Titolo: Musica per orsi e teiere
Autore: Luca Ragagnin
Editore: Miraggi
Genere: Narrativa
Anno di pubblicazione: 2012
Pagine: 106
Prezzo: € 12
La complessità dell’opera, composta da tre racconti, è la chiave del lavoro dello scrittore torinese Luca Ragagnin. Un titolo che può incuriosire i lettori di Charles Bukowski, ma che in realtà svela l’essenza di un libro totalmente incentrato sulla musica sprigionata da dialoghi e oggetti della vita quotidiana. La struttura narrativa è a tratti ingarbugliata e appassiona il lettore fino a imprigionarlo, quasi per costringerlo ad ascoltare ogni battuta delle canzoni suggerite dall’autore. C’è la storia della musica rock e jazz tra gli anni ’50 e gli anni ’80 – dove tutto è cominciato, e apre a un percorso parallelo di fruizione che può potenzialmente permettere al lettore di “ascoltare” il libro.
Perché anche un gatto può essere uno strumento musicale, con un bollitore che fa da metronomo, e può accordarsi con i suoi due padroni per suonare all’unisono, pur all’interno del consueto disordine che abita una casa vissuta. Oppure c’è la storia di un ristorante, fatto di lupi e lepri, che fa del pollo cucinato in ogni modo il proprio cavallo di battaglia, quello che ai concerti spinge il pubblico a cantare ogni singola parola alzando sopra la testa un accendino acceso. Per non parlare poi della storia di un gruppo musicale nato tra le mura di un oratorio con il pensiero fisso su Ian Curtis, oppure sulla gamba alzata di Ian Anderson mentre suona il flauto.
Il contenuto delle storie non è importante, perché Luca Ragagnin porta il lettore ad esplorare quegli angolini che occupa ogni giorno, senza darvi troppo peso, mostrandone il valore musicale. Forse perché la musica è il linguaggio universale dell’uomo, che induce rispetto e provoca coinvolgimento, l’unico vero filo conduttore dell’umanità dopo la scrittura. Se poi si uniscono le due cose l’effetto non può che essere garantito: stordimento, confusione, eccitazione, sconcerto, divertimento. E pensare che non c’è nulla di nuovo, sta tutto lì davanti al tuo naso, alle tue orecchie.