Nebbia Gialla 2015 – Incontro con Lars Kepler

Nel cuore della creazione di thriller di successo: è iniziata così la nona edizione del Nebbia Gialla 2015, il festival ideato da Paolo Roversi che ha portato in tutto quasi 200 scrittori nella cittadina della Bassa Mantovana e che quest’anno è diventato internazionale. Si è aperto infatti con la presentazione del lavoro della coppia svedese Lars Kepler, autori di bestseller come “L’ipnotista” e “La testimone del fuoco” ed ora in libreria con “Nella mente dell’ipnotista” edito sempre da Longanesi. La giornalista Cristina Marra ha condotto l’incontro nel quale sono stati sviscerati diversi aspetti della loro scrittura e del successo dei loro romanzi. Alexander Ahndoril e Alexandra Coelho Anhdoril, nella vita marito e moglie, si sono alternati nelle risposte, mettendo ulteriormente il luce la sintonia che è alla base del loro successo. Significativo a questo proposito è come siano giunti alla creazione di Lars Kepler. Entrambi scrittori hanno tentato di ideare insieme prima libri per bambini, poi testi teatrali, rinunciandovi per le continue liti. Sono quindi approdati al giallo, con una modalità di scrittura davvero originale. Producono i loro libri in cucina, mettendosi fianco a fianco col pc e scambiandosi mail con i vari paragrafi della storia. Questi ultimi man mano vengono corretti da entrambi fino a giungere ad una voce narrativa del tutto autonoma. Lars è stato scelto da Alexandra in omaggio a Stieg Larsson, Kepler invece da Alexander con riferimento a Keplero, lo scienziato che ha aperto nuovi scenari sul cosmo. Hanno poi inviato alla casa editrice un manoscritto anonimo, che è stato subito accettato: a quel punto con grande stupore si è scoperto che gli autori erano loro. “Facciamo tutto insieme, persino prove balistiche o fisiche” , hanno raccontato ridendo. “Il lavoro dello scrittore somiglia a quello di chi manovra una gru” ha affermato Alexander “si tratta di stare in solitudine per buona parte del tempo e se ne esce magari dopo qualche anno per far conoscere e condividere i frutti delle proprie fatiche. Farlo insieme ci fa superare questa dimensione ”.

I due autori sono apparsi come metodici indagatori della modernità, dichiarandosi continuatori di una tradizione del giallo svedese, che è stato il primo a puntare i riflettori sulla gente comune per una denuncia sociale e insieme politica .

Le tematiche che affrontano in qualche modo gli appartengono, a partire dall’ipnosi, su cui hanno svolto molte ricerche, parlando con medici e poliziotti. “Ci ha affascinato scoprire che è una tecnica utilizzata dalla polizia in tutto il mondo e che Freud stesso lo riteneva un ascensore troppo rapido per l’inconscio”.

L’idea per questo ultimo romanzo, che affronta il fenomeno diffuso ed inquietante dello stalking nasce a sua volta da un’esperienza personale: hanno abitato in una casa a piano terra, fatta tutta di vetrate e in quel periodo l’ idea di essere osservati da sconosciuti e di non poter far niente per impedirlo li ha molto inquietati.

In questa storia, accanto al personaggio seriale del detective Joona Linna e alla ricomparsa di Erich (l’ipnotista) c’è spazio anche per un’investigatrice, Margo Silver. Omosessuale, è una donna dura anche se incinta e la sua relazione con la compagna è in un momento delicato. “Desideriamo parlare anche di queste nuove famiglie, che ormai nella società  svedese vengono accettate e di come sia tutto cambiato in pochi decenni da questo punto di vista” Erich e Joona si evolvono, attraversano una sorta di purificazione simile a quella che viene descritta nelle saghe degli eroi. “Ci dispiace un pochino per quello che gli facciamo passare, ma Erich se lo merita, dato che ha mentito!” (parola di Alexandra)

I romanzi di Lars Kepler sono scritti al presente per immettere il lettore in una sorta di narrazione filmica immediata in cui non si riesca a capire se il protagonista, che si trova in pericolo, se la possa cavare o no. “Dobbiamo scrivere con il cuore che batte per il terrore. Io di notte mi sogno l’assassino mentre sto scrivendo”, ha dichiarato Alexandra sorridendo “Comunque i nostri gialli finiscono bene con un sollievo per il lettore”.

Anche i Lars Kepler hanno un rapporto ambivalente con le trasposizioni cinematografiche delle loro storie: “Quando abbiamo visto il film tratto dal nostro libro è stato uno choc perché non ci assomigliava per niente” . Ora ci sarà una serie tv maggiormente curata da loro e lo preferiscono come formato perché sembra possa dare maggior spessore ai nostri personaggi e valorizzi i colpi di scena.

Gli abbiamo chiesto che significato abbia parlare del male nei loro libri, se può aiutare a combatterlo e ci ha risposto Alexandra: “Penso che sia molto importante l’empatia da questo punto di vista. Noi mettiamo in evidenza non solo la  violenza, ma anche l’ingiustizia  e c’è una distinzione abbastanza netta tra il bene ed il male. I polizieschi hanno questo vantaggio, che vengono letti da tutti gli strati della società e quindi forse in questo modo si può mettere in moto una discussione sul ruolo dell’essere umano ed è importante che non solo gli scrittori, ma anche i lettori appartengano ad ogni classe sociale”.

I due autori hanno già in mente una tematica centrale per il loro nuovo romanzo, ma preferiscono non svelarcela; quando glielo chiediamo ci rispondono sorridendo che ci stanno pensando ma è ancora troppo presto per essere sicuri e per rivelarlo al pubblico. Quel che è certo è che Erich non cambierà mestiere e  Joona finirà in un posto molto speciale.  Ciò regala all’attesa dei lettori la giusta dose di suspense…

Foto: pagina Facebook NebbiaGialla Suzzara Noir festival

Milanese di nascita, ha vissuto nel Varesotto per poi trasferirsi a Domodossola. Insegnante di lettura e scrittura non smette mai di studiare i classici, ma ama farsi sorprendere da libri e autori sempre nuovi.

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