanili agli incontri con i grandi protagonisti della Storia (e con alcune donne che hanno lascito il segno), Ottone ci racconta questo strano Paese, inserendolo nel più ampio contesto europeo e cercando di capirlo e di farcelo capire. Perché solo sapendo da dove veniamo, possiamo capire dove stiamo andando.
“Novanta. Quasi un secolo di incontri, storie e giornali” di Pietro Ottone. Longanesi editore.
Imputati. Condannati. Premiati. Nessun abuso può essere commesso contro cittadini inermi. Se non è così, i responsabili devono saltare. In Italia ciò non è avvenuto. E continua a non avvenire, dai tempi delle torture alle Br fino alle morti di Cucchi, Aldrovandi, Uva e molti altri: la polizia non garantisce la sicurezza, la politica non sorveglia, la stampa non sempre denuncia, la magistratura non sempre indaga. Perché questa anomalia? Come rivela Filippo Bertolami, poliziotto e sindacalista, “negli ultimi anni si è assistito al paradosso di un sistema capace da un lato di coprire e premiare i colpevoli di violenze e insabbiamenti, dall’altro di punire chi ha ‘osato’ mettersi di traverso”. Vince la paura. Il partito della polizia è troppo forte. troppe protezioni politiche a destra e a sinistra. Da Berlusconi a Prodi, Violante, Renzi. De Gennaro, ora presidente di Finmeccanica, e i suoi collaboratori non si toccano. Troppe onorificenze. Troppe amicizie. Anche tra i media. Intanto le auto rimangono senza benzina e gli agenti continuano ad avere stipendi da fame mentre vengono assegnati appalti miliardari. Il partito della polizia è anche il partito degli affari. “Se non c’è una cultura del diritto in chi orienta il pensiero collettivo – sostiene il criminologo Francesco Carrer – mi chiedo come possa nascere in un corpo di polizia i cui vertici sono più attenti ai desiderata dei politici che alle esigenze di chi è in prima linea.”
“Il partito della polizia” di Marco Preve. Chiarelettere editore.
La Terra è malata, sovrappopolata, degradata; gli ecosistemi stanno per collassare; mutamenti climatici e cataclismi inauditi semineranno morte e distruzione. E i colpevoli siamo solo e unicamente noi, sperperatori di risorse, consumatori accaniti, inquinatori seriali. Per causa nostra le generazioni future riceveranno in eredità un ambiente impoverito e saranno costrette a rivedere drasticamente il loro stile di vita, se non addirittura a lasciare il pianeta. Così recitano i fanatici dell’Apocalisse, invocando, in nome di fosche previsioni ripetute con insistenza, la necessità di rinunce immediate e spietate autopunizioni collettive. Tutto questo, fa notare il filosofo Pascal Bruckner, rientra in un canovaccio già noto, dai tempi del millenarismo cattolico con il suo contorno di pauperismo e culto della frugalità, fino agli strali marxisti contro il capitalismo e al disprezzo terzomondista per l’Occidente sfruttatore, ovviamente condannato all’autodistruzione. Secondo l’autore, questo ecologismo intransigente, chiuso e ostile verso tutto ciò che è progresso, ci condanna a un presente di terrore e rinunce in nome di un futuro che forse nemmeno ci sarà… Non è tornando indietro, dice Bruckner, che risolveremo i nostri problemi. È senza dubbio importante salvaguardare l’ambiente in cui viviamo, ma lasciando spazio a un ecologismo audace, aperto e democratico, che sostenga un cambiamento affidato alla ragione più che ai fanatismi e al catastrofismo irrazionale di chi, in nome del benessere della Terra, vuole mortificare l’Uomo.
“Il fanatismo dell’apocalisse” di Pascal Bruckner. Guanda editore.
Ogni giorno siamo travolti dal fiume inarrestabile delle notizie, che prorompe nelle forme più disparate da una sempre più ampia varietà di mezzi d’informazione. Eppure le notizie ci scorrono addosso: per un istante o per qualche giorno ci turbano, ci stupiscono o ci rallegrano, ma presto vengono sostituite da altre all’apparenza più urgenti, senza riuscire davvero a fare presa. Alain de Botton parte da questa constatazione per interrogarsi sulle strategie che i media dovrebbero adottare per evitare che le notizie siano solo una distrazione o un indistinto rumore di fondo, ma contribuiscano a renderci più consapevoli di noi stessi e delle realtà che ci circondano. Immagina un’informazione politica che si ponga l’obiettivo di forgiare una società più civile; una cronaca estera che riscopra il gusto di raccontare l’esotico e non sia solo al servizio di diplomatici, investitori e appassionati di geopolitica; sezioni economiche che ci prospettino un capitalismo più umano; servizi su catastrofi e tragedie che ci rendano consapevoli dei nostri limiti; pagine culturali che valorizzino il potere terapeutico dell’arte; interviste ai personaggi famosi che stimolino in modo positivo l’ammirazione e l’invidia; rubriche per consumatori che assecondino i bisogni più profondi dei lettori. Insomma, un giornalismo che riscopra la sua missione originaria: aiutarci a selezionare le informazioni necessarie per vivere la nostra esistenza in modo pieno e significativo.
“News. Le notizie: istruzioni per l’uso” di Alain De Botton. Guanda editore.
GIALLI, NOIR E THRILLER
Il sesto caso della serie di Erica Falck e Patrick Hedström Un mazzo di gigli bianchi e una busta con un biglietto. L’ennesimo. Impegnato nel lancio del suo romanzo d’esordio, Christian Thydell riconosce sul cartoncino bianco che gli viene recapitato prima di una presentazione la stessa calligrafia elaborata che da oltre un anno lo perseguita, e finisce per crollare. A Erica Falck, sua preziosa consulente nella stesura del libro, confessa di ricevere da tempo oscure lettere anonime. Uno sconosciuto lo minaccia di morte, e il pericolo si fa sempre più vicino. Quando dal ghiaccio lungo la costa viene ripescato il corpo di un vecchio amico di Christian misteriosamente scomparso tre mesi prima, l’ispettore Patrik Hedström si convince che tra i due episodi ci sia una relazione e comincia a indagare. Intanto Erica, in faticosa attesa di due gemelli, decide di seguire una pista tutta sua. Chi meglio di lei conosce la psicologia di uno scrittore? Sa bene che, quando si scrive, si finisce sempre per infilare nella trama anche qualcosa della propria vita. Il presente di Fjällbacka torna a intrecciarsi a drammi che hanno la loro origine in tempi lontani, una fumosa e tormentata concatenazione di cause ed effetti che si trascina negli anni, a conferma che i segreti non si lasciano mai seppellire per sempre e che il passato, inesorabilmente, finisce coll’agguantarti.
“La sirena” di Camilla Lackberg. Marsilio editore.
L’Italia possiede una straordinaria capacità di innovazione, un incredibile capitale di creatività e di esperienza, che risiede in un comparto importante della nostra economia: le imprese medium tech. Tipiche del manifatturiero tedesco così come di quello italiano, sono le fabbriche di un’innovazione incrementale, non distruttiva, ma costruita, mattone dopo mattone, sulle esperienze del passato, valorizzando quello che Gianfelice Rocca chiama «merito ordinario». Una forte presenza medium tech ha conseguenze di ampia portata, per tutta la società. Non ultima, consente di mantenere in piena attività l’ascensore sociale. Frutto dell’esperienza di lungo corso a capo di un grande gruppo in ambito internazionale, il libro segna una presa di posizione decisa nel dibattito sulla crescita e sul ruolo dell’industria. È la testimonianza della passione per la lettura dei macro-fenomeni che hanno mutato il volto del globo e alla luce dei quali anche le politiche pubbliche dovrebbero essere ricalibrate. Lasciando da parte quelle interpretazioni eccessivamente sbrigative che oggi fanno la parte del leone nel dibattito economico, Rocca descrive dinamiche e fatti, fornisce argomenti e idee e dimostra che la globalizzazione non ci obbliga necessariamente a un destino da comprimari. Ma dovremo essere capaci di partire dai nostri punti di forza, da politiche che possano valorizzarli, da un cambiamento culturale che esalti ciò che funziona nel nostro Paese e sappia farne un esempio per tutti.
“Riaccendere i motori” di Gianfelice Rocca. Marsilio editore.
RAGAZZI
L’arte e il genio di Ugo Fontana rivivono in un prezioso albo, che raccoglie i disegni del maestro, provenienti dagli archivi storici della casa editrice fondata dai Fratelli Fabbri. Attraverso la perfezione del colore e uno stile ancora originale e moderno, le illustrazioni di Fontana danno vita a uno straordinario racconto per immagini, a un’interpretazione unica e poetica di una tra le più belle fiabe di tutti i tempi. Un tesoro da custodire nella propria libreria per far vivere anche ai più piccoli le emozioni e le atmosfere create dai disegni di un grande artista. A chiusura del libro una bella postfazione dei curatori della mostra su Ugo Fontana alla Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna: l’artista Fabian Negrin, illustratore e scrittore per ragazzi che ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti internazionali per le sue opere, e la studiosa Giorgia Grilli, che insegna Letteratura per l’infanzia all’Università di Bologna ed è tra i fondatori del primo Centro di Ricerca in Letteratura per l’infanzia (CRLI) in Italia.
“La bella addormentata nel bosco” di Ugo Fontana. Fabbri editori.
Gus, 10 anni, vive con il papà Klas, un pittore che non riesce mai a vendere i suoi quadri. La loro vita è un po’ abitudinaria, ma insieme stanno bene. Una sera Gus trova una sorpresa sotto le coperte: una mummia! Sarà uno scherzo del papà? Ma cos’è quest’odore di topi morti? Gus e Klas sono costretti ad ammettere che nella stanza c’è proprio una vera mummia, riportata in vita da un fulmine mentre veniva trasportata al museo egizio di Amsterdam. Si tratta di Tohuti Ormaki Msamaki Minkabh Yanaro, il piccolo figlio del faraone Achnetut I, ma per Gus diventa presto semplicemente Tommy.Tommy non sa nulla della realtà contemporanea, non può comunicare, non mangia ma è bravissimo a disegnare, ad arrampicarsi sugli alberi, a giocare a calcio e a combinare un sacco di guai. Soprattutto a scuola, dove Klas l’ha iscritto fingendo che sia un bambino ustionato che deve stare bendato dalla testa ai piedi. Finché un giorno non succede una cosa terribile: lo scarabeo d’oro che Tommy conserva tra le proprie bende scompare. Senza il prezioso scarabeo Tommy inizia piano piano a deperire… Riuscirà Gus a ritrovarlo prima che sia troppo tardi?
“Tommy la mummia e lo scarabeo d’oro” di Tosca Mienten. Fabbri editori.
VARI
Verso la metà degli anni Sessanta, al culmine della stagione di successi e di mitiche scalate che già lo hanno fatto entrare nella leggenda dell’alpinismo, Walter Bonatti dà inizio a un nuovo capitolo della propria vita: si dedica a quel concatenarsi di avventurose esplorazioni che lo portano nelle regioni più remote e affascinanti del pianeta, a diretto contatto con una natura grandiosa e primordiale. Ne escono questi resoconti assolutamente memorabili che si pongono ben oltre gli orizzonti tradizionali del racconto di viaggio. Quello che Bonatti sa far emergere in questo libro prezioso, è la pratica concreta – fatta di gesti antichi, di ascolto degli istinti più remoti – della ritrovata armonia tra l’uomo e ogni battito di vita presente sulla vecchia Terra.
“Nelle terre lontane” di Walter Bonatti. Baldini&Castoldi editore.